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L’invecchiamento nell’uomo

Quando nasciamo siamo circondati da persone più vecchie di noi, i genitori, i nonni, gli zii e le zie e a volte fratelli e sorelle più grandi. Queste persone diventano le nostre guide, la nostra famiglia e i nostri amici. Le nostre relazioni con queste persone care ci stanno a cuore. È difficile accettare il fatto che un giorno le perderemo, ma naturalmente la vita ha un termine e la vecchiaia è seguita dalla morte. È un destino a cui prima o poi andiamo incontro tutti.

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Scomparso a Roma Umberto Puato, architetto, docente universitario e ambasciatore per la pace

È scomparso improvvisamente, nella sua casa vicino Roma, Umberto Puato, architetto e tecnologo, già docente di discipline storico-artistiche e tecnologiche negli Istituti statali superiori, Cultore di Museografia alla “Sapienza”, specialista in restauro architettonico e archeologia industriale, libero docente e autore di centinaia di pubblicazioni.

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La gravidanza e il parto nel rinascimento

Nel rinascimento lo scopo della vita delle donne era diventare madre, le gravidanze che doveva affrontare una donna erano ravvicinate e continue: In media ogni 24-30 mesi, ma a volte anche prima se la donna era benestante come per le ricche fiorentine che avevano in media un parto ogni 20 mesi e se il marito era a casa e non in viaggio si arrivava addirittura ad un parto ogni 17 mesi: in sostanza la vita delle donne nel rinascimento si svolgeva secondo i ritmi della vita sessuale le lavoratrici non erano classificate in base al proprio mestiere o al grado di specializzazione, bensì a seconda della loro relazione rispetto a un patriarca maschio o a un datore di lavoro ed erano quindi identificate come mogli, figlie, vedove oppure lavoratrici indipendenti. Le donne stesse definivano la loro esistenza riferendosi al periodo della propria vita in cui si trovavano: prima durante e dopo il matrimonio.

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