La sfida di Giuditta
A settant’anni dalla sua riscoperta la mostra a A Palazzo Barberini di uno dei capolavori del Caravaggio
A settant’anni dalla sua riscoperta la mostra a A Palazzo Barberini di uno dei capolavori del Caravaggio
1346 repliche e 4 milioni di spettatori in vent’anni.
La caduta del muro di Berlino non è stata soltanto l’esito del fallimento politico del socialismo reale. Non è neanche stata la fine di una classe politica, quella sovietica, bollita e ridotta soltanto al più bieco politichese arido e ottuso che tratta i dissidenti con brutale violenza reazionaria. No, la caduta del muro ha rappresentato qualcosa di molto più profondo. Essa incarna il fallimento definitivo di un razionalismo semplicista che proponeva finalmente il raggiungimento di una società giusta per tutti, applicando delle semplici regole sociali inderogabili. Regole quali l’eliminazione della proprietà privata, la casa e il lavoro per tutti e una gestione collettiva soltanto nominale e in realtà rigorosamente controllata dal partito unico. Questi principi venivano attuati mediante la gestione centralizzata dell’economia e di tutti i mezzi di produzione e di comunicazione di massa in una assoluta mancanza di dissidenza interna.
Le pagine di “Sorelle per sempre” scorrono in modo fluido e leggero.
Una semplice battuta della maestra di una scuola materna a Mazara del Vallo bastò per stravolgere la vita di due famiglie. Questa è la storia, vera, raccontata nel libro. Apparentemente un normalissimo primo giorno di scuola, uno come tanti, ma che cambiò tutto in un istante.
Forse la bugia è più utile alla vita di quanto non lo sia la verità. Non c’è dubbio che chi sa mentire ha capacità decisamente più ampie di chi sa dire solo la verità. Senza possibilità di mentire l’umanità non avrebbe mai conosciuto la capacità di elaborare modelli matematici che è in fondo, immaginare mondi non veri ma simili ai veri. Questo ha consentito di costruire la scienza e la cultura in generale. Le forme artistiche sono la creazione di mondi non veri, pensiamo a pittura, scultura, teatro, cinema ma anche la musica. Tutta la cultura è alla fine una forma di non rassegnazione al reale, e quindi un’ideazione di mondi non veri.