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Marcello Veneziani e la sua filosofia alla Libreria Horafelix

Lunedì 4 marzo Horafelix ha accolto Marcello Veneziani ed il suo ultimo lavoro, Nostalgia degli Dei. La sala consueta e le salette afferenti erano letteralmente gremite di persone del mondo letterario, politico, giornalistico, in una forma che, animata, ricordava il raccogliersi classico di numerosi antichi intorno al proprio filosofo.

Il dialogo è stato aperto da Simonetta Bartolini, che conosce ed apprezza a fondo Veneziani e le sue opere, che ha definito questo ultimo libro come un Pantheon di idee, corrose dai cattivi tempi e rinnovellate dall’autore in una primavera di certezze e di speranze. L’abile artista che ha risvegliato le coscienze ottenebrate e confuse della presente era è il pensiero, già stimato come potenza irresistibile dall’antichità classica di Platone soprattutto, ma anche di altri filosofi del calibro di Aristotele, per citarne pochi.

Le idee, gli Dei appunto, fondamentali sono dieci, legate fra loro, una più imprescindibile dell’altra per la vita vera, senza nulla negare, senza negarsi in un assolutismo da dannati dietro un’insegna più o meno globalizzante. Le idee basilari per dare un senso alla vita di ogni umano e di ogni cosa della quale esso si avvantaggia: “basilari” sia la raffigurazione di una base per un volo, e sia il concetto greco di” basilèus”, idee regali e dominanti. La studiosa sostiene che Nostalgia degli Dei è una via, di tipo dantesco, della quale ,il pensiero è Virgilio, ma anche della quale il fuoco segreto dell’amore verso la vita è la sua Beatrice, che riallaccia il pellegrino al sorridente Spirito che sa, che loda, che accoglie.

Il Pensiero di Veneziani è compagno per uscire dalla selva oscura dei nostri secoli sclerotizzati e sclerotizzanti la fede nell’uomo e nel suo Autore. Egli vuole liberare e confermare l’essenza guerriera e gioiosa dei percorsi di ogni soggetto verso la realizzazione, attraverso la catena luminosa di parole-chiave che porta alla trascendenza, vera dimensione, e cancella la solitudine di un presente preso come dominante assoluto ed ipocritamente distruttore.

Le parole degli Dei sono moderne, perchè nulla è da annientare e tutto è da adeguare allo Spirito che conduce , ma esse sono prese nella profondità del significato, una discesa alla fonte sotterranea, alla sacralità del logos, un ritrovarsi alla voce mormorante della Matrice universale. E’ un passo in più della Magia delle Parole di Pavel Florenskiy, perchè, più che impiego del loro potere, è il cammino verso l’Origine, e l’Origine stessa. Non c’è nulla al mondo che renda più ricchi e meno soli.

Ritrovare gli Dei, la Nostalgia di essi è l’attesa di ciò che verrà, il Futuro figlio del Passato che trascorre dinamico nel Presente, unione di stasi ed azione dei loro DNA. Famiglia è, appunto, il fondamento dell’uomo, la fonte creativa come essi sono per l’esistenza tutta, e Pensiero è Famiglia. Impiegare per questo gli altri Dei, le altre Idee: Comunità, Civiltà, Patria, e così via.

Marcello Veneziani perfeziona il dialogo attraverso cenni della genesi del suo lavoro e precisa, in accordo con le aspettative degli uditori, tesi al riconoscimento del loro intimo sentire con quanto egli afferma, che nelle parole, appunto, ci si riconosce, che la Fede è scommessa, e che Dio non può essere assoluto, poichè sarebbe guerrafondaio: gli Dei creano Armonia.

L’Armonia genera protezione, e cessa la paura della morte, aumenta per contro la volontà di Verità, che esiste ma è più grande di noi: l’uomo non può comprenderla tutta insieme. Cita Gioberti, quando definisce la Verità come poligonale. Nel suo Nostalgia degli Dei Marcello invita a guardare il cielo stellato sopra di noi, dentro di noi come senso morale che dà voglia di conoscenza. Le stelle sono punti fermi, molla per incontrare il trascendente, e rimanda infine alla parola Mito, fondamentale perchè, come ha detto Simone Weil, Mito è il Bello del Vero.

La Felicità, conclude Veneziani, sicuro e tranquillo ma anche coinvolto, da vero filosofo, è vedere gli Dei, e vedere con gli occhi degli Dei, che è Sapienza.

A questo, veramente, non c’è niente da aggiungere, solo una felice gratitudine.

Marilù Giannone

Conferenza dell’ Accademia Costantiniana su “IL Testamento Biologico”

Mercoledì 20 marzo 2019

ACCADEMIA ANGELICO COSTANTINIANA
di lettere arti e scienze
Angelo-Comneno Onlus

Conferenza

“Il Bene di Vivere  –  il Diritto di Non Soffrire:

IL TESTAMENTO BIOLOGICO”

Sala Pompeo – Palazzo Spada – Consiglio di Stato
Piazza Capo di Ferro, 13 – Roma

ore 16.00- 18.00

 

Saluti istituzionali

Dott. Filippo Patroni Griffi, Presidente Consiglio di Stato

Avv. Alessio Ferrari Angelo-Comneno, Presidente Accademia Angelico Costantiniana

 

Relatori

Avv. Adolfo Metro, Consigliere di Stato

Fra Riccardo Lufrani, Teologo

Moderatore

dott. Luigi Fabrizio Mancuso, Consigliere Suprema Corte di Cassazione I^ sez. penale

 

 due crediti formativi riconosciuti dall’ Ordine Avvocati di Roma

Prenotazione obbligatoria (presidenza@accademiacostantiniana.org)

Invito 20-03-2019

Tullio Gregory

Università listate a nero

 

Sabato 2 marzo, quasi in punta di piedi sulla frenetica vita cittadina, si è spento Tullio Gregory, Docente universitario della migliore provenienza e della migliore cultura, apprezzato e celebrato anche negli States, per partire da Roma, sua città natale, fino all’Inghilterra e la Francia, che gli aveva donato la Laurea ad Honorem e la nomina di Chevalier Officier de l’Ordre des Arts et des Sciences.

Il mondo accademico si è fermato, contrastato da questo atto di guerra dell’ignoranza che spesso affligge anche gli ambienti della Cultura, addolorato per la perdita di un uomo che aveva dato del suo meglio nella vita, e con grande semplicità.

Innamorato della vita, del Medioevo che percorreva nella Filosofia come una sua personale tenuta, era però scettico di fronte a Wikipedia, che considerava “un coacervo di notizie senza sistemazione critica, insicuro nell’informazione” e fiducioso esploratore della Lingua e della sua spiritualità realistica e simbolica, considerata un punto di partenza irrinunciabile per la riflessione vuoi da ricercatore, vuoi da filosofo.

Non è esaustivo elencare i Dipartimenti e le Istituzioni Umanistiche e Scientifiche che diresse, ognuna con spirito, benevolenza e con la massima serietà, ma è più vicino raffigurarlo per ciò che era: un ineguagliabile professore anche nella gentilezza colloquiale con qualche studente disperso, come chi scrive, nel mare delle bibliografie e voglioso di trovare la sua accademica Itaca. Particolare soggetto senza confini, quasi, dello scibile, appassionato gourmet anche e goloso del pomodoro, ma sostenitore di quella ragione che non è fuori dai confini di una tranquilla umanità. Sua frase ripetuta era ” Chi invita alla ragione dovrebbe impegnarsi per essa, usandola nei confronti degli altri”.

Un rispettoso ed ammirato saluto, con la certezza filosofica di aver passato un confine permeabile, dal quale si ritorna.

Marilù Giannone

L’Iran, prima e dopo la Rivoluzione del 1979

Le relazioni culturali Italia – Iran

Quarant’anni fa la Rivoluzione iraniana del 1979, che portò alla fondazione della Repubblica islamica dell’Iran, ha cambiato il volto del paese e con esso il rapporto della neonata Repubblica teocratica con la comunità internazionale degli Stati. Al tema delle relazioni culturali tra Iran ed Italia è stato dedicato un evento intitolato “Iran patrimonio dell’umanità. Le relazioni culturali tra Italia e Iran”, svoltosi lo scorso 12 febbraio, preso la Sala Tatarella del Palazzo dei Gruppi parlamentari della Camera dei deputati.

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Round Table su “RED LAND” …..
per discutere non solo di “Settima Arte” !

RED LAND:

UN FILM SUI VINCOLI di SANGUE e di SUOLO
DEGNO DEL GIUSTO RIGUARDO

____________una analisi a 360° di Massimiliano Serriello 

È trascorso più di un secolo dall’uscita nelle sale del kolossal “Nascita di una Nazione”. L’avvertito pensiero del regista statunitense David Wark Griffith, che nella didascalia introduttiva volle chiarire di non voler offendere con provocazioni od oscenità, rivendicando però il diritto di mostrare il lato oscuro del male per mettere  in luce il lato luminoso del Bene, sembra avere insegnato poco, se non niente, agli  accidiosi posteri.

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