NATO settantenne e la malcelata foto del gruppo marmoreo del Laocoonte
A Londra i 70 anni della NATO, una foto ricordo di un gruppo marmoreo
Raffaele Panico
È stato un incontro neanche tanto tra amici, di sicuro non un vertice e in un clima surriscaldato e non certo da “guerra fredda” quello che si è svolto tra i rappresentanti dei 29 Paesi della Nato. L’incontro del 3 e 4 dicembre a Londra è stato molto mosso. A ridosso del Black Friday e dell’assalto all’arma bianca a London Bridge. La Gran Bretagna è presa anche dai fumi della Brexit e le sue conseguenze per la Scozia, l’Irlanda e forse il Galles e per gli italiani soprattutto che saranno migranti e forse non graditi. Mentre la Francia di Macron ha sostenuto che la Nato è in stato di morte cerebrale. Gli Stati Uniti sembra proprio non siano più il Godfather dell’Europa occidentale, mentre altri Padrini nella Nato non si fanno avanti pur se negli anni l’Alleanza si è spinta fino ai Paesi pre-Baltici e le rive del Mar Nero. E nel Mediterraneo si son svolte guerre da “coalizioni di volenterosi”. Nel golfo di Napoli, al bar dello sport, tra amici si dice: “andare a sfottere la mazzarella” che tradotto con simpatia vuol dire andare a provocare inutilmente situazioni dannose e senza uno scopo.
Capibastone, capintesta nuovi dunque non ce ne sono. Però, le paranoie si fanno sempre maggiori, data la senilità della Settantenne Nato. Donald Trump l’ha definita “obsoleta” l’Alleanza e, del futuro, non v’è certezza. L’Alleanza non sembra avere più un futuro per il semplice motivo, che era la sua stessa esistenza e duro vigore, in forza e fino al tempo del confronto della Guerra fredda. Oggi la “struttura atlantica” si contorce e nonostante ha tentato come una piovra di estendersi incauta a cercarsi un nemico, ora gli stessi tentacoli l’attanagliano in una paranoia continua per la ricerca di un credibile e probabile nemico. È monocola ormai. Ed è come quei serpenti che dai flutti del mare su Laocoonte e i suoi figli come tentacoli si avviluppano attorno ai suoi stessi membri, tutti i 29 Paesi dell’Alleanza. Gli Stati Uniti si sfilano e tornano nell’isolazionismo tipo anni Venti del dopo Wilson? Sembra di sì! Dunque mugugnano i 29: dobbiamo esistere! Ma il nemico, dov’è? È un dialogo assordante di chiacchiere tra paranoie e paraocchi.
Volti marmorei della paura
La Francia accarezza il sogno di nuova Grandeur per un dopo Nato e per una nuova edizione di una difesa comune europea che, in verità, dopo averla suscitata la inabissò essa stessa nel 1954. Era la CED – Comunità Europea Difesa che riemerge ora con analoghi tentacoli dal mare dove i figli di Laocoonte siedono però da soli senza il Godfather sullo scranno. Eh si, tutto è così complicato. E la Turchia cosa farebbe nel caso che… Parigi tornasse alla Grandeur? Che in verità non si vede dai tempi dell’ultimo Bonaparte 1815 ed ha dato l’“Addio ai sogni di gloria”, come la canzone italiana del secondo dopoguerra, dai tempi della cocente sconfitta di Sedan 1870 ad opera dei prussiani dell’Est germanico. “Addio Sogni Di Gloria/addio castelli in aria” era solo una canzone di Claudio Villa molto più recente, del 1949, come l’anno di nascita della NATO.