Olimpiadi, Eurovision, Europei, una super Italia
Marzo 2021, un anno partito in sordina con un Sanremo diverso dal solito. Il pubblico non c’è ma la coppia Amadeus – Fiorello riesce comunque a creare un’atmosfera degna della manifestazione che tanti italiani attendono durante tutto l’anno. La vittoria va ai Måneskin, una band, rock, formata da 4 ragazzi romani che hanno iniziato la loro carriera sulle strade della Capitale. La conquista del festival italiano della musica è l’inizio di una storia d’amore tra talento e fortuna per loro.
Maggio 2021, dopo 31 anni, l’Italia ritorna a conquistare il podio degli Eurovision Song Contest. Ancora loro, i Måneskin, portano a casa la vittoria, ma questa volta lo fanno a nome di tutti i cittadini italiani e segna un altro punto di svolta. Volano nelle classifiche del Regno Unito e degli Stati Uniti. Il Belpaese da quel momento diventa inarrestabile.
Lo sanno bene in UK che l’Italia in questo 2021 è incontenibile. Parliamo di Wimbledon. Certo, Matteo Berrettini si è arreso al serbo Novak Djokovic, quindi letteralmente non possiamo affermare di aver conquistato il più antico evento nello sport del tennis, ma il ragazzo romano ha fatto vivere all’Italia la gloriosa emozione di essere arrivati in finale. Non era mai accaduto e dalle parole dello stesso Berrettini possiamo sperare che riaccadrà e magari la prossima volta la finale sarà nostra. Tanta anche l’umiltà del tennista: «Incredibili sensazioni da gestire, anche in questo Novak è più bravo di me. Sta scrivendo la storia di questo sport, merita tutto».
Invece, sulla sua prova: «Sono contento della mia finale, spero che non sarà l’ultima. È stato un onore, bellissima sensazione essere qui. Ringrazio la mia famiglia, il team, gli amici. È stato un lungo cammino, per me non è una fine ma l’inizio di una carriera. Continuiamo a provarci». Tutta l’Italia è con lui.
Un altro trionfo tutto Azzurro, quello dell’atletica negli Europei under 23 di Tallinn, in Estonia. Un bottino che non è mai stato così ricco: 13 medaglie in totale, di cui 6 ori, 5 argenti e 2 bronzi. Un primo posto da record: nessuna squadra italiana ha mai portato a casa un medagliere di tali proporzioni. L’Italia è prima, davanti a Germania e Repubblica Ceca. Gli atleti italiani, guidati dal vicedirettore tecnico Antonio Andreozzi, hanno conquistato la medaglia più importante, e sono stati ricevuti dal premier Mario Draghi a Palazzo Chigi nella giornata della cerimonia.
Wembley, basta questa parola per accendere il fuoco dei tifosi italiani. Gli Europei 2020 o 2021 (ognuno li chiami come vuole) portano il nome dell’Italia. Un edizione particolare e innovativa, a partire dal rinvio di un anno a causa della pandemia da Covid-19.
Il campionato europeo di calcio 2020 o Uefa Euro 2020, è stata la 16ª edizione dell’omonimo torneo, organizzato dall’Uefa. In occasione del 60º anniversario dalla sua nascita, la fase finale non ha avuto luogo in una singola Nazione o due, ma in 11 distinte città europee. La partita inaugurale si è tenuta allo stadio Olimpico di Roma, mentre le semifinali e la finale si sono disputate al Wembley Stadium di Londra. È stato il primo europeo a sedi miste e nessuna Nazionale è stata qualificata come squadra ospitante. Inoltre, è cambiato in parte il sistema di qualificazione, combinando i classici gironi (20 posti) con la Uefa Nations League (4 posti).
1968, era questo l’anno che decretava l’ultima vittoria della Nazionale a un Europeo di calcio. 53 anni fa la squadra era guidata da Valcareggi, e vantava in rosa giocatori del calibro di Zoff, Burgnich, Facchetti, Bulgarelli, De Sisti, Riva, Rivera, Mazzola e Anastasi. Nel 2021 si parla degli Azzurri di Roberto Mancini e sono tanti i giocatori a spiccare per vari motivi. Ma la caratteristica principale è che sono una “squadra” con la S maiuscola. Ognuno eccelle con le proprie caratteristiche ma è l’unione che la rende una grande squadra. Chissà, forse, la complicità tra Roberto Mancini e Gianluca Vialli ha insegnato ai ragazzi cosa vuol dire vincere insieme. Le immagini più belle resteranno, ovviamente, quelle della Nazionale che alza la Coppa, ma le seconde saranno quelle che riprendono i due ex giocatori della Sampdoria in infiniti abbracci e lacrime.
E con la vittoria degli Europei l’Italia si rianima, forse troppo, ma la voglia di festeggiare è tanta, dovuta anche alle varie chiusure causate dalla pandemia. Primo fra tutti il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che allo stadio di Wembley esplode in festeggiamenti. Chissà se il premier Mario Draghi si sia pentito un po’ di non essere andato a Londra per la finale…
Voliamo a Tokyo, dove, ancora adesso, si stanno svolgendo le Olimpiadi. Anche queste rimandate di un anno a causa dei contagi da Covid-19. Proprio una manciata di ore fa arriva la notizia della quinta medaglia d’oro conquistata dall’Italia. Ruggero Tita e Caterina Marianna Banti portano la vela italiana nell’Olimpo di Tokyo 2020. La coppia azzurra domina nel Nacra 17. La prima medaglia d’oro, invece, arriva nel taekwondo dal ventenne Vito Dell’Aquila. Poi, gli ori italiani si tingono di rosa con la coppia Valentina Rodini e Federica Cesarini nel doppio pesi leggeri di canottaggio.
Ma i due ori azzurri che fanno parlare di più sono quelli di Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi. Il 2 agosto la pagina del New York Times titola “È italiano l’uomo più veloce del Mondo”. Jacobs ha scritto la storia dello sport italiano chiudendo la finale col nuovo record europeo di 9″80.
Come ha fatto anche Tamberi nel salto in alto vincendo la prima medaglia nell’atletica. Lui che aveva dovuto rinunciare a Rio 2016 a causa della rottura del tendine d’Achille (forse dovremmo pensare di rinforzare questa particolare parte del corpo dato che anche il grande Spinazzola ha dovuto interrompere gli Europei in anticipo proprio per questa rottura). Gimbo ha atteso, ha lavorato, è migliorato e ha trionfato, a pari merito con il qatariota Barshim, con il quale si è diviso la medaglia più preziosa al termine di una finale quasi perfetta. Arrivati appaiati allo spareggio, i due hanno deciso di comune accordo di spartirsi la posta in palio più ambita, in un finale da favola.
Nel 2020 l’Inno d’Italia lo abbiamo cantato e ascoltato dai balconi. Un po’ per commemorare i cittadini portati via dal Coronavirus, un po’ per sentirci una Nazione unita e forte che sarebbe venuta fuori dall’incubo della Pandemia. Invece nel 2021 l’Inno di Mameli è solo gioia e segna ogni conquista che l’Italia sta ottenendo. I brutti periodi non sono ancora terminati ma l’Italia c’è e si fa sentire.
Giorgia Iacuele
Foto © Sapere, Eurosport