Regina Viarum
La Campagna romana – che l’Appia antica, col suo percorso quasi sempre rettilineo, taglia in due con un colpo d’accetta – è un tema che ha colpito e affascinato la fantasia e l’immaginazione di numerosi artisti che si sono avvicinati a essa sempre con entusiasmo e trepidazione, quasi intimiditi da quella solennità dell’Agro che mal si prestava a essere “tagliata” in un quadro.
Questa Campagna, infatti, ha offerto inesauribili spunti per i pittori, sì da rappresentare una grande musa ispiratrice dei paesisti romani con le sue meravigliose, poliedriche e pur contrastanti “vedute”: la Città eterna – l’Urbe per antonomasia – con tutte le testimonianze delle civiltà che in vicende alterne fiorirono in essa; le città morte Ostia e Ninfa, entrambe solenni più che per il fasto di un tempo per il silenzio quasi irreale che rappresenta la loro unica voce; i laghi di Albano e di Nemi con le loro leggende di Ninfe e di Dee; gli acquedotti e le strade consolari in rovina – prima fra tutte la Regina viarum, la Via Sacra – attestanti un passato glorioso di legioni in marcia trionfante; le Paludi Pontine, con i butteri febbricitanti per la malaria e con le mandrie di bufali e di cavalli selvaggi, abbagliati dal sole accecante, condannati a “vivere morendo”, che si rincorrevano quasi impazziti.
La “terra” della Campagna è stata più di una volta immortalata, al pari della civiltà che ogni sasso rievoca, da una miriade di pittori che hanno voluto fissarla nelle loro tele quasi nel timore che il tempo potesse cancellare, se non la sua testimonianza storica, quell’atmosfera che vi si respirava, forse prevedendo che l’attuale generazione dei “consumi”, l’avrebbe quasi del tutto soffocata con il cemento.
Per questo è ora di iniziare il viaggio sulla Regina viarum e, anche se questo itinerario sarà più iconografico che letterario, i quadri non andranno guardati ma letti, in quanto altro non sono che la trasposizione pittorica di un linguaggio poetico, come ci ha insegnato Ivàn Sergeevič Turgenev, anch’egli viaggiatore lungo l’Appia antica.
La Regina viarum si svelerà ai nostri occhi per creare e suscitare non tanto turbamenti e suggestioni, tanto meno conoscenza, quanto semplicemente stupore, ossia quell’entusiasmo che entra d’impeto nei cuori, senza neanche il filtro della mente, restituendo e amplificando stati d’animo esaltanti e irripetibili. Tutto ciò potrà avvenire in questo libro quando, in un vicendevole scambio di ruoli, le vedute si “animeranno” con le parole e queste si “coloreranno” con le immagini.
Sabato 24 giugno 2017 ore 17.30 – Cartiera Latina – Via Appia Antica, 42 Roma
La mostra rimarrà aperta sino al 29 luglio 2017 col seguente orario: da martedì a domenica (ore 10 – 18)