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POLVERE DI “CINQUE STELLE”
post il “Big-Bang” della Galassia

Quando si antepone al bene comune il proprio “particulare”

 

Settembre, andiamo, è tempo di votare, 
siamo chiamati a rinnovare 
un Parlamento ostaggio di un partito riottoso,
che non rispetta l’impegno preso.

Purtroppo il governo Draghi è caduto
lasciando un grande dubbio insoluto
sui motivi di queste dimissioni
che provocheranno grossi scossoni.

Già sono iniziati  cambi di partito
alla ricerca di quello più favorito
che garantisca un nuovo scranno sicuro
nell’imminente scenario futuro.

C’è pure chi ha inventato nuove formazioni
al fine di non perdere le proprie posizioni;
il partito dell’attore comico
ha avuto nella vicenda un ruolo tragicomico:
infatti si è spezzato in due tronconi
entrambi pieni di sbruffoni.

Di Maio, temendo di perdere il suo seggio,
ha lasciato il partito alla meno peggio,
seguito da un manipolo di cialtroni
che credono di essere dei furbacchioni.

Lui ha dato a Draghi il suo sostegno
mentre gli ex colleghi, senza ritegno,
hanno sparato contro il Governo
facendone cadere il principale perno.

 

 

 

 

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