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Pace in Ucraina: per Stoltenberg la Cina non è credibile

«La Cina non è credibile perché non ha mai condannato l’invasione Russa e ha firmato qualche tempo prima dell’invasione, un accordo per quanto riguarda una partnership senza limiti con Mosca». Queste le parole del segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg in conferenza stampa da Tallin, il quale afferma che, al momento «non vediamo alcuna evidenza di aiuti militari anche minimi consegnati alla Russia, ma cosa vediamo è che ci sono indicazioni che la Cina potrebbe farlo».

Stoltenberg ha poi confermato che l’Ungheria ratificherà la prossima settimana l’ok all’adesione di Svezia e Finlandia alla Nato.

Le dichiarazioni arrivano in occasione dell’anniversario dell’inizio dell’operazione militare speciale in Ucraina e a poche ore dalle comunicazioni di Pechino in merito alla proposta per la pace stilata in 12 punti che tra le proposte, prevede l’esclusione di armi atomiche.

Da Berlino, il presidente Frank Walter Steinmeier invita Pechino a non avere un dialogo unilaterale con Mosca, affermando che «se effettivamente vuole svolere un ruolo costruttivo» deve aprirsi anche all’Ucraina, invitandola a «unirsi alla maggioranza dei Paesi, sotto il tetto delle Nazioni Unite, e schierarsi per la pace».

“La Russia ha la piena responsabilità di questa guerra, una palese violazione del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni unite” si legge in una nota diramata dalla Nato, “Le azioni della Russia non rispettano i principi e gli impegni dell’Osce e minano gravemente la sicurezza e la stabilità internazionali e l’ordine internazionale basato su regole. Sebbene abbiamo invitato la Russia a impegnarsi in modo costruttivo in negoziati credibili con l’Ucraina, la Russia non ha mostrato alcuna sincera apertura a una pace giusta e duratura”.

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, anche lei in Estonia, ha affermato che sin dall’inizio della guerra, «Putin ha fallito nel suo obiettivo di dividere l’Ue. Invece di cancellare l’Ucraina dalle mappe si è confrontata con un’opposizione più forte che mai. L’Ucraina si è posta come testimone della forza di chi si oppone per la libertà. L’Ucraina prevarrà perché l’Ue sarà al suo fianco e il nostro sostegno continuerà».

La Cinanel corso della Conferenza di Monaco aveva dichiarato tramite il ministro Wang Yi, di essere pronta a presentare una iniziativa di pace per mettere la parola fine al conflitto russo-ucraino. Il documento garantisce il principio di integrità territoriale e della sovranità di un Paese: «resteremo saldamente dalla parte della pace e del dialogo. Necessario sostenere i principi della Carta dell’Onu e dare una possibilità alla pace». Le rassicurazioni sulla posizione cinese arrivano in occasione della visita di Wang Yi a Mosca.

«La Cina è molto preoccupata per l’intensificarsi della guerra in Ucraina che ormai sta andando fuori controllo, necessario il dialogo». Queste le parole rilasciate nel corso di una conferenza stampa a Pechino dal ministro degli Esteri cinese Qin Gang, il quale dopo aver fatto riferimenti all’imminente anniversario dell’invasione russa, ha ribadito che la Cina continuerà a promuovere i colloqui di pace «Lavorando insieme alla comunità internazionale per affrontare le preoccupazioni di tutte le parti e per cercare la sicurezza comune».

Nel corso della conferenza ha poi chiesto di non lanciare accuse contro il Dragone rosso in merito al presunto rifornimento di armi e munizioni in favore di Mosca: «esortiamo i Paesi interessati a smettere di gettare benzina sul fuoco il prima possibile e a smettere di addossare colpe alla Cina».

Nei giorni precedenti il capo di Stato americano Antony Blinken aveva infatti avvertito il capo della diplomazia cinese del Partito Comunista Wang Yi, impegnato in un tour europeo, che il sostegno a Mosca costituirebbe un punto di non ritorno.

In chiusura del tour europeo, per promuovere un discorso di pace e trovare una soluzione politica, il diplomatico cinese oggi è a Mosca dove, come riportato dalla stampa e dallo stesso portavoce del Cremlino Dmitry Peskov,  potrebbe avere un incontro con il presidente russo Vladimir Putin impegnato oggi nell’Assemblea federale russa dove enuncerà i piani per “l’operazione militare speciale”.

Gianfranco Cannarozzo