Una panoramica sull’imponente opera dell’artista, dal 1978 a oggi, con immagini iconiche di quattro decenni di lavoro e materiale esclusivo, una raccolta tra appunti personali, polaroid, provini, spezzoni di film e gigantografie.
La mostra “Peter Lindbergh. A different vision on fashion photography”, che punta a bissare il successo ottenuto a Venaria dagli scatti di McCurry lo scorso anno, è suddivisa in 9 sezioni: Supermodel, Stilisti, Zeitgeist, Danza, Camera Oscura, L’ignoto, Il grande schermo, Icone.
Si parte con le fotografie delle top model degli anni ’90, ancora giovani sconosciute, come Naomi Campbell, Cindy Crawford, Linda Evangelisti, Christy Turlington e Tatjana Patitz. Accompagnate da interviste video e fotografie, le immagini di Lindbergh mostrano come i venticinque anni trascorsi non abbiano scalfito la bellezza e la personalità dei soggetti.
Uno sguardo anche alla collaborazione del fotografo tedesco con venticinque fashion designer in epoche diverse e al modo in cui Lindbergh ha contribuito a plasmare l’immagine dei vari brand. Le questioni di genere e le affermazioni politiche sono rappresentate nella sezione Zeitgeist con alcune serie di immagini che sollevano interrogativi e affrontano tabù, tra cui Give Peace a Chance scattata per Harper’s Bazaar nel 2004, e la serie A New Age realizzata per Vogue Italia nel 2014.
L’ignoto rivela l’interesse di Lindbergh per la fantascienza e presenta la sua famosa serie di foto del 1990 che vede protagoniste la modella danese Helena Christensen e l’attrice Debbie Lee Carrington, da molti considerata una pionieristica pietra miliare del racconto fotografico nelle riviste di moda.
La sezione Icone offre un percorso visivo che si snoda su quattro decenni di immagini senza tempo, proponendo figure iconiche della cultura pop, da Kate Winslet a Charlotte Rampling, da Eddie Redmayne a Keith Richards, tutte caratterizzate da un potente impatto emotivo. Infine Il Grande Schermo illustra le influenze delle produzioni cinematografiche tedesche degli inizi e dei set sul lavoro di Lindbergh.
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