Per capire di più i “Millennials”
Da Meditare!
Vorrei segnalare un libro, edito da AR, che dà una amplissima visione sul tormento per il futuro dei giovani che ci vivono vicino, figli o sconosciuti passanti. Il titolo è: Un futuro senza avvenire? L’Autrice, un soggetto preparato e molto partecipe dei problemi dei “millennials” è Cristina Coccia.
Un breve estratto dall’intervista con lei è esaustivo , il seguente: “Certe volte non ti senti una mosca bianca nello scrivere di questi argomenti? Di avere queste posizioni? Di essere una delle ultime luci accese nell’oscurità? Mancano mai il coraggio, la forza, la fede nel futuro? “
Ho poca affinità con i ditteri – ordine al quale appartengono le mosche – e, se possibile, mi piacerebbe più essere una tigre bianca o una “candida cerva” come quella cantata da Petrarca, ma ammetto che, esaminando il comportamento dei miei connazionali, resto spesso meravigliata dalla mancanza di buon senso con la quale accettano passivamente ogni cosa senza opporsi. Ma non spero e non dispero, come mi ha insegnato chi mi ha fatto comprendere l’importanza di una “disciplina dell’animo” e delle parole. Semplicemente studio e agisco come mi detta una legge interiore. Nelle Elegie Properzio asseriva: “Mi natura dedit leges a sanguine ductas” (“A me la natura ha dato leggi che sgorgano dal sangue”), una frase posta anche come epigrafe sulla controcopertina di “Rubrica”, il notiziario periodico del Fronte Nazionale. Quindi il coraggio fa parte della propria natura e del proprio sangue ed è la qualità interiore di chi ha cuore, una qualità che dà la forza di compiere le azioni che si ritengono giuste. O c’è o non c’è. E se c’è, non manca. La forza viene di conseguenza a una precisa visione del proprio avvenire, che è quella che i miei nonni hanno avuto prima di me, che avranno i miei discendenti e che mi fa avere non ‘fede’ nel futuro – la fede, la lascio ai credenti – , ma ‘fedeltà’ verso la mia stirpe.