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Roma candidata all’Expo 2030

Presentata ufficialmente nel Padiglione Italia la candidatura di Roma a ospitare l’Expo 2030, avviata dal Governo e portata avanti dal Comitato promotore e da Roma Capitale.

A illustrarla il sindaco della Capitale Roberto Gualtieri, il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Luigi Di Maio e quello delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili Enrico Giovannini, intervenuti in collegamento. Il presidente del comitato di candidatura Giampiero Massolo, l’assessore alle Attività produttive e alle Pari Opportunità di Roma Capitale Monica Lucarelli. L’architetto Carlo Ratti, Paolo Glisenti, commissario generale per l’Italia a Expo 2020 e la pattinatrice di short track e vincitrice di 11 medaglie Olimpiche Arianna Fontana. Mentre l’ex sindaco Virginia Raggi è stata nominata presidente della Commissione speciale Expo 2030.

Nel corso dell’evento è stato svelato il sito dove Roma prevede di allestire l’Esposizione Universale: l’area di Tor Vergata. La quale rappresenta il distretto ideale per un ambizioso intervento di rigenerazione urbana, inclusione e innovazione.

Per la candidatura ad ospitare Expo 2030, Roma è in competizione con Mosca, Odessa, Busan e Ryad. Con il conflitto in corso tra Russia e Ucraina è possibile però che la sfida si riduca a una gara a tre, con l’esclusione di Mosca e Odessa.

La scelta della città che sarà la sede della prossima esposizione universale sarà nel 2023, in occasione dell’Assemblea Generale del Bie a Parigi.

Il ritorno economico di Expo 2030 per Roma e per l’Italia è stato stimato dal centro di ricerca Luiss X.Ite con il supporto di Ey Advisory su una previsione di circa 35 milioni di visitatori. L’obiettivo è coinvolgere 150 Paesi nella partecipazione e raggiungere almeno trenta milioni di visitatori. L’impatto complessivo stimato potrebbe ammontare a circa 46 miliardi di euro.

Il progetto di candidatura di Roma Expo 2030 indica un modo nuovo di promuovere la convivenza urbana. Quindi il superamento della tradizionale separazione tra centro e periferia. Entro il 2050 le metropoli ospiteranno i due terzi dell’intera popolazione mondiale: la relazione tra territorio e persone è quindi una delle più grandi sfide del nostro tempo.

Con il tema “Persone e territori: rigenerazione urbana, inclusione e innovazione” Roma vuole essere il centro di questo nuovo modello di città. Una Capitale inclusiva, interconnessa, sostenibile e condivisa. A Roma tutti i Paesi partecipanti potranno dare il proprio contributo per individuare il modello di convivenza urbana del futuro.

Inoltre la Capitale ha l’imperdibile occasione di coniugare Expo 2030 con un altro evento mondiale e di grande importanza spirituale, il Giubileo 2025, che già si prepara a ospitare. Una rilevante opportunità di sinergia per la realizzazione di opere e infrastrutture funzionali, pronte ad accogliere milioni di pellegrini, ottimizzando costi e risorse.

Il sito scelto per la candidatura è l’area di Tor Vergata. Si svilupperà su un’area di 210 ettari a sud–est della Capitale, in prossimità a diversi punti di interesse come l’università di Tor Vergata. A supervisionare l’iniziativa è Carlo Ratti, professore al Mit, direttore del Senseable City Lab, e fondatore dello studio di design e innovazione Cra Carlo Ratti Associati. Una duplice scommessa per il progetto:

  • ospitare le migliori idee su come ripensare la relazione tra persone e territori, rendendo l’evento mondiale un crocevia di intelligenze e avanguardie dell’innovazione;
  • concepire l’Expo come occasione per avviare un’imponente opera di rigenerazione urbana. Non solo dell’area dell’Expo, ma di un intero quadrante di Roma, ricco di potenzialità: natura, storia e scienza. L’area sarà quindi un laboratorio aperto al contributo di tutti, in cui tracciare un nuovo modello di sviluppo del territorio.

Il logo della candidatura, realizzato da M&C Saatchi, ha la finalità dell’idea di un futuro che punta a unire le persone, abbracciandone le diversità e promuovendo lo sviluppo sostenibile dei territori in cui vivono. L’immagine di una porta è simbolo di accoglienza, scambio e integrazione di culture diverse. Si tratta di un logo dinamico, che rappresenta uno dei caratteri distintivi della candidatura di Roma a Expo 2030 e mantiene la sua identità pur variando costantemente forma e colore. Infatti, sarà proiettato con un’animazione sia all’esterno che all’interno del Padiglione Italia presente a Dubai. Per la prima volta nella storia delle esposizioni universali il logo di un’Expo diventa un NFT (non-fungible token) ed è salvato sulla blockchain. Un pezzo unico di arte digitale che accompagna verso un futuro sostenibile, digitale e connesso.

«La nostra idea cardine per Expo 2030 è quella di rinnovare il rapporto tra persone e territori. Roma è il luogo più adatto per ospitare un’Expo che si misuri con questo obiettivo. Innanzitutto, è una città unica che mostra la sua storia di migliaia di anni e dove l’evoluzione del rapporto tra persone e territorio è visibile nella stratificazione urbana. Nei prossimi anni daremo nuovamente prova della nostra capacità di reinventarci, con progetti come il nuovo piano di assetto dei Fori e dell’area archeologica centrale. In secondo luogo, la cintura verde di Roma è una delle più estese al Mondo. Preserveremo e rafforzeremo questo tratto fondamentale della nostra identità per proiettarlo in una nuova idea di sviluppo urbano».

«Inoltre, Roma è un bastione della cultura e della scienza, che ospita università, centri di ricerca e accademie di rilievo mondiale. Realtà che saranno il cuore della nostra esposizione. Anche grazie a progetti come il Rome Technopole, centro di riferimento internazionale per la formazione, la ricerca e il trasferimento tecnologico. E la “Città della Scienza”, multidimensionale e altamente specializzata. Un altro pilastro fondamentale è quello della solidarietà e dell’inclusione, a cui la nostra Amministrazione sta riservando un impegno particolare, in linea con la nostra idea di città policentrica, basata sulla prossimità dei servizi, la cura e le relazioni tra le persone. L’area di Tor Vergata ci consentirà di realizzare strategie innovative per una rigenerazione urbana intelligente, inclusiva e sostenibile. Un’opportunità per Roma di appassionare ancora una volta il Mondo intero» ha affermato Roberto Gualtieri.

Giorgia Iacuele

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