Skip to main content

Verso l’8 Marzo… la “Poesia in Rosa”

Un pomeriggio garbatamente femminista 

Un evento particolare, organizzato da “Voce Romana”, lo scorso giovedì 1 marzo, presso la Sala Convegni della Basilica di S. Maria Sopra Minerva, ha riguardato la forte presenza femminile nel mondo della letteratura, sebbene scarsa quanto a numero. Forte, perché si tratta di personalità artistiche di alto livello ed è giusto portarle alla luce dell’apprezzamento e della lettura in quanto non tutti ne sono a conoscenza.

La professoressa Sandra Avincola, con il suo stile chiaro e, questa volta, un tantino triste, poiché le letterate citate hanno avuto vita ed esito vitale tragico,ha ricordato da età antiche, come quella del 1500, fino ai nostri giorni, poetesse del livello di Isabella Morra, Gaspara Stampa, e la statunitense Silvia Plath, figure diversissime fra loro, ma significative per l’apporto culturale che esse hanno lasciato.

Con un piccolo anticipo per l’8 marzo, le geniali artiste e donne ci hanno offerto, attraverso brani di lettura di qualche loro composizione, la realtà dolorosa della condizione femminile che si spera più che passata, segnatamente quella della povera Isabella, caduta nella gelosia assassina dei fratelli che, con un pretesto, hanno finito per ucciderla a bastonate. Le composizioni delicate e, nello stesso tempo, incisive della gentildonna di Favale, fanno pensare senza alcun dubbio all’assurda mentalità delle società antiche, che vedevano la donna solo un essere di secondo livello, buona solo ad obbedire al maschio imperante ed a fare figli. È trascorso tempo, e per fortuna le cose non sono più così, per lo meno in Occidente, ma vale conoscere e tenere sempre a mente sia le eccellenze di queste artiste e di altre, sia il cammino che finalmente è stato percorso.

Si vuole completare con la citazione di Compiuta Donzella, del riferimento dantesco sui destini di Piccarda Donati ed altre figure magnifiche, e del vergognoso affronto ad un altro tipo di compositrice, Artemisia Gentileschi.

Si vuol fare presente però che gelosie rovinose ora, dimentiche del dolore passato, causano veri delitti perpetrati da donne fra di loro, e si pensa che esse, sul filo di queste letture e comunque con interessi culturali, possano distogliersi da attitudini bestiali e pentirsi dei dolori che hanno causato a tante loro simili.

Come sempre, si ringraziano Sandro Bari e Francesca Di Castro per l’eccezionalità delle loro manifestazioni, e si attende con ansia il prossimo incontro, il primo giovedì di aprile, per un appuntamento con la cultura russa ed ucraina.

Marilù Giannone

Salotto Romano