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No droga, no problemi.
La due giorni a Roma per l’impegno tra Italia e Iran

Fermare la  “Via delle Droghe verso i Balcani
per  poi raggiungere l’Italia e l’Europa

Raffaele Panico

Roma, 21 febbraio. Nel pomeriggio si è tenuta la conferenza stampa presso l’Ambasciata della Repubblica islamica dell’Iran con il Brig. Gen. Masoud Zahedian, Capo delle Forze di Polizia Antinarcotici dell’Iran, a conclusione della due giorni nella Capitale per le “Politiche antidroga, prevenzione e contrasto dei fenomeni e delle rotte internazionali. Strategie di cooperazione nella lotta al narcotraffico”.

L’Iran per posizione geografica è in prima linea nella lotta alle droghe, quali oppio, eroina e ora anche metanfetamine. Una rotta che passa dall’area geopolitica dell’Afghanistan e interessa poi i Balcani per arrivare in Italia e nel resto d’Europa. Nell’insieme della lotta mondiale contro il traffico e le bande dedite al crimine, l’Iran è uno dei maggiori Paesi per sequestro di droghe nel Mondo e paga un prezzo molto alto. Negli ultimi anni, ha avuto oltre 3.800 vittime e circa 12.500 invalidi e feriti tra le sue migliori forze di Polizia.
È a far data dal 2001, quando a ruota di Washington altri Paesi occidentali hanno occupato l’Afghanistan, col pretesto di combattere il terrorismo, poi stabilire la sicurezza e combattere la droga che, in quel Paese, la produzione di oppio è passata da 185 tonnellate a 6.440 ossia moltiplicata di ben 35 volte.

I dati esposti appunto per il 2019 stima la cifra in oltre 6/mila tonnellate. In questo contesto il Generale Masoud Zahedian – Capo delle Forze di Polizia Antinarcotici sottolinea gli sforzi importanti nel ruolo svolto dall’Iran come barriera e, sentinella, in prima linea, che sempre veglierà sulle malvagie operazioni di traffico di terroristi dediti a sgretolare dall’interno l’Italia e il resto d’Europa.
O si pone la barriera vigilando e cooperando con adeguati mezzi tecnologici e scambio tra le Forze di Polizia internazionali, e si fermano le migliaia di tonnellate a monte, o si passa a una guerra impropria, quasi città per città, contrada e casa per casa a sequestrare ogni infinitesimale dose, grammo per grammo dalle mani degli ultimi, i giovani consumatori nella totale disgrazia delle comunità e famiglie, oltre che i costi sociali ora e nel futuro.
Il Generale ribadisce e tiene a precisare che la vita, le vite di tanti giovani italiani e delle altre città d’Europa, vanno tutelate e tutelati come persone. Tutela e diritto alla vita cui tiene Teheran quanto Roma, per salvaguardare la salute del singolo e delle moltitudini, sanità e integrità, la morale prima di tutto a tutela delle persone e di ogni persona di paesi civili. Solo nel 2019 “la Repubblica islamica dell’Iran – sottolinea – ha scoperto e sequestrato più di 814 tonnellate di stupefacenti e in altre parole questo volume di sostanze non è arrivato e distribuito in altri paesi tramite la rotta dei paesi balcanici”. 
Argomenti discussi nella due giorni a Roma alla conferenza “NO DRUG, NO PROBLEM”, che oltre all’Italia e l’Iran ha visto la partecipazione di ben 57 paesi e si è giunti ad una dichiarazione congiunta in un quadro di collaborazione futura. Questi paesi hanno avviato varie sessioni, e in ogni sessione sono state affrontate varie collaborazioni e così via in altre sessioni complementari.  
Questo importante lavoro svolto dall’Iran spesso è taciuto dai media occidentali, ma per la visione di tutela delle persone nel segno degli antichi stabili rapporti storici, in primis tra Roma e Teheran, Italia e Iran, andrebbe potenziato e migliorato per mezzi e uomini a disposizione. Purtroppo le sanzioni imposte oltre Atlantico minano il lavoro. Nonostante – ribadisce il Generale – lo sforzo è stato ed è e sarà sempre in prima linea da parte del Nostro popolo che chiede di essere incoraggiato anche da Voi nel merito di un quadro di tutela e integrità dei valori della vita delle persone.

                                                    

Infine, il Generale ha auspicato la sinergia, tanto tra le forze di Polizia e l’Italia. come in passato ha congiuntamente lavorato sul campo in tema di aggiornamento, formazione del personale addetto e scambio d’informazioni, quanto la concreta trasparenza delle informazioni di agenzie e giornalisti egualmente dediti alla missione di tutela e salvaguardia della vita umana.
Si conferma quindi, oggi a Roma, di essere tutti orgogliosi di aver salvato e salvare vite umane dal problema che, negli ultimi anni, ha visto una brusca impennata di morti per overdose e a cascata problemi di degrado di famiglie coinvolte innocenti e dei loro giovani, per il fenomeno degli stupefacenti e delle droghe che finiscono così per impattare nel sociale e ledono il diritto alla vita, il futuro della vita che deve essere degna bella e piena di realizzazioni per il futuro di popoli, nazioni e suoi individui nel comune sentire dei valori di civiltà e progresso.

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Qui di seguito viene riportato un breve flash della ripresa televisiva effettuata da PRESS-TV  e visibile nel loro link sulla Conferenza Stampa presso l’Ambasciata della Repubblica Islamica dell’ IRAN, per gentile autorizzazione della stessa emittente.

 

(fonte video presstv.com)
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