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La richiesta di “asilo”

Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio

per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo

e l’Etruria meridionale

   Conferenza di Cristiano Scagliarini  su  “Chiedere asilo”

una rilettura delle Supplici di Eschilo

Sabato 6 maggio ore 16.00-18.30

Palestrina – Complesso degli Edifici del Foro

 

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Vera Gobbi Belcredi alla Filarmonica di Roma

La vita ed il metodo pianistico di VERA GOBBI BELCREDI, musicista ed interprete eccezionale del secolo scorso sono stati ampiamente illustrati il giorno 27 aprile presso la Filarmonica di via Flaminia, a Roma, in un convegno che ha visto un ricco numero di partecipanti.

L’allievo migliore della insigne signora, il M.° DANIELE RISCICA ha tenuto alto l’interesse nel volume citato con il raccontare l’impegno, i dialoghi, gli incontri attuati dalla Belcredi, esigente nel suo campo quanto affettuosa e vivace, capace di conquistare il talento ed il cuore dei suoi studenti, innovativa e lungimirante nel saper vedere il bello di compositori talvolta criticati o incompresi come Gershwin, o Strawinsky.

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Grandi speranze … work in progress

Si dice ogni cosa sulla situazione artistica italiana, e poco di bene, con scarsa attenzione verso un mondo senza pubblicità scintillanti e senza scandali e scandaletti personali visti maliziosamente come condicio sine qua non per avere successo. E’ il mondo del secondo banco a scuola, lo spazio gradevole di chi ci passa accanto e ci stringe la mano. Già intuito qua e là in giro per gallerie, adesso si dichiara e si sparge con la nuova via di fare teatro. Teatro giovane ed esperto, efficace, fantasioso e profondo.

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Bentornato….. Varietà

AL  TEATRO MANZONI …. “NON CI POSSO CREDERE”

Antonello Costa si merita un lungo e sonoro applauso: dopo anni di oblio lo spettacolo “leggero”, quello fatto di gags, ballerine, lustrini ed ironia è tornato a rivivere sul palcoscenico del Teatro Manzoni. “ NON CI POSSO CREDERE”, in scena fino al 14 maggio ha riproposto un genere teatrale, adir poco snobbato, magari a favore di drammi intimistici o di inconsistenti monologhi. Il Teatro, come noto, è la rappresentazione della vita in tutte le sue varianti, che sono di volta in volta, piacevoli o drammatiche, nel caso del Varietà in scena al Manzoni, ritroviamo, invece, le battute salaci, le freddure, il balletto ed il ricordo, magistralmente rianimato, dei grandi nomi del Varietà, da Ettore Petrolini a Chaplin, da Totò a Rascel.

Due ore e più di allegria, che in questi tempi non guasta

Alessandro P. BENINI 

 

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