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ROMA 6 dicembre 1981: XXXVIII anniversario dell’assassinio di Romano Radici, vittima del terrorismo

In RICORDO di ROMANO RADICI  
Medaglia d’Argento al Valor Civile
ROMA, 06 dicembre 1981 – 2019

Raffaele Panico

Romano Radici, Medaglia d’Argento al Valor Civile, venne assassinato il 6 dicembre del 1981 da un terrorista nei pressi della Piramide Cestia. Ieri mattina lì si è svolta la cerimonia commemorativa in occasione del 38° anniversario della morte del Carabiniere. 

Il Generale Francesco Gargaro, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Roma ha deposto, a nome dell’Arma dei Carabinieri, una corona di alloro alla lapide che ricorda il militare, situata all’ingresso della caserma del Nucleo Radiomobile di Roma, in Via dell’Oceano Indiano alla presenza del Generale di Corpo d’Armata Libero Lo Sardo, presidente dell’Associazione Nazionale Carabinieri, della vedova e i figli del Carabiniere Radici.

Presenti anche una rappresentanza delle istituzioni e delle forze dell’ordine della Capitale, ex colleghi e una delegazione della Rappresentanza Militare. Alla commemorazione erano presenti alunni di un Istituto scolastico ad indirizzo musicale “Via Giuliano da Sangallo” di Ostia che ha cantato l’Inno Nazionale. Il Carabiniere Romano Radici era nato a Roma il 5 agosto del 1943: Il 6 dicembre del 1981 Romano Radici si trovava in servizio con un commilitone a bordo di una gazzella del Nucleo Radiomobile in zona Piramide Cestia. Durante il controllo di due giovani sospetti, uno di questi, rilevatosi poi un pericoloso terrorista, ha estratto una pistola colpendo a morte il militare.

Questa la motivazione della Medaglia d’Argento al Valor Civile di cui Romano Radici è stato insignito:

CARABINIERE ROMANO RADICI, MEDAGLIA D’ARGENTO AL VALOR CIVILE.

“Conduttore di autoradio di Nucleo Radiomobile, già distintosi nella lotta contro la delinquenza organizzata, mentre con responsabile impegno procedeva alla identificazione di due giovani in atteggiamento sospetto, veniva mortalmente raggiunto da colpi d’arma da fuoco proditoriamente esplosi da uno dei malviventi, identificato poi in un pericoloso terrorista, sacrificando la vita ai più nobili ideali di coraggio ed alto senso del dovere”.

 

 

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