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I Santi Quattro Coronati: un'idea

I Santi Quattro Coronati: un’idea

Un poco di filosofia non guasta

La nostra religione, sempre riempita di santi e martiri, non si ferma più di tanto a considerare il significato delle quattro figure dei Santi Coronati, presenti in tutte le epoche presso tutte le produzioni artistiche delle varie civiltà. Se è vero che il nostro Creatore ha voluto gli universi e le vite tutte, ha armoniosamente impiegato gli elementi che Egli ha voluto: Acqua, Aria, Fuoco, Terra. Così è l’umile ed incantata meditazione dei saggi di ogni tempo, che per questo hanno rispettato ciò che essi vedevano e che parlava loro della grandezza della loro Origine Creatrice. E questi sono i quattro del “titulus” confusi ed incerti nei nomi e nel numero che l’Agiografia ha tentato penosamente di attribuire loro.

Coronati perché creature di Dio, partecipi e non martiri di nessun bieco paganaccio. L’uomo non ha iniziato la fede dall’organizzazione cattolica, ma ha sempre rivolto gli occhi intorno, comprendendo che c’era un Superiore assoluto che lo incitava o lo limitava, secondo la Sua saggezza. Ha sbagliato, ha sofferto, ha imparato. Un grande filosofo greco, di Samo, ha spiegato che la filiazione, il Tre, ha applicato il suo amore per lo Spirito disegnando un quadrato. Il quadrato è il mondo secondo le sue Leggi, che Egli ha affidato all’uomo lasciandolo sbagliare per farlo venire a Lui.

Il sito dei Quattro Coronati, già presente in età remota come luogo sacro, è stato mutato in chiesa cristiana nel 499 d.C., collegandola in un complesso esteso alla zona di una residenza sulla via Tuscolana, dal nome Aemiliana, e fortificandolo nel IX secolo. La chiesa ha potuto anche comporre il monastero comprendente cripta, cortili, palazzo cardinalizio, danneggiato tutto al tempo di Roberto il Guiscardo, che gli dette fuoco. Il 1084 l’insieme fu ricostruito, con modifiche e l’uso abbondante di materiali di spoglio.

Pasquale II lo volle collegato come presidio all’Abbazia benedettina di S. Croce presso Foligno. Il complesso religioso, più volte restaurato, fu lasciato decadere quando il papato si spostò dal Laterano al Vaticano. L’interno è ricco di affreschi del XII secolo, la pavimentazione è più antica, in opus alexandrinum, a sinistra una porta conduce ad un silenzioso chiostro a colonnine ed arcate e, all’uscita di questo, si trova l’oratorio di Papa Silvestro, così pieno di affreschi da essere definito simile alla Cappella Sistina, e così pieno di enfasi nel rimarcare la Donazione di Costantino da dare l’evidenza del falso. Più figurativamente interessanti gli affreschi cinquecenteschi nel presbiterio e più pregni di significati storici ed artistici i due oratori di S. Nicola e di S. Barbara.

All’entrata del chiostro, fra due colonne, una lastra marmorea incisa riporta una tavola numerica considerata un calcolatore. È molto probabile, vista l’indispensabile presenza dei numeri in architettura, spiegata su più fronti data la collocazione della lastra fra colonne portanti in numero di due, e vista l’equivalenza di somme e sottrazioni con significati filosofici e religiosi, un esempio è trovabile nella Bibbia, per la costruzione del Tempio di Salomone.

Ma ancora più attraente è ciò che si trova inciso in una parete del chiostro, una “triplice cinta” che si trova anche in altre chiese tardoantiche (S. Stefano Rotondo) e diffuso, come una forma di moda, fino a tutto il Trecento, tanto da far pensare al punto di partenza di simili incisioni templari nelle Cattedrali. Si fa riferimento, invece, a S. Francesco, quando parla di “nostra morte corporale” e di “secunda morte”: queste espressioni del Santo spiegano che l’uomo ha tre elementi compositivi: il corpo, che qui sarebbe la prima cinta; l’anima, che qui è il secondo giro ; ed il terzo, più alto nel cielo, è lo Spirito, che ci lega allo Spirito di Dio, finendo, in ipotesi non tracciata, un unico punto al centro della terza cinta, Uno, la Corona. Simile ancora a questo quadrato è la scala a chiocciola leonardesca, che si può immaginare tangente ai lati dei quadrati e, mediante la sezione aurea, in salita. E dunque è un concetto ben diverso di quello, sanguinolento, del martirio di quattro o cinque probabili lapidari, che non si sa bene come si chiamino, né di quale paese siano, se della Pannonia o provenienti da altri luoghi.

Gli artisti della pietra, scalpellini, cavatori, muratori, erano riuniti in Collegia già nell’Alto Medioevo o prima ancora, ed erano considerati sapienti, studiosi della Conoscenza. Costruire secondo ordine ed armonia voleva dire creare come la divinità ha creato, seguendo quel poco di luce che l’architetto poteva avere più degli altri suoi collaboratori. La bruttura grandguignolesca e falsa di oscure agiografie con genti sbudellate, tagliuzzate, scapitozzate, non è nella bellezza comunicativa e comunicatrice di un gruppo di uomini al lavoro, che hanno sacrificato la loro vita nell’opera. Ed è per questo che la chiesa, articolata in armonia nonostante parti compositive differenti, è il luogo sacro che celebra tutte queste abili mani di lavoratori, fedeli e gioiosi come gli angeli imperituri del cammino umano.

800 anni in Terra Santa

IL DIALOGO tra CULTURE e RELIGIONI nella promozione della pace:

800 Anni di PRESENZA FRANCESCANA in TERRA SANTA

Al via, tra Roma e Assisi, il 21 e 22 dicembre prossimi, la Conferenza Internazionale su “Il dialogo tra culture e religioni nella promozione della pace: 800 anni di presenza francescana in Terra Santa”.  Una celebrazione voluta dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e organizzata dall’Osservatorio sulle minoranze religiose nel mondo e sul rispetto della libertà religiosa presso la Farnesina, benedetta dalla Santa Sede e costruita in fattiva sinergia tra la Custodia di Terra Santa e le diverse espressioni della Famiglia Francescana, ivi presenti con le loro massime rappresentanze.

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X Seminario di Studi: Tradizione Repubblicana Romana

L’Ambasciata della Repubblica Bolivariana del Venezuela presso la Repubblica Italiana in collaborazione con la Società Bolivariana di Roma, presenterà il X Seminario di Studi “ Tradizione Repubblicana Romana” in commemorazione del 187° Anniversario della morte del Libertador Simón Bolívar il prossimo sabato 16 dicembre 2017 alle ore 9:00 presso la Sala della Protomoteca del Campidoglio.

Si tratta di un evento di grande rilevanza con la collaborazione di Roma Capitale, che conterà con la presenza del presidente della Società Bolivariana di Roma, personalità del mondo diplomatico, politico e accademico e infine come oratore d’ordine l’insigne PhD in Filosofia e riconosciuta scrittrice venezuelana Carmen Bohórquez.

Salone dello studente a Catania

Salone dello Studente ritorna a Catania il 13, 14 e 15 dicembre presso il Centro Fieristico Le Ciminiere

 

PROGRAMMA

Mercoledì 13 dicembre

Cerimonia inaugurale
Sala Istituzionale, ore 10.00
Con:
Enzo Bianco, Sindaco di Catania
Francesco Basile, Rettore Università degli Studi di Catania
Modera Domenico Ioppolo, COO Campus Editori

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Un’ora con Guareschi

 venerdì 15 dicembre 2017

GIOVANNINO GUARESCHI

“D0n Camillo e il mondo oggi”

Sono previsti i saluti istituzionali dell’ Assessore Comunale Filippo Rando.

 ore 18.00

                                                                                                                         Circolo Christus Rex Traditio c/o G.S.V.V. Via Albere 43 Verona