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Par Condicio: Ambasciata della Repubblica Islamica dell’Iran presso lo Stato Italiano precisa e comunica

Una dichiarazione dell’Ambasciata della Repubblica Islamica dell’Iran presso lo Stato Italiano – Roma, con premessa d’augurio per una sereno Natale e un felice anno nuovo a tutti i colleghi giornalisti italiani, qui riportiamo tanto per dovere di informazione e per garantire la parità di trattamento, quanto per un principio antico quanto moderno di pluralismo della comunicazione. Un criterio di equa visibilità è meritoriamente sintetizzato nel latino “Par Condicio” o, in inglese equal time. Dichiarazione diramata a tutte le direzioni, e redazioni, dei mass media, qui di seguito, integralmente pubblichiamo. Tanto, si ribadisce, per coscienza elettiva al dialogo tra Popoli, Culture e Persone; senza frapposte faziose opzioni per partito preso, o muri frapposti senza riflessione, solo per alimentare le poco o per niente sensate campagne mediatiche strumentali, non solo non utili – come dire – ma su posizioni sideralmente opposte ai fini dell’augurio auspicato nella premessa dei saluti che recita precisamente: “Cari giornalisti, voglio in anticipo augurarvi un sereno Natale e un felice anno nuovo”.  Parole condivisibili di un dialogo come ponte per i passi che il nuovo anno affretta e appresta dinanzi al nostro percorso, per il dialogo e costruttiva speranza. Saluti e auguri che sono certamente ricambiati!

In copertina: esclusiva foto d’Archivio – da fermo immagini – da intervista
televisiva del novembre 2006 avvenuta in Iran, alla guida spirituale Khamenei

Raffaele Panico

“Cari giornalisti, voglio in anticipo augurarvi un sereno Natale e un felice anno nuovo. Come sai, la scorsa settimana un terrorista – che si è presentato come giornalista – di nome Ruhollah Zam è stato giustiziato. Aveva commesso numerosi crimini contro il popolo iraniano, uccidendo dozzine di iraniani ed era una spia diretta per i servizi di intelligence di paesi ostili […]  A seguito della pubblicazione di notizie false e fake (anche, Ndr) su di lui sui media italiani, l’Ambasciata della Repubblica Islamica dell’Iran in Italia ha rilasciato un comunicato per chiarire l’esecuzione di questo terrorista […] grati, se prendi l’iniziativa di pubblicarlo sui tuoi media e di inviarci il link”. Prosegue la dichiarazione del collega giornalista dell’Iran con l’augurio, molto gradito, di “Avere sempre successo, essere orgogliosi e felici” cui parimenti da parte italiana, ricambiamo.

«Nel nome di Dio»

«In considerazione di alcune prese di posizione e commenti in merito alla condanna a morte di Rouhallah Zam, l’Ambasciata della R.I. dell’Iran a Roma desidera comunicare quanto segue:

L’uso strumentale della questione dei diritti umani, e un approccio selettivo riguardo a questo tema, non possono costituire prova della genuina difesa dei diritti umani, innanzi al mondo, da parte di alcuni Paesi. Purtroppo interessi economici e pretesti politici fanno si che nell’affrontare questioni relative ai diritti umani essi adottino doppi e talvolta multipli standard di giudizio.

Spiace constatare come nobili valori vengano considerati alla stregua di giocattoli nelle mani di governi che trasformano le questioni relative ai diritti umani e alla libertà di espressione in strumento politico.

Paesi europei che per anni hanno appoggiato le aggressioni sul territorio Yemenita, mantenendo un vantaggioso commercio di armi distruttive e che lasciano una nazione alla mercè di carestia e uccisioni di massa: condizioni catastrofiche per il genere umano o che stanno in assordante silenzio dinnanzi all’ efferato omicidio di un innocente giornalista, ucciso nel più disumano dei modi, come possono erigersi a paladini dei diritti umani.

Purtroppo alcuni paesi europei dando rifugio a persone criminali e movimenti di natura terroristica come il noto MKO o Al Ahvazi, condannati per aver commesso crimini contro la nazione iraniana, il cui buio passato è ben noto a tutti, tentano di riabilitarne il nome e i trascorsi, cosa inaccettabile e mai accettata dall’opinione pubblica della Repubblica islamica dell’Iran.

È una tragedia storica quella che vede l’Europa dividere il terrorismo in buono e cattivo in base a propri interessi e sempre in base ad essi farne uso. Questo approccio fa crescere la violenza e gli atti di terrorismo di questi gruppi o individui, che si avvantaggiano del supporto di alcuni Paesi europei nel promuovere azioni sovversive.

È stato fonte di grande rammarico constatare come l’uccisione in un’azione terroristica di 6 (sei; Ndr.) noti scienziati iraniani e un alto funzionario militare non sia stata oggetto di condanna da parte dell’Unione Europea,  pur trattandosi di crimini in evidente violazione del diritto internazionale e dei diritti umani. Sembrerebbe che si attribuisca importanza alla vita umana in modo selettivo. La discriminazione è un chiaro esempio di violazione diffusa dei diritti umani.

 Riguardo a Rouhallah Zam, anzichè ricordarlo solo come giornalista, andrebbero perlomeno menzionate anche le sue responsabilità in azioni contro l’ordine e la pubblica sicurezza come la costruzione di ordigni e materiale esplosivo, la pianificazione di sommosse pubbliche e disordini, nonchè di azioni sovversive volte a provocare instabilità dall’ interno del Paese che hanno causato la morte di concittadini innocenti. Le azioni di cui si è reso responsabile il suddetto sono del tutto in contrasto con la missione e i doveri di un giornalista.

L’ Ambasciata della R.I. dell’Iran ritiene inaccettabili approcci selettivi e contradditori riguardo a questioni inerenti i diritti umani e si augura che i media e le autorità italiane si pongano con maggiore realismo e obiettività dinnanzi a tali questioni e che non permettano che si crei spazio per coloro che tentano di strumentalizzare i diritti umani e farne un uso politico fuorviando l’opinione pubblica».

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