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OSSCBS: Cerimonie di Conferimento a Castelleone nel Santuario di Santa Maria in Bressanone

O.S.S.C.B.S. –  ORDO SANCTI SEPULCHRI

dei  CAVALIERI BIANCHI di SEBORGA *

Qui di seguito si riporta l’INVITO ed il PROGRAMMA per le “CERIMONIE di CONFERIMENTO” che avranno luogo 

Sabato 29 settembre 2018 nella Chiesa di Santa Maria in Bressanoro, Castelleone CR, a partire dalle ore 16,00

Saranno presenti:

AUGUSTA CASA IMPERIALE HERACLIANA GIUSTINIANEA dei Principi Tomassini Paternò Leopardi di Costantinopoli con Sua Altezza Imperiale il Principe Patrizio Tomassini Paternò Leopardi di Costantinopoli, Conte di Monte Lupone e San Leopardo.

CASA REALE BAGRATIONI IMERETINSKY di Georgia, Armenia e Cilicia con Suo Onore la Contessa Mandilosani Lali Panchulidze Aznauri Svorianka, Real Casa Bagrationi di Georgia.

ARISTOCRAZIA EUROPEA, Associazione Culturale Internazionale, in rappresentanza della stessa il Conte Matteo Priori di Letino, Patrizio Bizantino e Conte Palatino – L’associazione Aristocrazia Europea nasce a sostegno dei principi e valori, culturali e spirituali, di autentica nobiltà, nonché in difesa delle tradizioni e della identità, delle dimore storiche e del patrimonio artistico, della nostra civiltà europea e cristiana.

per visionare la documentazione, CLIK  su  

Cerimonie 29.09.2018-Invito

Cerimonie 29.09.2018-Programma

 

NOTIZIE sul LUOGO DEL SANTUARIO  –  Posizionata in un luogo solitario, è ricordata dalle fonti come chiesa arcipretale e plebana dall’842, tra le più antiche del territorio cremonese. Fu ricostruita nelle fogge attuali nel 1461 per volontà di Bianca Maria Visconti, a seguito di un voto ed affidata alla guida dell’ordine francescano. Venne realizzato un  edificio a pianta centrale secondo una rilettura dei canoni della tradizione orientale. Nei primi anni del XVI sec. fu aggiunto un portichetto su colonnine in cotto, l’abside e il campanile con bifore archiacute.

chiesa-300x202La fondazione del Santuario è connessa con le vicende del nobile portoghese Amadeo Mendes da Silva, ebreo sefardita che dopo la rinuncia alla prestigiosa carriera politica cui era stato preparato dalla famiglia, si convertì al cattolicesimo presso il convento agostiniano di S. Maria di Guadalupe in Estremadura.  Un lungo peregrinare alla ricerca dell’accoglienza in seno all’ordine francescano lo portò, nel 1452, a Milano, dove grazie alla protezione di Bianca Maria Sforza e all’intervento della corte ducale presso Papa Pio II, ottenne l’ordine sacerdotale e il permesso di individuare sul territorio lombardo un luogo adatto all’insediamento di una comunità religiosa.

La scelta cadde su Castelleone, località di villeggiatura prediletta da Bianca Maria situata in posizione politicamente e militarmente strategica a poca distanza da Brescia e dunque dai territori della Serenissima. Nel 1460 prese avvio la costruzione di una chiesa e di un piccolo convento, indicato come caput custodiae Fratrum Amadeitorum e dedicato alla Madonna di Guadalupe in memoria del luogo della conversione di Amadeo. Di qui sarebbe partita l’espansione del nuovo ordine religioso, pur fra molte difficoltà e diffidenze di carattere politico, nel territorio del ducato. Il santuario è a pianta centrica, a croce greca con ampio vano centrale a pianta quadrata coperto da una cupola ottagonale e con bracci liberi, ovvero non inseriti nel quadrato. Anche i bracci della croce presentano pianta quadrata e sono coperti da cupole.

A questo nucleo originario fu aggiunto, nel 1505, un profondo coro poligonale, in asse con l’ingresso principale. La scelta dell’ottagono centrale che si eleva su base quadrata caratterizzerà gran parte delle chiese di fondazione amadeita costituendone l’elemento qualificante al confronto con le chiese dell’Osservanza francescana. Tale struttura sembra richiamare il modello degli edifici cristiani di Terrasanta, a loro volta derivanti da prototipi costantinopolitani e bizantini.

La responsabilità del progetto architettonico del santuario potrebbe ricercarsi, secondo alcuni degli orientamenti critici più recenti (Grassi, Ferri Piccaluga), nella direzione del Filarete, architetto di Francesco Sforza proprio negli anni dell’edificazione della chiesa di Castelleone. E’ questa suggestione di geometrica purezza che la chiesa riceve la sua impronta qualificante, sia nel sobrio esterno in mattone a vista (il protiro è frutto di integrazione successiva al momento della costruzione), sia nel solenne luminoso interno arricchito da affreschi tardoquattrocenteschi. Un vasto ciclo a fresco con Storie della vita e della Passione di Cristo che culmina, sopra l’arco trionfale, in una grandiosa Crocifissione trova posto sopra un giro di cornici in cotto a stampo con teorie di angeli. Ben più innovativo era invece il polittico eseguito su committenza degli Amadeiti da Pedro Fernàndez, il pittore di Murcia attivo in Italia nei primi decenni del Cinquecento.

 * www.osscbs.org

 

 

 

 

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