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Bertina Lopes

Richard Saltoun dedica a Bertina Lopes la mostra d’apertura della nuova sede di via Margutta

Una mostra tutta al femminile in occasione della festa della donna

La famosa galleria d’arte contemporanea si è sempre distinta per il suo sostegno nei confronti di quegli artisti poco noti e sotto rappresentati, con un occhio di riguardo per le artiste.

Con questa filosofia la Richard Saltoun Gallery, fondata nel Mayfair dall’omonimo fondatore, ha scelto di inaugurare la sua seconda sede dedicando all’artista mozambicana Bertina Lopes, la prima mostra capitolina.

Quale migliore occasione se non nella giornata internazionale della donna!

Roma, città ricca di storia, di fascino non poteva non essere una scelta quasi obbligata per la nuova galleria, soprattutto per la location scelta:Via Margutta, nota per essere stata ritrovo e sede di molti artisti.

Inoltre la Richard Saltoun ha da sempre, avuto molti legami col il nostro Paese, sia per la sua partecipazione a fiere che per le collaborazioni con artisti italiani.

«Siamo molto entusiasti di inaugurare una presenza stabile a Roma, poiché le comunità culturali su suolo italiano ed europeo hanno svolto un ruolo cardine nella crescita internazionale della galleria. Rafforzare il nostro rapporto con le comunità di collezionisti di tutto il mondo è un elemento chiave della nostra missione di promozione del nostri artisti a livello internazionale, e rappresenta un’opportunità per sostenere e coinvolgere la scena artistica locale» Ha affermato Richard Saltoun.

La mostra creata grazie al sostegno dell’Archivio Bertina Lopes, vuole essere un omaggio al mondo femminile, ma anche il desiderio di ricordare l’anniversario della scomparsa dell’artista. Anche lei fortemente legata alla Capitale.Bertina Lopes

Nata in Mozambico nel periodo coloniale, si trasferisce prima a Lisbona per questioni di studio, entrando a contatto con l’arte modernista e d’avanguardia.

Tornata a Maputo, sua città natale rimane affascinata dalle favole africane che diventeranno per lei simbolo di  uno spiccato nazionalismo culturale.

Giunge a Roma negli anni ’60 e qui dà una nuova chiave interpretativa dei soggetti delle favole africane dei suoi dipinti. Diventati simbolo della nostalgia per il Paese natale e desiderio di indipendenza.

Premiata a livello internazionale ha esposto in contesti di prestigio come al FAO Global Headquarters, all’Istituto Italiano di Cultura Jeddah in Arabia Saudita, al Museo Nazionale di Arte moderna di Baghdad, alla Biennale di Venezia e al Museo de Fundacao Clouste Gilbenkian di Lisbona. 

Con la sua arte ha sempre cercato di promuovere il suo Paese natale cercando di colmare il divario tra l’arte africana e quella europea. Diventando per questo una delle artiste più note a livello internazionale.

Per il suo impegno politico contro ogni forma di violenza e sopruso la sua arte è diventata il simbolo di critica sociale e attivismo.

La Richard Saltoun Gallery dedica la mostra ai suoi 70 anni di carriera e in occasione del decimo anno dalla sua scomparsa, con una selezione delle sue opere

 

Gianfranco Cannarozzo

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