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ROMA: un ponte tra Mosca e Kiev
per un dialogo tra Russia ed Ucraina

UN APPELLO DEL PONTEFICE CATTOLICO ANCHE AL PATRIARCA ORTODOSSO
PER UN INCONTRO TRA LO ZAR DI MOSCA ED IL  PRESIDENTE DI KIEV   

Tra le voci che gridano allo scandalo di una guerra nel cuore del vecchio continente si leva, alta su tutte le altre, quella di Papa Francesco.
Non passa giorno che, da Roma, il Pontefice non invochi la pace su quelle terre martoriate, pronunciando parole pesanti come macigni: “la guerra è disumana, è sacrilega perché è contro la sacralità della vita umana che va sempre rispettata”.
E numerose si susseguono le sue suppliche a tutti gli Uomini di Governo ed ai Responsabili della comunità internazionale affinché facciano cessare questa guerra assurda e ripugnante.

Da più parti si levano inviti al Papa di andare in Ucraina, come a suo tempo furono rivolti a Giovanni Paolo II per recarsi a Serajevo; il Sindaco di Kiev gli garantirebbe ogni assistenza per un suo viaggio nella Capitale, in quanto la presenza del Pontefice faciliterebbe il dialogo e salverebbe molte vite umane. E’ facile dire da lontano “Io sono qui”, pronunciare la parola pace, dirla e ridirla, ma bisogna gridarla lì a Kiev, a Leopoli, dove la morte la fa da padrona, non a Roma.

Solo Papa Francesco potrebbe oggi compiere un miracolo con l’aiuto di Dio, come avvenne nel V secolo quando Papa Leone I – detto Magno, cioè il Grande – armato solo della Croce e della sua autorevolezza spirituale, riuscì a fermare Attila, il più grande condottiero dell’epoca e Re degli Unni che, con il suo esercito, devastò l’Europa attraversandola in lungo e in largo, da Est ad  Ovest, da Nord a Sud.  
Ecco, abbiamo bisogno di un “nuovo” Leone I: i tempi lo esigono ! E solo Papa Francesco, con la sua presenza e con la sua autorevolezza spirituale, potrebbe fare breccia nelle coscienze dei Governanti e compiere il miracolo realizzando la pace là dove i Grandi della Terra non riescono, dopo aver consacrando sia la Russia, sia l’Ucraina al Sacro Cuore di Maria.

Il Papa sta dimostrando una grande volontà di mediazione, ha parlato con l’Ambasciatore Russo presso la Santa Sede, ha inviato il Cardinale Konrad Kraiewski in Ucraina, ha parlato con il Presidente Zelensky che lo ha invitato in Ucraina …..crediamo sia forse desideroso e ben disponibile per parlare anche con il Presidente Vladimir Putin !
Ma, obiettivamente, non è facile organizzare un viaggio sicuro in Ucraina, oggi un immenso campo di battaglia, visto che anche gli Ambasciatori si sono allontanati da Kiev. E, proprio per tali difficoltà, questo “Incontro per la Pace” si dovrebbe e si potrebbe organizzare a Roma “Caput Mundi”, centro della Civiltà e della Cristianità. Si, proprio a Roma oggi la Terza Roma, dopo quella dei Cesari dell’antico Impero Romano e quella dei Papi – si concordi una grande conferenza di pace, sotto gli auspici dello stesso Pontefice Romano (che tanto si sta tanto prodigando per scuotere le coscienze dei belligeranti) nonché sotto gli auspici del Patriarca della Chiesa Ortodossa Russa.  

La soluzione di questa grande tragedia può e deve essere risolta principalmente tramite le vie della diplomazia e del dialogo, degli accordi e della ragionevolezza, delle reciproche concessioni e reciproche rinunce.  Ed è giusto nonché ragionevole che ad ogni conflitto armato e ad ogni guerra sia sempre anteposta la ricerca di una soluzione, infatti la “Pace” è sempre un bene da preservare, mentre la “Guerra” è sempre una sciagura da evitare. 
E ciò a prescindere anche se a volte una Guerra o una Rivoluzione può identificarsi sia in un volontà eroica per l’affermazione di propri determinati ideali e valori, sia nella volontà eroica per la difesa della propria Patria, intesa come la “Terra dei propri Padri”.
Ed è questo proprio il nodo gordiano che sta al centro dello scontro tra Russia ed Ucraina ove – a nostro giudizio – Organizzazioni sovra-nazionali come la Nato e Stati al di là dell’Oceano Atlantico come gli Usa hanno lavorato per rendere nemici due popoli, forse un tempo, tra loro fratelli.
E ciò è stato possibile solo per la “inesistenza” di una Europa Unita dall’Atlantico agli Urali, come quella a suo tempo auspicata da Charles De Gaulle.   

> LIDIA D’ANGELO
   > GIULIANO MARCHETTI
 

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