One Dungeons and Dragons
Ti lancerò un incantesimo vecchio come il gioco: Palla di Fuoco (1D6xlvl)
Dungeons & Dragons (abbreviato in D&D) ha provato ancora una volta a raggiungere il suo stadio definitivo attraverso la nuova versione One Dungeons & Dragons, una versione del gioco con alto supporto virtuale.
D&D Beyond: L’ascesa di una sussidiaria del gruppo Twitch
La compagnia ha lanciato i primi video riguardanti questa nuova versione del gioco dopo aver studiato Dungeons & Dragons Beyond, uno strumento usato dai giocatori dal 2017, in cui sono stati registrati tutti i cambiamenti che i giocatori hanno provato del gioco nella sua quinta edizione ( 7 considerando le 2 edizioni della seconda e terza edizione). Il successo di D&D Beyond è stato dovuto anche all’arrivo della pandemia covid-2019 che ha contribuito alla formazione di uno spropositato quantitativo di materiale multimediale.
I contenuti di D&D beyond erano di diritto proprietà della Curse LLC, una sussidiaria del gruppo Twitch (oh Maledizione!). In seguito sono stati acquisiti dalla Fandom Incorporated e da poco acquisiti dalla Hasbro il 18 maggio 2022, attraverso la Wizards of the Coast, i proprietari del marchio Magic the Gathering per capirci, che era stato acquisito dalla Hasbro (1999) e che aveva acquisito a sua volta i diritti per D&D attraverso l’acquisizione del gruppo proprietario T.S.R (1997).
Vediamo in breve quali sono le differenze che la One D&D vorrebbe avere con la quinta versione del gioco:
- La prima novità sarà il fatto che non ci saranno versioni successive del gioco, One D&D vorrebbe essere la versione definitiva, continuamente implementata del gioco (dopo 7 tentativi io sono molto scettico al riguardo).
- Vengono cambiate le regole per l’ispirazione della quinta edizione che diverrebbe più frequente e che questa volta può anche essere passata agli altri personaggi (aiutate anche me, fatemi capire per favore!).
- Il gioco per migliorarsi diventerà sempre più digitale ed userà l’unreal engine per realizzare gli spazi di gioco (Realtà aumentata?) usando spazi creati appositamente per il gioco e soltanto quei spazi saranno ufficializzati per il gioco on-line
- I talenti di background (traduciamoli come antefatto alle avventure correnti) e in generale tutti i talenti saranno modificati e saranno modificati a seconda del livello del personaggio, il che non é una brutta idea visto che i primi talenti a parte servire come prerequisito per quelli della metà e fine del gioco non erano molto funzionali nel seguito dell’avventura.
- Le razze saranno più flessibili, ovvero semplicemente si sceglieranno le caratteristiche del personaggio indipendentemente dalla razza scelta, in particolare gli orchi che come ricordiamo erano vietati nelle versioni base di molte versioni del gioco e i mezzorchi tanto caratteristici della terza edizione avevano una penalizzante penalità all’intelligenza (nelle immagini il povero orco è vestito come un nativo americano, oh che sfortuna).
- Insieme con le razze celestiali e demoniache (Aasimar e Thiefling per capirci) saranno presenti anche razze animali.
- La magia sarà divisa in Divina, Arcana e Primordiale, divisione già ben presente nella quarta edizione del gioco di ruolo e il fatto di voler essere un curatore ( vedi soprattutto il vecchio ruolo del chierico) oppure un musicista (il vecchio ruolo del bardo) non andrà in conflitto con la scelta della classe (questa parte sembra presa pari pari dai videogiochi della serie Squaresoft Final Fantasy, nello specifico nel tredicesimo capitolo)
- Implementando alcune regole del Mostri del multiverso anche la grandezza del personaggio sarà a scelta del giocatore (effettivamente gli elfi di D&D
Anche se la nuova versione non cambierà nulla per chi è interessato alla versione fisica del gioco è chiaro che la Wizard of the Coast ( e sopra di loro la Hasbro) pensa di basarsi di più sull’esperienza virtuale del gioco. One D&D ( forse per essere in assonanza con il One Ring di Sauron nella Terra di Mezzo?) verrebbe come e vorrebbe essere la versione definitiva del gioco in cui implementare tutti i contenuti passati presenti e futuri del gioco.
Per ciò che riguarda le mie congetture riguardo queste notizie difficilmente mi sembra che sia annunciato qualcosa di nuovo usando sistemi di gioco già fin troppo collaudati, la Wizard of the Coast (WotC) è una ditta che ha saputo vendere carte a milioni e milioni di giocatori, e con quei soldi a sua volta ha comprato la T.S.R.(1997), dopo che questa aveva lanciato troppi manuali per la seconda edizione (advanced) di D&D e che quindi si era ritrovata scoperta sul lato finanziario. La Wizard of the coast, la ditta che deve tutto al gioco Magic the Gathering (MTG), aveva anche acquisito i diritti per il gioco di carte dei Pokemon (1998), ha saputo rinnovarsi in molti periodi critici della sua storia, imponendo MTG Arena come uno dei giochi più giocati soprattutto sugli Smartphone dopo una lunga serie di controversie legali con il gioco di carte online HEX che è stato portato in tribunale come copia di MTG. Le sue scelte in fatto di giochi di ruolo sono state discutibili e la hanno portata alla diaspora con chi ha scelto Pathfinder della Paizo Publishing che prima aveva pubblicato materiale per la Wizard e che ha scelto di “fermarsi” alla terza edizione, in quanto conteneva una licenza di liberalizzazione del gioco (opensource), molto probabilmente legata al fatto che dopo il successo della terza edizione di D&D la WotC non voleva commettere gli stessi errori commerciali che avevano procurato il fallimento della T.S.R.
A me piacciono le idee interessanti indipendentemente da chi le produce e continuo a seguire con distacco entrambe le case produttrici.
Lode a Larry Elmore
Per ciò che riguarda la componente grafica (da cui ho tratto sempre il massimo dai giochi di ruolo per ciò che riguarda la mia ispirazione ludica) il meglio si è avuto nella seconda edizione del gioco e gli orizzonti perduti in questi casi non ritornano mai. Tra i disegnatori di quei tempi ricordiamo qui Larry Elmore, che divenne copertinista della vecchia T.S.R. illustrando i bellissimi manuali base e quelli della serie Dragonlance, una delle ambientazioni più iconiche al tempo, poi abbandonata a scrittori e soprattutto disegnatori di qualità nettamente inferiore.
foto Etsy One D&D D&D Beyond ©Francesco Spuntarelli