Piccoli Mostri crescono: i delitti dell’estate 2024
Quando la Crudeltà non conosce Confini
“Quattro Crimini ….ed Una Riflessione“ di Lidia D’ANGELO
Si è appena conclusa la stagione estiva del 2024 che ricorderemo per essere stata una delle più calde degli ultimi decenni ma che ricorderemo anche per i numerosi episodi di violenza efferata che hanno scosso l’opinione pubblica.
Protagonisti assoluti sono stati ragazzi giovanissimi, alcuni non ancora maggiorenni; questa peculiarità fa scorrere fiumi di inchiostro a pedagogisti, psicologi, criminologi, psichiatri, tutti tesi a scandagliare nei meandri oscuri della mente e dell’animo di questi giovani alla ricerca di un perché, che forse neanche esiste.
(A tale riguardo abbiamo preferito non pubblicare foto e nominativi dei “piccoli mostri” e delle loro vittime, limitandoci ad indicare le località ove sono avvenuti tali episodi)
Che cosa possiamo dire del giovane che ha accoltellato, uccidendola, una ragazza che camminava per i fatti suoi ? Forse Lei stava pensando al matrimonio imminente; il ragazzo voleva scaricare la rabbia, il rancore contro tutti e tutto compiendo un gesto eclatante e per lui liberatorio; invece di danneggiare un’auto in sosta o dare fuoco a un cassonetto della spazzatura, ha voluto distruggere ciò che è più sacro e cioè la vita di una persona innocente, sacrificata sull’altare di una divinità malefica.
A una grande rabbia corrisponde un gesto inaudito, il bruto dopo il delitto inutile è sparito nel nulla con il favore della notte. (nella foto: TERNO D’ISOLA, IN PROVINCIA DI BERGAMO)
Che cosa possiamo dire di un altro giovane, non ancora maggiorenne, artefice di un delitto raccapricciante ? Ha sterminato la sua famiglia con freddezza e premeditazione dopo poche ore dalla festa del compleanno del padre; i suoi genitori e il fratello più piccolo dormivano nei loro letti, ignari di quanto stava per accadere; da tempo il male covava occupando gli spazi della mente di questo ragazzo, oramai vuota di sentimenti, di passioni, di interessi, di amore; come un freddo automa si è rivoltato contro la sua famiglia.
Non esiste nessuna motivazione per questa strage se non “il male di vivere” di un giovane inadeguato, incapace di affrontare e risolvere qualche problemuccio esistenziale che molti altri giovani vivono e superano cercando, invece, aiuto nella famiglia. (nella foto: PADERNO DUGNANO, IN PROVINCIA DI MILANO)
Che cosa possiamo dire della ragazza, brava, precisa, studiosa, disciplinata che lascia morire due esserini da lei appena partoriti senza provare un briciolo di compassione ? Avrebbe potuto lasciarli davanti a un negozio senza farli morire, invece li ha seppelliti nel giardino di casa; senza cambiare stile di vita, era riuscita a ingannare tutti, la famiglia, il padre dei neonati, le amiche, nessuno si era accorto della gravidanza; in perfetta solitudine ha partorito nel bagno di casa; con il delitto voleva evitare lo stigma sociale che avrebbe distrutto la maschera di ragazza perfetta che si era costruita e che tutti in paese conoscevano. (nella foto: TRAVERSETOLO, IN PROVINCIA DI PAVIA)
Che cosa possiamo dire di un altro minorenne, muscoloso, forte, “palestrato” come si dice oggi, sicuramente narcisista perché nei social mette in evidenza i muscoli e la sua fisicità perfetta ottenuta esercitandosi in una palestra domestica, ricavata nel garage ? Ha adescato una donna che per età avrebbe potuto essere la madre; la povera donna ingenuamente è caduta nella trappola tesa ed è stata uccisa; il ragazzo voleva provare che cosa si sente quando si uccide, sicuramente voleva sperimentare la forza dei suoi muscoli giocando in maniera perversa a una specie di braccio di ferro. (nella foto: VIADANA, IN PROVINCIA DI MANTOVA)
Invece di rivolgere un pensiero alle povere vittime e ai loro familiari, le trasmissioni televisive ospitano giornalisti, commentatori, analisti pronti a indagare e a fornire la loro versione sui moventi di queste stragi.
Dunque, che cosa possiamo dire ?
Nulla ! Siamo rimasti impietriti; davanti alla banalità del male, anche le parole sono banali.
___________LIDIA D’ANGELO
NOTE A MARGINE
Ed, oltre alla giovane età dei “Piccoli Mostri”, altro punto di riflessione è che questi mostruosi crimini siano stati elaborati ed esplosi – non in gigantesche metropoli, corrotte, degradate e tentacolari (…e quindi “sedi eccellenti” per una determinata modalità di gestire Affari & Politica/ Sesso & Potere/ Spaccio & Usura), ma in piccoli comuni, con alle spalle una tradizione umana e familiare, quindi quasi come oramai sopravvissute comunità arcadiche !
Queste sono le inevitabili conseguenze che si verificano quando in una Nazione alcuni pilastri fondamentali, come la Famiglia e la Scuola, vengono a decadere e non riescono più ad esercitare il proprio ruolo e la propria missione.
Vedasi al riguardo i vari e numerosi interventi pubblicati su questa stessa Testata, poiché oramai stiamo vivendo in una “Era del Post Umano” dominata anche dai “Falsi Miti del Progresso“.
________________GIULIANO MARCHETTI