Nuovo Governo cinese
Pechino dà il via libera al nuovo Governo cinese che include quattro funzionari sotto sanzioni Usa fra i 26 funzionari. Si tratta di del capo esecutivo in pectore John Lee, il ministro della Sicurezza Chris Tang, il ministro degli Affari continentali Erick Tsang e il segretario capo dell’amministrazione Eric Chan.
Nel presentare il nuovo Governo alla stampa, Lee ha affermato di aver «deriso le cosiddette sanzioni e di non aver prestato loro attenzione. Alcuni Paesi di bulli hanno cercato di intimidire i funzionari (di Hong Kong) con misure come le sanzioni, soprattutto dopo che i loro complotti per sabotare la nostra sicurezza nazionale sono falliti a causa delle misure che abbiamo implementato. Questo ci ha resi più determinati nel continuare a svolgere i nostri doveri di difesa della sicurezza nazionale».
Nel 2019 gli Stati Uniti avevano sanzionato 11 funzionari di Hong Kong in reazione alla legge sulla sicurezza nazionale, ritenuta un tentativo di soffocare il dissenso manifestato dalle proteste per la democrazia.
John Lee aveva presentato la sua squadra di Governo all’esecutivo della Cina lo scorso venerdì, ma i nomi sono stati rivelati al pubblico solo oggi, dopo il parere favorevole di Pechino. «È una squadra che condivide la medesima visione. Inoltre è eterogenea, indipendente e dotata di una forte capacità d’azione».
L’amministrazione di Hong Kong affronterà una profonda riforma sotto il mandato di Lee. Il capo esecutivo di Pechino ha richiesto e ottenuto l’istituzione di tre nuovi vicesegretari (alle Finanze, alla Giustizia e all’Amministrazione). Inoltre ha conseguito l’ampliamento dei dipartimenti governativi da 12 a 15. Il piano di ristrutturazione, dal costo stimato in 3,8 milioni di dollari, prevede anche la riorganizzazione di vari uffici governativi. Tra cui quello dedicato agli affari interni e alle questioni sanitarie. Il pubblico ha ricevuto un’anticipazione del suo progetto di Governo il 29 aprile scorso, data in cui Lee ha presentato il suo manifesto politico.
Il programma propone quattro obiettivi:
- rafforzamento delle capacità di governance
- gestione dei problemi abitativi
- miglioramento della competitività generale
- migliori prospettive di ascesa sociale per i giovani.
Inoltre particolare enfasi è posta all’attuazione dell’articolo 23 della legge fondamentale di Hong Kong, che prevede la possibilità per l’amministrazione di promulgare le proprie leggi in materia di tradimento, secessione, sedizione o sovversione contro il Governo della Cina. L’articolo è fortemente inviso alla popolazione, che al primo tentativo di approvazione scatenò una vivace protesta risoltasi con le dimissioni dell’allora segretari.
Giorgia Iacuele