Skip to main content

Da Mosca con amore: musicisti russi a Roma

Il gruppo di cantori e musicisti russi, “Ottocentoclub” ritorna a Roma per offrire i loro concerti, composti da musiche del repertorio classico e da canzoni tipiche russe ed ucraine, così come composizioni moderne.

In allegato si trovano i luoghi e le date dei loro eventi, da non perdere assolutamente per l’eccellenza delle esecuzioni, la purezza delle voci umane e degli strumenti, per l’ineccepibile e coinvolgente direzione del Maestro ALEKSEY YUZIN . Il Gruppo Ottocentoclub ama in particolar modo l’Italia e Roma ed è sempre felice, tramite la musica e l’attento, affettuoso modo di eseguire i brani scelti, di allietare chi li ascolta e che non può che entusiasmarsi della loro opera magistrale data come un’inestimabile dono.

                                                                                                                            Marilù Giannone

  Афиша


 

 

FUTURISMO 1909/2019

TUNG…TUMB…TUUUM…

In occasione dei 110 anni del Manifesto del Futurismo pubblicato il 20 febbraio 1909 sul quotidiano francese “Le Figaro” saranno due gli appuntamenti presso il Caffè Letterario HORAFELIX riguardanti questo particolare anniversario.

Continua a leggere

Ancora un bel passo avanti alla Galleria Futurism &Co.

La Galleria Futurism & Co. ieri, 24 gennaio alle ore 18.00 ha aperto a Roma la mostra dedicata a Fortunato Depero ed a suo “figlio spirituale” l’artista statunitense Peter Halley. Depero è uno dei massimi esponenti del Futurismo, con caratteristiche più “meccaniche” e meno dedite ad innovazioni eccezionali come l’aeropittura di Dottori, ma è un cantore del colore espresso e reso infinito da accostamenti, giustapposizioni, variazioni.

Con l’attività esclusiva e precisa, nella ricerca, nella cura, nell’organizzazione, la Galleria Futurism &Co. ha riaperto felicemente lo spazio inesauribile della vera arte italiana agli occhi del mondo disgustato dalla chiusura politica e miope che l’avevano oscurato, bollandolo come “fascista”; chiusura dimentica del fatto che il Futurismo era già da prima nel pieno dell’affermazione, e con l’artista citato, già verso il 1920. La solita lotta sorda ed invidiosa verso una terra ricca di geni. Per continuare a fare storia ed essere se stessa l’Italia deve parlare con le sue arti e permettere ai cittadini di ascoltare ciò che riporta, e di seguire, anche superandoli, i personaggi che l’hanno fatta assurgere a livelli altissimi. L’opera, allora, della Galleria Futurism, che si adopera per chiudere una lacuna insensata e, ancora di più, per mostrare agli interessati come si è evoluta l’arte italiana e quali esiti ha avuto nel tempo, accostando sapientemente un maestro conterraneo a maestri della pittura americani, è assolutamente ed egregiamente inestimabile.

L’afflusso di moltissimi visitatori e la presenza di insigni critici come Maurizio Scudiero, un autentico esperto deperiano e profondo conoscitore di Halley, Giancarlo Carpi,  semplicemente in possesso di esclusiva per quanto concerne la conoscenza del Futurismo, Graziano Menolascina, che si muove agilmente nel mondo artistico americano evidenziando le “fratellanze” di colori, sentimento, significati con l’arte italiana del primo Novecento, hanno segnato luminosamente un passo avanti sicuro nel percorso dello studio rinnovato dei suoi esponenti, che avrà senz’altro significativi sviluppi.

Non si può ignorare ciò che lo stesso Depero disse dell’arte futurista: ” è un’arte che ha come spazio espositivo la strada, sotto lo sguardo di tutti”, è dunque un linguaggio che veicola, oltre a messaggi, pensieri sul vivere contemporaneo, affermazioni, anche diffusioni pubblicitarie come lodi al lavoro della gente.

Non resta che ringraziare Alessandro Bolic e Francesca Carpi, direttori della Galleria,  ripensare ancora sull’evento, che troverà a brevissimo nuovi luoghi di esposizione. e preparare il desiderio di sapere ad una nuova, ancora meravigliosa, occasione.

Marilù Giannone