Roma saluta il clochard “che legge”
Un clochard gentile e dignitoso, conosciuto da tutti come il clochard che legge. Così viene ricordato Nereo Gino Murari, deceduto il 7 gennaio per colpa di un’auto pirata intorno alle 5 del mattino in Corso d’Italia. Originario del Veneto veniva chiamato «Verona», ma anche il clochard colto perché trascorreva le sue giornate seduto a leggere con accanto la cagnetta Lilla.
Nereo Murari era nato a Verona nel 1945, aveva girato il mondo per il suo lavoro, raccontava di essere stato in Libia, Arabia, Germania, Somalia, e poi dal 1988 si era insediato a Roma dove aveva deciso di vivere per strada. Molto conosciuto e molto amato da cittadini e volontari per quella sua smisurata passione per i libri, e quel suo fare dignitoso che gli impediva di prendere del denaro. Così accettava i libri per lui, croccantini per Lilla, la colazione dai bar della zona, i pasti dai volontari ma non i soldi. Tutto ciò che aveva lo poteva trasportare sulla sua bici insieme a Lilla, il suo inseparabile cane, che ha vegliato sul corpo finché non è stata prima affidata ai veterinari del servizio comunale di Roma e poi adottata da Cristina Innocenzi, una donna che spesso si fermava a parlare con Nereo Murari, portandogli anche la colazione o qualche pasto caldo.
I vigili stanno vagliando le immagini delle telecamere di zona che potrebbero aver inquadrato la targa della macchina prima o dopo l’incidente e stanno cercando eventuali testimoni.