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Nel Lazio …..Sexy Sanità ?

SANITA’ SUPER SEXY”  

E’ di questi giorni la notizia, riportata da diverse testate di quotidiani, relativa alla fornitura di divise e camici al personale infermieristico di numerose ASL e ospedali del Lazio e della Capitale. 
Peccato che le divise in questione siano, a dir poco, inadatte sotto tanti punti di vista: il materiale è scadente, contiene solo il 60% di cotone, il restante 40% è sintetico e ciò può provocare, a lungo andare, allergie cutanee;  i capi non si possono lavare con acqua eccessivamente calda, né candeggiare, pertanto l’igiene non è garantita; infine i capi, dopo vari lavaggi, si restringono, risultando  sul corpo, stretti, scollacciati e trasparenti, specie per il personale femminile.

Le infermiere, giustamente imbufalite, non hanno intenzione di indossare capi scomodi che non consentono libertà di movimento tra letti e barelle e hanno pertanto iniziato, attraverso i sindacati, una giusta battaglia contro la Giunta Regionale che, per risparmiare, si è rivolta a 3 società con ribassi fino al 49%.

Passando dal serio al faceto, le sexy divise mi fanno andare, con la memoria, indietro nel tempo, quando nelle sale cinematografiche, imperversavano film dalla trama esigua e leggera in cui recitavano attrici e attricette procaci, vestite, si fa per dire, con candide divise da infermiera, naturalmente slacciate sul davanti con lingerie di pizzo in grado di far breccia nel paziente.

Il nostro efficiente e valido Governatore del Lazio – fratello di un ben noto e femminaro Commissario di Polizia in Licata –  ha un potente strumento tra le mani per risolvere l’annoso problema della sanità pubblica.
Infatti se egli  giocasse bene la carta delle “sexy infermiere”, i malati negli ospedali avrebbero grandi opportunità di guarigione, perché nelle corsie con le divise da lui comprate a prezzi stracciati, si muoveranno leggiadre le infermiere, portando una ventata di sano erotismo che sicuramente darà ai malati quella sferzata di energia necessaria per guarire. Ciò potrebbe influire sulla riduzione del periodo di degenza per i ricoverati di sesso maschile, con un notevole risparmio per i costi ospedalieri, nonchè con una maggiore disponibilità dei posti letto …..salvo l’effetto opposto, in quanto gli stessi degenti potrebbero preferire un proseguimento del loro soggiorno, circondati da infermiere – coniglietto alla Play-Boy.  

LIDIA D’ANGELO

 

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