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Casa Armena – Hay Dun: appuntamenti marzo

 

HAY DUN – CASA ARMENA

Sabato 23 alle h. 17.30

Presentazione del libro di Vera Yemenidjian Astourian Il diario incompiuto e viaggio nei ricordi” a cura di Rosalba Ferraioli alla presenza dell’ autrice.

Evento UGAB

 

Domenica 31 alle 13.30

Tradizionale pranzo di Micink, mezza quaresima che secondo la tradizione avrà luogo il 31 marzo dopo la Santa Liturgia alle 14:00 nella Casa Armena.

Սիրելիեղբայրներեւքույրեր
Մերավանդույթիհամաձայն, այստարիՄիջինգիճաշըտեղիկունենամարտի 31-ին, Սուրբպատարագիցհետո, ժամը 14: 00-ին Հայ Տանը: Քանիորտեղերըսահմանափակեն, խնդրումենք ամրագրելմիփոքրշուտզանգահարելովհետեւյալհեռախոսահամարներին
ՏիկինԿեկելԽաչատուրյան
ՏիկինՇաքեՓամբակյան
Տկն. ՍիրանԲորանյան
Մաղթումեմձեզընտանեկանխաղաղություն, Աստվածօրհնիձեզ
Տիրայր աբեղա Հակոբյան

Corso di 8 lezioni di Armeno Classico (2 solo per chi deve imparare a leggere + 6 lingua).

Questo corso è pensato anche per chi non conosce altre lingue classiche, ed è aperto a persone di tutte le età. L’obiettivo è l’introduzione alla lingua e ai concetti base della grammatica: alla fine del corso sarete in grado di leggere, comprendere e tradurre brani semplici, a avrete qualche nozione sulle opere principali della Letteratura Armena antica.

Docente: Stephanie Pambakian (BA, MSt Oxford, PhD candidate St Andrews).

Date 2019, martedì sera dalle 18.30 alle 19.40:

Lezione Alfabeto 1 16 Aprile

Lezione Alfabeto 2 23 Aprile

Lezione 1 30 Aprile

Lezione 2 7 Maggio

Lezione 3 14 Maggio

Lezione 4 21 Maggio

Lezione 5 28 Maggio

Lezione 6 4 Giugno

 

Milano-Piazza Velasca 4 MM Missori – III piano
tel.: 0039 3402101174 e-mail mekitar@libero.it

Facebook: Casa Armena – Hay Dun

Centenario per il XXIII Marzo 1919

XXIII MARZO MCMIXX

A cura del “COMITATO PER IL CENTENARIO”,  nell’ambito della Celebrazione Secolare di Sansepolcro  pubblichiamo una serie di locandine   riguardanti  lo storico evento che, comunque, appartiene al patrimonio della Storia d’ Italia, a prescindere da condivisioni o da dissensi ideologici. Viene inoltre segnalato un invito per un incontro storico – culturale al Pantheon.    

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Nell’ambito delle suddette Celebrazioni, a Roma nel Pantheon; si svolgerà un incontro di studio e di ricerca, condotto dal Prof. Massimo Fulvio Finucci e dalla D.ssa Clarissa Emilia Bafaro, dal titolo “IN PRINCIPIO ERA IL PANTHEON. DAL FASCIO DI LUCE AI FASCI DI COMBATTIMENTO”.

Dedicato alle origini simboliche che stanno alla base del Mito della Vittoria, particolare attenzione sarà rivolta ai fenomeni astronomici (FASCI DI LUCE), che in occasione degli equinozi e dei solstizi si verificano nel Pantheon.

La Bellezza della Primavera Rinnova la Grandezza di Roma ORA COME ALLORA

Appuntamento: Sabato Pomeriggio 23 Marzo ore 16, davanti alla prima colonna della facciata del Pantheon, lato destro, Piazza della Rotonda, ROMA. (Durata dell’incontro un’ora circa)l

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Anastasia Kurakina ed i suoi ritratti alla Galleria Marino

L’Arte ricomincia dalle donne

Giovedì 18 marzo alla Galleria Marino di S. Sebastianello di Roma una piccola folla inibiva l’ingresso nel locale per una vernice. L’artista russa Anastasia Kurakina ha aperto una personale dal titolo Portraits, riempiendola di tipi umani vestiti e nudi, assorti e provocatori, riprodotti con varie tecniche ma con un’ unica anima, quella di una giovane pittrice che sa approvare, valorizzare, e narrare ciò che nella figura umana è di sintetico ed essenziale.

Acquarello,  matite colorate ed olio, prove su piccolo formato ed anche rapide opere finite, queste esistenze rivelate nel loro paradigma hanno conquistato i visitatori, che il critico Giuseppe Marino conduce al pensiero di qualche contemporaneo o grande maestro di poco tempo fa, come Ensor, o Nolde. Ma non basta: l’arte di Anastasia Kurakina ha assorbito anche le frasi dei grandi maestri come Toulouse per gli atteggiamenti aperti di molti protagonisti delle sue tele, il colpo d’occhio degli Impressionisti per sintetizzare il carattere di essi, e la rilassata sensualità di Modigliani. Viene anche facile alla mente un riferimento a Schiele per quell’ombra di sofferenza che qualche nudo ha, reso talvolta in monocolore con rapidi e precisi contrasti di altra cromia per richiamarne la seduzione, la femminilità, altrove provocatrice nell’immediata citazione dei suoi tratti, come nella “Donna che fuma” .

Anastasia ha a lungo studiato e prodotto, è un’artista nota dagli Stati Uniti alla Cina e presente sia in collezioni private che nei Musei, i Vaticani per esempio. Giovane di trent’anni e bellissima, padrona della lingua italiana e lieta di vivere a Roma. Sembra quasi che la sua avvenenza si lasci fermare nelle opere, con la dolcezza sicura di una pennellata che corre diritta a concludere un soggetto o evidenziarlo da una penombra creatrice.

Gli oli sono di poco più tradizionali per la resa e la scelta dei personaggi, che denotano spesso la realtà di fatti familiari, anch’essi sorgenti da un fondale sfumato, conclusivo, rispondente all’aura d’insieme. Ma è, e si ripete, soprattutto negli acquarelli che si coglie appieno la personalità della pittrice, un’acuta e carezzevole indagatrice di donne quiete e sdraiate, di donne in amore, di trascinanti soggetti ai quali si dà il pensiero e lo sguardo come in muto colloquio, persi in un dialogo anche con se stessi alla ricerca di quell’interrogativo piccolo ed acceso che incomprensibilmente ci fa sentire a loro simili ed amanti.

Marilù Giannone

L’Europa all’Università Roma Tre

Lunedì 18 marzo si è svolto un convegno all’Università Roma Tre, in collaborazione con La Sapienza e Tor Vergata, chiamato: “La Primavera dell’Europa”, in quanto il tema dibattuto era appunto la prossima elezione europea.

A parte la motivazione importante di questa riunione, e l’organizzazione encomiabile e quasi da perfetto Galateo, con ampie donazioni di penne, spilline, blocchetti, ed altro, si è percepito che l’offerta di viaggi esplorativi per reperire un impiego all’estero era, in senso temporale, troppo esigua e imprecisa per potere veramente creare una base di “master” per un futuro, anche se l’idea era senz’altro attraente. Meno piacevole era, invece, la prolusione di alcuni docenti che hanno stancamente ripetuto le solite menate politiche. L’unica frase valida, meglio, una parabola, è stata quella di Sabino Cassese, purtroppo assente e quindi citato: ” Un vecchio pesce, fuori dalla tana, incontra due giovani colleghi. Uno dei due chiede all’altro:”com’è l’acqua?” L’altro gli risponde:” cos’è l’acqua?” Il vecchio tace, stupito.

Questo per chiedersi cos’è l’Europa. Ma, Cassese a parte, l’aneddoto chiarisce lo stato dei docenti di partito, abituati a nebulizzare ogni definizione sempre stata precisa. L’Europa è la casa dove siamo, fatta da tanti nomi diversi, perchè ogni Stato ha il suo nome, che non è uguale all’altro, e che dimostra che non si può essere eguali ed incerti. E’ difficile che i membri di una famiglia si chiamino tutti, ad esempio, Alberto. L’Europa è una famiglia, talvolta in lizza, talvolta in gioco, che dovrebbe seriamente sentirsi Unione di genti con la stessa storia e con lingue ed usi diversi, con tendenze comuni e no. Questo i docenti lo sanno e dovrebbero dirlo.

Ma la parabola è stata usata per incitare i giovani ad andare a votare, e per formare una dirigenza che, secondo la Prof. Claudia De Stefanis, deve riscrivere gli equilibri europei, ed è giusto, com’è bello sostenere quanto afferma il Prof. Francesco Gui, che l’Università è importante per la consapevolezza dei cittadini. Il Docente riprende l’importanza che ha il Passato, che è, infatti, anche Futuro e non identico ad esso. Nega che ciò che esclama Macron sia da prendere in considerazione:” l’Europe est puissance”, preferendo affermare che è accordo realizzato con mezzi giuridici e suggerendo il pensiero di Le Monnier quando cita Saint Simon, che indica chiaramente l’irrinunciabile azione della cultura come processo di integrazione.

Le donne, per questo, sostiene il filosofo, sono di inestimabile importanza: e la cultura può essere interpretata come natura, cosa che la donna è, e meta di benessere e comprensione fra gli uomini. L’Università opera per questo , per non lasciare fondare i rapporti europei sulla “puissance”. Allo stesso modo è di difficile accettazione l’idea di Macron, secondo il quale, come sostiene il Professore, il Rinascimento europeo è la rivincita del Nazionalismo.

L’esame dell’Europa procede, Oriana Blasi fa presente che i giovani sono poco informati ( di chi la colpa? dell’attuale governo o dei trent’anni di nomine di parte per i docenti, di libri confusi e spesso pieni di “voluti” errori, di enfasi verso il piattume ignorante ed i diplomifici?) Non si è mai avuta una vera riforma dell’Istruzione.

I colloqui sono interrotti dalla presentazione dei ragazzi del M.U.R.O., Associazione Onlus per la diffusione della cultura con esperienze sui detenuti. L’Associazione sostiene che la detenzione è da abolire: i carcerati vanno istruiti, tanto è vero che quelli che seguono un percorso culturale hanno meno recidive.

Ammirevole azione di questi giovani sorretta da prove, slides, percentuali: un lavoro perfetto e generoso.

Nicoletta Palazzo e Maria A.Ranchino, del CNR, espongono un lungo studio esaminando ogni lato delle iniziative volte a spiegare e ad ingrandire questi progetti culturali che hanno come fine la chiarezza delle scelte elettorali poichè spiegano chiaramente cosa l’Europa si aspetta. Non solo cultura umanistica, ma anche una buona base di economia , una cura attenta all’occupazione e la crescita.

Parole da attuare, però, è tanto che si pronunciano, e la buona fede delle docenti ne fanno testo come più che necessarie, ormai, per sfuggire al globalismo.

I recuperi, e qui suona la solita sinfonia, devono essere estesi a disabili e rifugiati. A proposito di essi, la docente che segue il discorso, Maria Pia Baccari-Vari, rimanda alla sua disciplina, il Diritto Romano, che è la via e la bussola per raggiungere gli obbiettivi. Cita Cicerone, La Pira, Bonfante, e con voce squillante e mani danzanti sostiene che i Romani, Padri di ogni cultura, (e qui siamo d’accordo) integravano TUTTI gli stranieri, poichè il Diritto di Cittadinanza era esteso a tutti. Sì, ma quando? non da subito, ma nella fase finale dell’Impero. E come? qualcuno dice che esistevano vari tipi di cittadinanza, uno di questi, applicate alle città conquistate, (e dunque quali migranti ? non risulta che l’attuale fenomeno di schiavismo sia stato presente nell’antichità tutta, fatta eccezione per le Americhe) era la cittadinanza “sine suffragio” per mancata alleanza: questi cittadini non erano abili al voto e dunque non del tutto cittadini. Esistevano infine condizioni ben diverse da quelle presenti, il paragone è discutibile, ma fa tanto “Papa Francesco” ed ancor più l’ipocrita e delinquenziale buonismo delle sinistre.

Romolo, si è detto, chiamava tutti a se’, secondo Tito Livio. Ma tutti chi? L’Italia non era sovrapopolata da gente venuta da fuori, che era benedetta, com’era il caso di Demarato, già presso gli Etruschi. Chi veniva da altre parti era spesso un predone, in altri casi, e dunque combattuto ed imprigionato, con buona pace della cittadinanza.

Più interessante pensare come Appiano, cioè, in Europa bisogna avere più Istruzione, più Matrimoni, più Procreazione e, diciamo anche, meno Tecnica , Mercato, Ideologia, Tecnocrazia soprattutto, che non possono sostituire l’uomo.

Ecco, è un giorno di Primavera.

Marilù Giannone

Giovanni Papini contro Benedetto Croce

Giovanni Papini contro Benedetto Croce

 Raffaele Panico

Benedetto Croce a Fiume l’italianissima dal movimento futurista veniva celebrato come il “morto”! Ovvero, a Fiume città della “Costituzione della Reggenza del Carnaro” frutto della stesura dell’anarco-sindacalista Alceste De Ambris, in sedici mesi di Rivoluzione italiana, grazie alle convergenze di socialisti, nazionalisti, anarchici, “cani sciolti”, avventurieri e frickettoni ante litteram, accorsi nella città liberata, si anticipa di ben quarant’anni il ’68: con il culto della trasgressione, i centri Yoga, i manifesti murali, le droghe, il sesso libero, il teatro e la festa continua ecc. ecc.

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Il Futurismo oltre un secolo dopo

UNA LETTURA DI PAGINE SUL FUTURISMO

Raffaele Panico

Attraverso cent’anni e più di solitudine, dall’eremo in cui sono stati relegati i Futuristi nella patria post bellica divenuta repubblica dopo la triste esperienza monarchica, sembra giunto il momento che i segni evidenti a ben vedere lasciati dai promotori del movimento ritrovino le folle pronte ad ascoltarli. Solitudine e brevità, per evocare come e con quanta celerità sia trascorso il XX secolo, per noi, pur partecipi, spettatori o protagonisti, degli ultimi scorsi.

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