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“Paese infinito”, l’immigrazione in ogni sfaccettatura

Questo libro parla della famiglia sudamericana dell’autrice Patricia Engel e di tutto ciò che lei e i suoi cari affrontano quando si trasferiscono in Nord America. L’aspirazione era quella di cercare una vita migliore ma le cose non vanno proprio come i suoi genitori avevano previsto.

Un tema, quello dell’immigrazione, attuale e di grande rilievo. Un racconto che commuove e trasmette i valori di una famiglia unita nonostante le difficoltà e le barbarie che sono costretti a subire. Il famoso sogno americano inseguito da tanti ma che in pochi riescono poi a ottenere. Patricia Engel cattura i lettori sia per le vicende dei protagonisti, sia per la profondità delle tematiche socio-politiche affrontate.

I drammatici temi dell’immigrazione, della separazione familiare, del ruolo di chi vive ai margini della società di cui non fa parte. E ancora di quanto le lotte politiche di tante Nazioni, come nel caso specifico in Colombia, costringano le famiglie a lasciare i luoghi e gli affetti più cari. Anche in questo caso, i protagonisti del romanzo scappano da un Paese che non dà prospettive per il futuro. Soffrono dal distacco e in alcuni momenti sono preda dei sensi di colpa scaturiti dall’abbandono soprattutto dei familiari.

Scritto con uno stile asciutto ed elegante, “Paese infinito” è un romanzo doloroso e spietato che mette in luce le contraddizioni, le ipocrisie e le assurdità della nostra società. È un racconto duro sull’emigrazione, sulle leggi americane, sulla precarietà che gli immigrati, senza documenti, devono affrontare.

“Paese infinito” è un libro che racchiude cinque personaggi principali, due continenti e due decenni di storie, in poco più di duecento pagine. Leggendolo si conoscono e si scoprono tutti i componenti della famiglia attraverso le loro idee e domande scaturite dalla vita quotidiana. Un viaggio esistenziale che intreccia i fili in una narrazione compatta e intima. Pagina dopo pagina si affronta un percorso di speranza per un futuro migliore dove le cose possano cambiare e migliorare.

Vari momenti della storia della famiglia raccontata da varie voci in un andirivieni tra un anno e un altro senza mai far perdere il lettore. Un incrocio di parole rese accattivanti dalla volontà di scoprire cosa accadrà in quella particolare situazione. Difficile staccarsi dalle pagine che scorrono fluide e leggere nonostante l’argomento.

Quando l’entusiasmo iniziale della vita in un nuovo Paese inizia a scemare, subentra un dolore peculiare. Emigrare era come staccarsi di dosso la pelle. Come disfarsi. Ti svegli ogni mattina e ti dimentichi dove sei, chi sei, e quando il mondo di fuori ti mostra il tuo riflesso, è brutto e distorto; sei diventato una creatura disprezzata, indesiderata“.

Il libro si apre con Talia, che, dopo aver commesso, impulsivamente, un atto violento, è mandata in una struttura di correzione per adolescenti nelle montagne della Colombia. Ha urgente bisogno di andarsene e tornare a casa, a Bogotá, dove l’aspettano suo padre e un biglietto aereo per gli Stati Uniti. Se perde il volo, potrebbe anche perdere l’occasione di riunirsi finalmente con gli altri componenti della famiglia rimasti in USA dopo che il padre è stato arrestato e deportato. I genitori, Mauro ed Elena, si sono innamorati, da adolescenti, davanti a una bancarella del mercato in una Bogotá sull’orlo di una guerra civile.

Nella speranza di costruire una vita migliore, insieme alla loro primogenita Karina lasciano la Colombia alla volta del Nord America. Qui nascono anche altri due figli, Nando e Talia. Accettano qualsiasi tipo di lavoro e vivono in stanze, seminterrati, qualsiasi cosa pur di realizzare il loro sogno. Le cose purtroppo non vanno sempre bene e Mauro viene pestato. A farlo è un americano che non è punito dalla Polizia che, invece, arresta Mauro e lo chiude in un centro di detenzione. Quando torna in Colombia per lui inizia un periodo triste in cui si lascia andare in balia degli eventi. Dall’altro lato c’è Elena che nonostante tutto decide di restare negli USA con i suoi figli. La vita a lei riserverà momenti di tristezza e atti che la sconvolgeranno ma affronterà tutto senza guardarsi indietro.

Nata negli USA da genitori colombiani, è autrice pluripremiata di quattro romanzi e insegna Scrittura creativa all’Università di Miami. Con “Paese infinito” arriva per la prima volta nelle librerie italiane. Scrittrice colombiana-americana e autrice di Vida, finalista del PEN/Hemingway Fiction Award e vincitrice del Premio Biblioteca de Narrativa Colombiana, il premio nazionale colombiano per la letteratura.

Giorgia Iacuele

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