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Ricapitolando il Futurismo

La Galleria Futurism & CO. espone Sibò e Littoria

 

Giovedì 7 giugno, alle ore 11 a via Mario de’ Fiori la Galleria Futurism &Co hariempito di vedute e colori lo spazio espositivo e la strada, di riflesso, rallentando passeggio e commerci. La stampa si è raccolta di fronte ai quadri di Sibò, nome d’arte dato da Marinetti a Pierluigi Bossi, un artista sensibile all’aeropittura che dal 1930 appassionava la società nella figura chiave di Gerardo Dottori. Sibò ha lasciato ammirare in questa giornata la raccolta dedicata alla creazione di Littoria, espansa e dinamica nei riquadri obliqui che sottolineano in parte ampie campiture di colori smaglianti e talvolta in contrasto, le quali danno all’opera un movimento deciso ed ascensionale, come regola di questo Futurismo in certo modo più idealista di quello iniziale ma affatto immaginario.

La nota dei traccianti aerei e degli aerei stessi, realistici nel colore ma fioriti su spazi di cielo conducono l’osservatore a leggere le costruzioni e le particolarità delle opere dove, talvolta, sono richiamati i nomi delle località e dei colleghi ed estimatori. Il che raccorda quella dimensione quasi imprendibile al presente in ascesa ma visto con gli occhi sorridenti di chi è sicuro della sua vita in Italia, e, nel momento attuale, con gli occhi del rimpianto.

Insieme a Sibò ed alla sua Littoria, distrutta quasi completamente durante la guerra ma vivente in queste opere, il veronese Renato De Bosso, che dipinge su tre piani inclinati e con fasce sfumate le sue vedute aeree con realizzazioni di paesi che la distanza riprodotta vela di tono fiabesco, e alcune belle creazioni dell’ardito Prampolini, che già introduce l’italiana arte al momento postbellico cubista ed astrattista nella speranza del voler approntare fondamenta nuove alla Penisola ed alla sua arte. Anche Tato (GuglielmoSansoni) domina una parete della Galleria con un quadro che si associa alla tendenza del superamento del Futurismo ma con ancora chiari caratteri di dinamismo talvolta rimarcato dalla bitonalità sparsa e alternata come se il sentimento creatore fosse schiacciato da troppe ed amare considerazioni sul recente passato.

Questo terzo evento sul Futurismo della Galleria Futurism &Co conclude una fase di studio sulla cultura italiana della prima metà del 1900 che vuol essere rilettura ed insieme incitamento ad ampliare il viaggio in questa parte di secolo, alla doverosa e piacevole riscoperta della letteratura, del teatro, della musica, dell’architettura razionalistica di tale periodo che ha visto l’Italia grande, serena, competitiva e senz’altro più vivibile di questi anni. L’Italia che ha dovuto allearsi e poi tradire per non essere distrutta, fermarsi in un piccolo punto per non essere invasa, e che è a poco a poco risorta per l’amore e l’orgoglio dei suoi cittadini.

Marilù Giannone