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“Per una Rivoluzione Italiana”

PRESENTATA A ROMA LA RISTAMPA  DEL LIBRO CHE CONTIENE
I CAPISALDI del 
PENSIERO di IDA MAGLI

 “Ci sono libri che escono già vecchi e libri di 20 anni fa attualissimi. Questo è stato scritto prima del  1996 ed era tutto già previsto”. Così lo storico Giuseppe Parlato  ha introdotto la presentazione a Roma della ristampa del libro di IDA MAGLI  e GIORDANO BRUNO GUERRI  “Per una rivoluzione italiana” , casa editrice Bompiani.

Presentazione organizzata dall’Associazione “L’UNIVERSALE” di Roma. Stracolma la “Fondazione Ugo Spirito-Renzo De Felice”, di cui Parlato è Presidente e che il 23 giugno ha ospitato l’evento.

Roberto Rosseti, ex vicedirettore del Tg1: “Se leggevo prima questo libro, mi sarei risparmiato 21 anni di sangue amaro: qui c’è tutto ciò che sarebbe poi accaduto. Si parla di come la democrazia sia una falsità, delle due religioni che hanno governato questo paese: la cattolica e la comunista. Hanno in comune il fatto che l’uomo è un penitente, deve subire”.

Simonetta Bartolini,  docente di Letteratura italiana e Letterature comparate alla Unint (Università di studi internazionali) di Roma: “Come si apre la prima pagina di  ‘Per una rivoluzione italiana’, comincia l’operazione di riconoscimento, si riconosce la verità di gran parte della storia d’Italia così come spiegata nel libro. Alcuni passaggi preludono ai 5 Stelle, non ancora esistenti nel ’96. Si vedeva che sarebbe successo qualcosa. Il pensiero di Ida Magli si snoda su tre punti fondamentali: il potere, la religione strettamente legata al potere e la necessità della differenza, che è un nodo fondamentale per l’antropologia. Se tutte le culture fossero uguali, non esisterebbero gli antropologi. Entriamo nel dettaglio.

IL POTERE: Ida dice che non andrebbe lasciato ai politici, perché così si rinuncia alla rappresentanza, alla democrazia rappresentativa. Che bisognerebbe abolire il Parlamento: un’idea che sta tornando, vari gruppi politici ai più sconosciuti si stanno ponendo il problema. La rappresentanza è una truffa: delego qualcuno a gestire il potere, ma il potere corrompe. Chiunque, pur animato dalle migliori intenzioni, non agirà per me. Tutto questo è il frutto dell’Illuminismo. La rivoluzione francese ha fallito quando ha avuto timore di abbattere il simbolo del re. Ha tagliato la testa agli uomini, ma non al simbolo. E ha sostituito al re la forma parlamentare, ancora più fallimentare del potere degli aristocratici.

DIFFERENZA. Noi siamo tutti diversi. Il mito dell’uguaglianza, dell’omologazione è una balla. La differenza è una ricchezza. Abolire le differenze è una coercizione, l’uguaglianza forzata è una coercizione. Una società cresce con la differenza, non con le omologazioni. Esistono però differenze che creano incompatibilità, quando si è troppo diversi non è possibile la convivenza. Se ciascuno rimane a casa propria non dovendo condividere lo stesso territorio, la differenza è positiva. I problemi nascono quando si deve convivere nello stesso spazio. Un esempio? Molte scuole hanno bandito la mortadella a causa degli islamici, è assurdo. Come tante altre concessioni che facciamo ad altre culture.  Un popolo è dato dalla differenza degli individui che condividono gli stessi valori.

Questo libro comunque mi ha lasciato un grande sconforto: le analisi sono giuste, ma non c’è soluzione. Deve però essere preso a esempio per capire, per stimolare la capacità critica”.

Antonio Maria Rinaldi,  economista, professore di Economia politica, docente all’Università di Chieti e Pescara: “Questo libro ha 21 anni, è maggiorenne, è stato scritto quando altri scrivevano ‘Morire per Maastricht’ (Enrico Letta, 1997). Lui è stato premiato, Ida Magli no. Ma lo sarà perché il tempo è galantuomo. Dopo la caduta del muro di Berlino è partita la follia europea, l’Europa è stata una grandissima operazione di distrazione di massa: crescita e bene per tutti, ci dobbiamo unificare. In realtà stava passando un disegno ben diverso. Sono passati 25 anni da Maastricht e una delle poche cose utili per un mercato unico non l’hanno fatta: ovvero unificare le aliquote Iva. Fanno leggi sulla lunghezza dei cetrioli, ma la volontà di fare un mercato unico non c’è. Siamo solo di fronte a una dittatura economica devastante. E ormai c’è un meccanismo per cui non riusciamo a staccare la spina, è un meccanismo che si autorigenera. Chi ci ha governato e ci governa non vuole gli interessi del nostro paese. Il Parlamento italiano ha valore zero: l’80 per cento delle leggi viene fatto su ricevimento di direttive europee. E alla fine chi comanda l’Europa? Al parlamento europeo sono accreditati circa 14.000 lobbisti, e tanti rappresentano interessi delle multinazionali. L’Unione europea considera gli stati delle società per azioni: votiamo o non votiamo è la stessa cosa. Macron è stato eletto col 32 per cento di voti, una minoranza, ma ha ottenuto la maggioranza assoluta. Theresa May ha avuto il 42 per cento e di fatto ha perso. I sistemi elettorali sono un meccanismo strano: tutti fatti perché noi non si conti più nulla.

L’Italia è stata l’agnello sacrificale sull’altare di Maastricht, come Ida aveva previsto. Ci stanno portando via l’Italia: gran parte delle società che comprano crediti delle banche sono franco-tedesche. Siamo il paese che ha il primato del possesso di case e anche questo diritto è a rischio: troppe tasse e la legislazione europea ha accelerato le procedure per portarcele via in caso di inadempienze. Ci hanno spezzato la filiera alimentare, distrutta in omaggio agli interessi delle multinazionali: i discount sono tedeschi e francesi. La competitività in Italia oggi ha una sola strada: la svalutazione salariale, con le conseguenze terribili che vediamo ogni giorno. Per questo io continuo a definirmi un patriota: che significa aver rispetto della terra dove sono seppelliti i propri avi e trasmettere questa eredità ai figli.

Giordano Bruno Guerri,  presidente del Vittoriale, dove sono conservate le ceneri di Ida Magli e la sua sterminata bibliografia, e coautore del libro: “Presentiamo questa ristampa nel giorno del compleanno di Ida Magli, che, peraltro, abitava a un centinaio di metri da dove oggi stiamo parlando. Non fu facile pubblicare questo libro nel 1996. Era spiazzante, fuori dagli schemi. L’Europa era sacra in quel periodo. Ma questo è un libro che infrange il tabù del sacro. Baldini&Castoldi, la casa editrice dell’epoca, si pentì della pubblicazione perché nessuno ne parlava. Ora invece viene recensito e sono sicuro che avrà risonanza. Anche se di volta in volta ognuno prenderà da questo libro la tesi che gli serve: verrà cannibalizzato. Essere completamente ‘magliani’ del resto non si può: poteva esserlo solo lei. E’ duro, va ammesso, prendere in blocco tutta Ida Magli. Ma lei insegna un metodo di pensiero: il libro va letto così. Lei insegna a pensare fuori dalle convenzioni, dall’ovvio. Oggi come possiamo applicare il suo pensiero? Per esempio sui vaccini, cosa avrebbe detto? Che l’unità del gregge è importante o che la libertà dell’individuo è sacra? “.

Rosaria Impenna, di Italiani Liberi, l’associazione fondata da Ida Magli.  “Conoscendola e avendo lavorato con lei, so che Ida aveva sempre a cuore il diritto della persona, della libertà di scelta”.

La presentazione si chiude con una grande richiesta da parte del pubblico di proseguire il lavoro di Ida Magli, di convogliarlo in un progetto che coinvolga i giovani e di continuare a divulgarlo il più possibile. Ida Magli, l’immortale, non deve essere dimenticata. Ma questo libro, “Per una rivoluzione italiana”, sarà il “manifesto” per imparare a pensare con la mente di Ida.

 BARBARA PAVAROTTI

  GIORNALISTA MEDIASET  &  RETI – RAI  

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