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La ragnatela della violenza domestica

Quando il ragno tesse la tela della violenza domestica,
quale tutela e protezione per le vittime?

di  Alice Mignani Vinci

“Nessun posto è bello come casa mia”: così recitava la giovane Dorothy nel celebre lungometraggio disneyano “Il Mago di Oz”.
Eppure, tra quelle che dovrebbero essere mura sicure, culla degli affetti e rifugio dagli affanni, si annidano sovente regimi del terrore, sopraffazioni, abusi, paura soffocata e rinchiusa in una prigione.
Una emergenza, quella della violenza domestica, che il presente legato alla pandemia e alle relative restrizioni ha esasperato oltremodo, inutile eludere il dato oggettivo: la violenza è cresciuta in modo esponenziale a seguito delle misure adottate dal governo per il contenimento dell’epidemia da Covid-19.

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FERMATE i “FERRAGNEZ” !
… i Temi Etici sono argomenti seri

STOP  a  “QUEI DUE”:  FERMATE  I  FERRAGNEZ 

Una riflessione di Edoardo Maria Franza 

Sebbene la coppia di influencer si sia più volte pregiata di grandi gesti di solidarietà e sensibilizzazione, sulla legge Zan ci sentiamo di dire basta.  Si, perché mettere in luce salute e cultura è una cosa, accendere i riflettori su questioni delicate come la legge sulla trans-omofobia è invece tutt’altro. 

Parlare della legge Zan, non è come fare una foto al museo, né è una campagna crowdfunding: la questione è di spessore ben diverso. Dalla terminologia usata, che suscita la perplessità di molti, anche di associazioni femministe. Alle problematiche etiche, messe in rilievo sia dall’On. Vittorio Sgarbi e dall’On. Giorgia Meloni, relative all’educazione in età pre-sviluppo di tematiche riservate a maggiori di 14 anni. Sino alle brillanti osservazioni di Gaetano Quagliarello, che in un’intervista su l’Huffington Post, spiega come la sessualità “fluida” rischia di vanificare decenni di lotte femminili.

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MSN quando c’era la messaggistica istantanea di Windows Live Messenger

 

Ognuno di noi ha un fenomeno con cui descrive l’inizio, la durata o la fine della sua adolescenza. E sono quasi sicura che, per quelli nati negli anni ’90, quel fenomeno sia segnato dal passaggio da una tecnologia oldschool a una quasi all’avanguardia. Per me, l’adolescenza è iniziata all’alba della seconda media, quando un nuovo mondo è entrato nella mia camera da letto nel modo più ingombrante possibile: un computer fisso a schermo “piatto” (piatto= 15 cm quindi praticamente un comodino).

All’inizio giocavo a Campo minato, Freecell (avanguardia pura) oppure disegnavo simil Kandinsky su Paint. Poi, un giorno, qualcuno mi ha detto che non dovevo più spendere soldi al telefono per mandare messaggi, non dovevo più fare squilli per provarci con i ragazzi, non dovevo più cambiare da Tim a Vodafone in base alle migliori offerte telefoniche estive, di quelle “500 messaggi, 500 minuti, 10 mms” (che poi, gli mms, chi li ha mai mandati?). Non dovevo più perché era arrivato Windows Live Messenger, comunemente chiamato MSN,  uno dei primi servizi gratuiti di messaggistica istantanea.

Ignara di tutte le gioie che avrei ricevuto di lì a poco grazie a questo nuovo macrocosmo ho deciso di scaricarlo, soprattutto perché tutti continuavano a chiedermi “ma tu ce l‘hai msn?”. La procedura prevedeva un indirizzo di posta elettronica e una password. Ricordo che la scelta non era stata semplice, a partire dal fatto che molti dei miei primi tentativi  erano già stati scelti da qualcun altro: “ilag…@katamail.com”: niente, già utilizzato;  “IlariAA…”: anche questo già scelto.  Continuavo a chiedermi quante Ilaria con il mio cognome esistessero. Finché non ho scoperto che esistevano una serie di trattini (basso, alto, piccolo, lungo) che potevo utilizzare per distinguermi dalle mie omonime. Chissà quante persone non ho mai avuto tra i contatti solo per un trattino sbagliato.

Alla fine ce l’ho fatta: ilarietta_1992@katamail.com. Quando davo il mio contatto mi vergognavo sempre, ma a posteriori posso dirmi soddisfatta della mia sobrietà rispetto a robe del tipo “p4t4t4_69_@libero.it”.  La password invece era per me fonte di sfogo costante. Spesso iniziava con “vaffanculo” e finiva con il nome di qualcuno a cui dovevo gran parte del mio rancore. Terminata la registrazione ho dato il benvenuto a quello che sarebbe stato successivamente il mio angolo segreto a cui avrei dedicato l’attenzione di ogni sera. Se prima non mi andava di studiare, con MSN ho proprio seppellito la mia già scarsa dedizione allo studio.  Tornavo dagli allenamenti alle otto di sera e con tazze di latte e nutella, prima di cena, iniziavo a massaggiare. Poi cenavo, e subito di nuovo incollata a quella sedia.

Talvolta quando sentivo il computer squillare mi alzavo da tavola facendo finta di dover andare al bagno, ma in realtà sgattaiolavo in camera a vedere chi mi aveva scritto. La cosa geniale di MSN era che in situazioni di “non risposta” invece delle odierne spuntature blu, che per me sono il male del mondo, esistevano i trilli.  Non mi rispondi? allora ti mando un trillo. Ma non solo: il trillo di MSN era anche un motivo di flirt, come i vecchi squilli a ripetizioni fatti con il 3310. Solo che il trillo creava un contatto diretto per cui tu, dopo averlo ricevuto, ti ritrovavi la schermata davanti e la possibilità di poter scrivere a chi te lo aveva mandato. Il trillo era un brivido o anche il momento esattamente precedente al brivido. Un’eccitazione tecnologica, un bacetto sul collo virtuale. Se qualcuno ti mandava un trillo era già storia d’amore. Perché di fatto rappresentava una dichiarazione di interesse, e da lì nascevano tante di quelle pippe mentali che potevi immaginare qualsiasi cosa. Rispondere ad un trillo in maniera compulsiva poi era come fare l’amore. Che poi il giorno dopo a scuola quella persona non la salutavi nemmeno.

Arriviamo alla vera novità che MSN aveva portato oltre alle emoticon: gli status. Ti dava la possibilità di identificarti e descriverti con una sola frase, con dei simboli, con un colore. I più eccentrici scambiavano numeri per lettere,  le parole avevano ognuna un colore diverso e i contenuti erano spesso inni all’amore o all’amicizia. Io non appartenevo a quella categoria, ero di quei tipi alternativi forse ancora più insopportabili che mettevano frasi degli Oasis del tipo “You Have To Give It All In All Your Life”, senza cuori però, mai!

Senza alcun dubbio la vera avanguardia di MSN era il blog. Qualcosa di molto simile alle  schermate di Instagram e Facebook, dove poter pubblicare pensieri, invettive, foto, questionari autoreferenziali (domande generiche a cui si aggiungevano cose del tipo “ti sei mai ubriacato?” – “non ancora”). Tante volte avrei voluto ritrovare il mio blog di MSN per vedere quanto imbarazzante fosse la mia identità virtuale. Ho provato a recuperare le credenziali e riaccendere al sistema, ma invano, anche perché la mia ultima password imprecante non ricordavo e non ricordo più a chi fosse indirizzata. Su yahooanwers ci sono effettivamente molte persone che, come me, si sono posti lo stesso problema. “Come faccio a recuperare il mio vecchio blog MSN” è una domanda frequente, ma nessuno di questi tempi c’è mai riuscito. Forse è meglio per tutti, forse è romantico ricordare quei tempi con nostalgica vergogna.

MNS lega alla mia memoria una potente spensieratezza di cui ormai non ricordo più la forma. Ricordo solo l’angolo della mia stanza pitturato di viola, una sedia scomoda, un computer ingombrante, un sonno incontenibile che poteva essere sostenuto soltanto dall’uso ossessivo che facevo di MSN. Le ore piccole, le sveglie insopportabili, le lunghe giornate che finivano sempre lì davanti a quelle colorate chat, con gli occhi rossi e i capelli ancora sporchi perché “la doccia la faccio domattina, magari quello che mi piace mi scrive proprio ora“.

 

 

A chi è permessa (e a chi no) la vaccinazione nel mondo

PARLANDO DEL COVAX
(acronimo di Covid-19 Vaccines Global Access)

______________una ricerca di Francesco Leccese

La distribuzione dei vaccini nel mondo, nonostante i buoni propositi, non sta avvenendo equamente. Alcuni Paesi hanno delle scorte di vaccino contro il Coronavirus, mentre altri non hanno ricevuto nulla.
Il 19 marzo, il New York Times ha messo a nudo le disuguaglianze e le differenze tra Stati in materia di diritto alla vaccinazione.
Tra gli esempi, si legge che chi ha sedici anni può vaccinarsi nello Stato del Mississippi e in Israele. A Shangai, un diciottenne può ricevere la dose di vaccino, mentre un anziano di settant’anni no: nonostante il rischio più alto di sviluppare il Covid-19 in forma grave, le autorità cinesi non hanno autorizzato la somministrazione del vaccino alla popolazione anziana, perché mancherebbero sufficienti trial clinici su questa fascia di popolazione.
In Kenya le dosi arrivate sono limitate: sono in pochi a poter accedere alla somministrazione del vaccino, principalmente operatori sanitari. Una situazione simile è quella vissuta dalla Corea del Sud, dove la popolazione anziana (con età superiore ai 75 anni) non è ancora stata vaccinata.

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Horeca: un settore in protesta per sopravvivere
….. a Roma manifestazione del 6 aprile

MIO ITALIAMovimento Imprese Ospitalità 
Una dichiarazione di Paolo Bianchini – Presidente di MIO Italia
sul DECRETO “SOSTEGNI”

Roma, 2 aprile 2021

«Nell’attesissimo decreto “Sostegni” di aprile, che dovrà concentrare l’erogazione di risorse importanti, il comparto dell’ospitalità a tavola –Horeca – (*1) attende risposte vere e reali su alcune problematiche impellenti. 
1)  La prima riguarda gli affitti che i piccoli imprenditori devono continuare a pagare nonostante siano stati costretti a chiudere.
2)  La seconda, il blocco della ripartenza dei mutui e dei finanziamenti.

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Con la Resurrezione di Nostro Signore, ….

L’illustrazione d’apertura è a cura di Alessandro Ricci  

RISORGI ITALIA !!!
ED INIZIA IL TUO CAMMINO VERSO UN  “NUOVO RINASCIMENTO” 

E’ TRASCORSO OLTRE UN ANNO DA QUANDO, A MARZO DEL 2020, NOI – GENTE D’ITALIA CON FIDUCA ED OTTIMISMO – SCRIVEVAMO SUI NOSTRI MESSAGGI “ANDRA’ TUTTO BENE !” ….PURTROPPO NON E’ ANDATA COSI’ !!   
Purtroppo abbiamo dovuto subire, per strane alchimie, l’ignavia di un Governo che non ci meritavamo, sorretto da una maggioranza parlamentare numericamente esistente solo sulla carta ma non nella realtà, una maggioranza ove – tranne rare eccezioni – il requisito di collegamento era l’incapacità, l’incompetenza e l’incultura.
Quest’anno, a partire dal 13 Febbraio, nonostante lo stesso squalificato Parlamento, c’è comunque un Nuovo Governo le cui capacità – molte ancora da  verificare – dovrebbero essere senz’altro più elevate di quello precedente, pur avendo mantenuto su certe poltrone, sempre per strane alchimie, almeno due ministri che meritavano di essere defenestrati. E per conoscere l’opinione della Consul Press sul Quirinale, Parlamento e Governo  basta soffermarsi sui Palazzi Gattopardeschi del Potere 
Ma ricolleghiamoci alla Pasqua del 2020, con la forte e nobile immagine notturna di un Pontefice solo in una Piazza deserta e battuta dalla pioggia, nonché  ad alcune Sue recenti frasi (nell’occasione pienamente condivisibili) e preghiamo affinché la Fede e la Scienza – con il massimo impegno di tutti gli “Uomini di Buona Volontà” e l’aiuto di Dante in occasione del 700° Anniversario – possano concorrere a farci “riveder le stelle”. 

_______Enrico  Paniccia 

 

Museo Cappella di San Severo

Il più misterioso mausoleo di famiglia del mondo,
pieno di arte, magia, spiritualità, simbolismi e scienza.

 

Nella città di Napoli, nelle vicinanze di Via dei Tribunali, nella parte più vicina alla famosa Piazza Dante sorge il misterioso museo chiamato Cappella di Sansevero, in passato chiamato Santa Maria della Pietà o Pietatella, oggi chiesa sconsacrata. La storia di tale luogo è avvolta nel mistero e nelle leggende.

La prima riferita al fatto che la chiesa sorgeva sopra un luogo che in passato fosse stato un Tempio a Iside. L’altra riguarda l’uomo che arrestato con ingiustizia soffermò il suo sguardo sulla chiesa, quando lo fece il muro crollò e rivelò una vergine invocata, una pietà. L’uomo venne scarcerato e per premiare la pietà la omaggiò facendo in modo che venisse accesa una lampada giorno e notte affianco a lei. Da allora si sparse la voce e la statua fu sommersa da un vero e proprio pellegrinaggio popolare.

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Barilla, Ferrero e Ferrari le marche più amate dagli italiani

I Punti Chiave
di Giampaolo Colletti e Fabio Grattagliano
via https://Il Sole 24 ore

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Tra casa e smartphone. Le marche promosse dagli italiani con il Best Brands 2021 raccontano il tempo incerto della pandemia segnato dalla centralità dei consumi casalinghi e dal ruolo preponderante della connettività. Così la sesta edizione dell’oscar delle marche italiano, si è tutta incentrata su una rafforzata relazione tra azienda e consumatore: al termine di un anno d’osservazione particolarmente complesso GfK e Serviceplan hanno decretato le migliori realtà in un evento in live streaming dagli Studi Rai di via Mecenate a Milano condotto da Filippa Lagerbäck e seguito da centinaia di manager e imprenditori in rappresentanza di 450 aziende italiane.

Ferrero, Dash, Dyson, Amazon e Bmw sono le cinque Marche che si sono aggiudicate il titolo di Best Brands 2021 nelle rispettive categorie Best corporate brand, Best product brand, Best growth brand, Best digital life brand e, novità di quest’anno, Best sustainability brand. Ad annunciare le prime della classe 2021 Enzo Frasio di GfK e Giovanni Ghelardi di Serviceplan, che hanno portato Best brands in Italia sei anni fa, affiancati dal Presidente di Upa Lorenzo Sassoli de Bianchi, che patrocina l’iniziativa, e dai partner storici, Rai Pubblicità, 24Ore System, IgpDecaux e Adc Group.

Quelle marche del cuore

Le cinque classifiche di Best Brands 2021 integrano le analisi dei dati economici con interviste quali-quantitative a 6.500 consumatori. Così l’algoritmo coniuga dati e sentiment per arrivare ad una rosa di 300 marche. «La metodologia esclusiva di Best Brands restituisce una fotografia sempre attuale della società, dei suoi sogni e dei suoi bisogni, che mai come quest’anno hanno subito una riconfigurazione radicale. Grazie all’analisi combinata della dimensione razionale e di quella emozionale scopriremo quali sono state le marche più scelte e amate dagli italiani, quelle che sono riuscite a guadagnarsi la loro fiducia in un anno particolare come il 2020», sottolinea Enzo Frasio, Presidente di GfK Italia.

Le 10 marche corporate

Testa e cuore nel mare in tempesta. Ma per i consumatori disorientati dall’emergenza pandemica le aziende d’eccellenza restano un riferimento. Mai come negli ultimi mesi le marche sono state chiamate a prendere posizione nei confronti di temi che hanno a che fare con la società, con l’economia, con l’emergenza sanitaria e spesso anche con la politica. Una scelta che richiede sensibilità, capacità innovativa e visione e che sottendono la sostenibilità. Nella classifica corporate svettano le aziende che sono rimaste riferimento per i consumatori e che sono riuscite a comunicare la loro vicinanza. A guidare anche per il 2021 si conferma Ferrero: il colosso di Alba precede Ferrari al secondo posto. A seguire Barilla, e poi ancora Bmw, Nestlé, Pirelli, L’Oreal, Lidl, McDonald’s ed Eni.

Le 10 marche prodotto

Nella parte prodotti gli italiani riconoscono l’importanza di quelle firme che li hanno aiutati a vivere meglio, affrontando nuovi stili di vita e nuove forme di convivenza in famiglia. La terna che si colloca nella parte alta della classifica vede Dash, Coca-Cola e Mulino Bianco. A seguire Rio Mare, Nutella, Findus, Samsung, Lego, Kinder e Mutti. «Nell’anno dello “stay at home” – spiegano da GfK – gli italiani riconoscono l’importanza di quei prodotti che li hanno aiutati a vivere e sopravvivere, ad affrontare stili di vita che sono improvvisamente cambiati e nuove forme di convivenza in famiglia».

Le 10 marche che crescono di più

Lo “stay at home” caratterizza anche la categoria growth – quella dedicata alla crescita – nella quale emerge la tecnologia alleata fondamentale del consumatore connesso. In classifica al primo posto Dyson, seguita da Fairy e Lonovo. Pril, Swiffer, Aperol, Lenor, Volkswagen, Lysoform e Bonomelli chiudono il club delle marche più dinamiche.

 

Le 10 marche della vita digitale

Nella classifica digital life svetta Amazon, seguita da Samsung e Paypal. In graduatoria anche WhatsApp, Booking.com, Google, Bmw, Audi, Mercedes e Apple. «Sempre più persone – sottolineano da Best Brands – compresi i non nativi digitali, hanno sperimentato i servizi digitali nel corso dell’ultimo anno. Questo spiega anche l’ingresso di grandi marchi dell’automotive come Bmw, Audi, Mercedes: l’automobile connessa entra nella piramide dei desideri perché nella forzata clausura casalinga il sogno diventa la gita fuori porta mentre cresce l’interesse per le nuove facilitazioni digitali legate al viaggio, alla vacanza e al lavoro».

Le 10 marche della sostenibilità

C’è poi la classifica sulla sostenibilità, dove si declina al meglio il binomio sicurezza-salubrità. Si tratta di una dimensione che va oltre l’eccellente resa funzionale di prodotto e di servizio. Qui ci troviamo di fronte a marche che stanno interpretando i nuovi bisogni e le nuove necessità degli italiani, anche drammaticamente messe a fuoco nei mesi della pandemia. Best sustainability brand è Bmw. A seguire Mulino Bianco, Regina, Ermenegildo Zegna, Alce Nero, Dash, Mercedes, Lysoform, Kellogg ed Electrolux.

 

A Tarvisio, Monte Lussari in Zona Rossa:
….. “da cartolina” !

MONTE LUSSARI IN ZONA ROSSA: DA CARTOLINA
Una “Fotonotizia” da ammirare, bella come una narrazione
da leggere
 
     
 

Il Monte Lussari (1790 metri, Tarvisio Udine) in zona rossa, come non si era mai visto. Con una ancora consistente coltre di neve, si presenta vuoto di sciatori o amanti della nota sommità, con clima invernale. 
La telecabina che porta in quota è aperta solo per le squadre di atleti agonisti che devono allenarsi sulla ben nota pista Di Prampero. 

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UFarmer la piattaforma per adottare ed acquistare le eccellenze del made in Italy

Un marketplace dedicato a Doc e Dop, dove è possibile scegliere il produttore, seguire la produzione e personalizzare l’acquisto

di Maria Teresa Manuelli via Il sole 24 Ore

 

Se in Italia la “Dop Economy” vale 16,9 miliardi di euro alla produzione, il 19% del fatturato del settore agroalimentare italiano (Rapporto Ismea-Qualivita 2020), tanto da entrare anche nel Vocabolario Treccani, la startup UFarmer si propone di creare un marketplace delle eccellenze italiane rappresentate dalle Dop e Doc. Uno strumento di valorizzazione dei territori, dove i prodotti non si acquistano ma si “adottano”. Tutto a portata di click per sostenere le filiere e le biodiversità agroalimentari di eccellenza trasformando i consumatori in “farmer digitali”.

Parte da Milano, ma si estende su tutto il territorio nazionale, la startup dedicata all’agroalimentare di eccellenza Made in Italy e all’economia di vicinato. «L’idea – illustra Francesco Amodeo, manager di una multinazionale delle telecomunicazioni, co-fondatore e presidente di UFarmer è nata con lo scopo di offrire ai consumatori la possibilità esclusiva di prendere parte al processo agricolo, adottando un albero di olivo, un appezzamento di vigna per poi riceverne direttamente il proprio prodotto personalizzato a casa. Un’esperienza appassionante, il cui risultato finale può essere condiviso con la famiglia o gli amici più cari, magari con un pizzico di orgoglio e vanità nel mostrare il frutto del proprio raccolto»

Con UFarmer non si acquista un prodotto, ma tramite l’adozione è possibile creare il proprio campo digitale sostenendo il territorio italiano e i produttori virtuosi che investono in termini di qualità e sostenibilità. Si può seguire la crescita delle coltivazioni, partecipare alla produzione, effettuare visite alle proprie “adozioni” e personalizzare le confezioni e le etichette diventando un vero e proprio ‘farmer digitale”

Il giro d’affari della piattaforma nel 2021 è atteso intorno ai 500 mila euro per 500 adozioni stimate, con una crescita che già nel 2022 porti a superare 1,5 milioni di euro.

Non tutte le aziende agricole possono entrare a far parte del panel di produttori proposto dalla startup. Si entra solo se si rispettano specifici criteri di qualità sull’intera filiera produttiva e se si garantisce al consumatore finale un prodotto esclusivo e personalizzabile. Luca Passini, co-founder e ceo di UFarmer, aggiunge come il marketplace UFarmer.it sia «il risultato di un’esperienza ricercata e vissuta direttamente da noi fondatori. Un percorso che ha richiesto tempo e che ha portato alla definizione del primo portale interamente studiato per aggregare produttori di eccellenza italiani e consentire il contatto diretto produttore-consumatore. Così da dare a quest’ultimo la possibilità di prendere parte all’intero processo produttivo diventandone sostenitore e vero adottante».

 

Esistono già realtà di aziende agricole che hanno sperimentato con successo la loro adottabilità, ma ad oggi, non esisteva una piattaforma che le geolocalizzasse sul territorio italiano e le raggruppasse per tipologia di prodotto. E anche dall’estero sarà più facile individuare quale filiera italiana è possibile adottare e quale prodotto personalizzato si può avere.

 

 
 

Luce e Gas con Bollette in “Ebollizione”

Da aprile bollette di Luce e Gas più care,
in arrivo “bonus” per Famiglie e PMI

di FRANCESCO VALENTE *

Il 2020 ha portato in dote alcune brutte notizie, ma anche diverse novità interessanti, come nel caso dello smart working e della didattica a distanza. Ma la tecnologia ha sempre un suo costo, e in tal senso si parla soprattutto delle bollette: per via del lockdown, sono aumentate le ore trascorse in casa e dunque si sono alzati i consumi elettrici e di gas. 
Aumentano i consumi e non solo, perché da aprile l’ARERA ha comunicato l’aumento del prezzo dell’energia, come conseguenza di un mercato (quello energetico) che sta ritornando ai livelli pre-pandemia. Di contro, sono in arrivo i bonus per le famiglie e per le PMI.

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ITALIA KAPUT ! …..Turismo Interno Vietato !

Incomprensibili e discriminanti limitazioni nel Turismo e nella libertà di spostamenti:
per le Festività di Pasqua si può andare all’estero, ma non spostarsi entro i confini italiani.

 Vibrante protesta di Federalberghi Roma

COMUNICATO STAMPA

Un insulto alla logica che si traduce in danno enorme per le nostre imprese turistiche. 
A fronte delle disposizioni che oggi consentono, nelle stesse zone soggette in Italia a restrizioni, lo spostamento di viaggiatori che intendano recarsi per le vacanze pasquali in un altro Paese aperto e fruibile al turismo (circa una trentina quelli inclusi nell’elenco del Dpcm 2 marzo 2021 in vigore fino al 6 aprile) si alza con decisione la voce di Federalberghi Roma.

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Ilaria Bifarini e Diego Fusaro a confronto
sui temi de “IL GRANDE RESET”

Conversazione tra Ilaria Bifarini
e  Diego Fusaro sul Grande Reset

una video-conversazione  esaminata e commentata da Francesco Leccese

Nel nuovo libro di Ilaria Bifarini – (clik su>)Il Grande Resetl’autrice propone una sua analisi proiettata al futuro post-pandemico: cosa rimarrà della vecchia società, una volta che avremo finalmente debellato il Coronavirus? Ben poco, sostiene l’autrice. Secondo Ilaria Bifarini, «bocconiana redenta», la pandemia avrebbe accelerato il ritmo di un processo che era già in atto da tempo, introdotto con le politiche neoliberiste e finalmente possibile da realizzare in un clima di incertezza e di precarietà.
In una conversazione telematica, Ilaria Bifarini ha presentato i temi affrontati nel Grande Reset insieme al filosofo Diego Fusaro, cofondatore del movimento politico Vox Italia (1*), che si propone di unire «valori di destra e idee di sinistra». Fusaro e Bifarini condividono una severa critica alle politiche neoliberiste e alla gestione della pandemia da Covid-19.

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Unità d’Italia, oggi la campagna “Le radici della memoria”

La cura dei parchi e dei viali della Rimembranza il “verbo” tra l’identità e l’ambiente da tutelare

Raffaele Panico

Siamo a quasi cent’anni quando nel 1922 il Regno d’Italia dava indicazioni ai Comuni di piantare un albero per ogni caduto della Grande Guerra o la Quarta guerra d’Indipendenza, 24 maggio 1915, 4 novembre 1918. Nuovi parchi e viali vennero realizzati in tutta Italia, terminata la formazione dell’Unità con l’ingresso nella Madrepatria delle Terre irredente, Venezia Tridentina, Venezia Giulia, Dalmazia e dal 1925 Fiume del golfo del Carnaro. Al centro del paese o appena fuori del centro abitato, intorno al monumento ai caduti, nelle vicinanze della chiesa, nei pressi o all’interno di un cimitero e su ogni pianta venne apposta una targa con il nome del caduto con la targhetta metallica, con il grado, le generalità e la causa di morte. Le premesse erano apparse con la Piccola Guerra 1911-12 durata pochi mesi, contro l’impero ottomano, quando all’eroe Giovanni Pastorelli colonnello del regio esercito italiano, nato a Nizza nel 1859 poco prima del passaggio alla Francia con gli Accordi di Plombières 1858, era caduto a Tripoli il 6 dicembre 1911.

   Nel 1914 gli venne dedicato un monumento nel centro cittadino davanti al comune di Briga Marittima, poi venne spostato alla periferia del paese nel secondo dopoguerra. Lo vogliamo ricordare, perché Briga Marittima era in provincia di Cuneo, dopo il 10 febbraio 1947 strappata con l’imposizione del Trattato di Parigi. Agli alunni delle scuole del Regno d’Italia era affidato il compito della piantumazione e della cura dei giovani alberi.

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Differenze di genere nel mondo del lavoro

Perché le donne sono penalizzate?

Le differenze occupazionali e salariali continuano a rappresentare un problema sociale difficile da spiegare. Come mai le laureate percepiscono stipendi inferiori rispetto agli omologhi di sesso maschile? Perché nei vertici aziendali troviamo in percentuale nettamente maggiore dirigenti maschi?
Gli ultimi dati statistici forniti da AlmaDiploma e da AlmaLaurea sull’istruzione e sulla formazione universitaria degli studenti italiani riferiscono di una maggiore partecipazione femminile negli atenei italiani. Ancora, le studentesse, in media, si laureano in tempi più brevi e con voti migliori rispetto agli studenti. Insomma, per quel che riguarda la formazione culturale e professionale, il cosiddetto gender gap sembrerebbe non esistere. 
Nel momento in cui i neolaureati fanno il proprio ingresso nel mondo del lavoro, tuttavia, le carriere dei lavoratori avanzano a un ritmo più veloce: qui sorge il divario occupazionale e salariale che divide in due il mondo del lavoro. In poche parole: gli uomini fanno carriera e, di conseguenza, guadagnano di più; le donne, invece, hanno occupazioni meno prestigiose e sono maggiormente escluse dalle posizioni dirigenziali.

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Esplode il caso Astrazeneca
…..già anticipato dalla Consul Press

ASTRAZENECA… esplode un complotto
già preannunciato dalla Consul Press

nella foto gli stabilimenti IRBM e il Presidente Piero di Lorenzo  

Da alcuni giorni non si parla d’altro, se non della pericolosità del vaccino anglo-italo-svedese, dopo alcuni decessi …..e la psicosi è alle stelle.
Ma forse bisognerebbe “indagare” con più sangue freddo.  

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La ricerca della ricchezza

 

Abitudini salutari che attraggono l’abbondanza

Tratti comuni dei ricchi

 

 

A differenza del povero, sul ricco non si può generalizzare su come vive. Quando si dispone di patrimoni alti, sono innumerevoli i modi in cui si possono amministrare e vivere di conseguenza. Svariati anche i modi in cui ci si è diventati ricchi. Ci si può nascere ricchi e  rimanerci, magari si nasce poveri ma ricchi ci si diventa, o ci si nasce ricchi e si finisce poveri. Sono svariati modi di essere ricchi, per meriti, per demeriti o per fortuna.

L’elemento che fa la differenza però è come  si è diventati ricchi. Quello determina il modo in cui vivono i ricchi. In linea di massima l’articolo è basato sulle differenze di vita tra chi è ricco e chi non lo è. Su quelle abitudini salutari che hanno attratto abbondanza e se mantenute inalterate la manterranno a lungo. Non è una ricerca della felicità o della ricchezza, non sono determinanti, sono piccoli dettagli che aiutano. Molte ricerche hanno dimostrato che per migliorare la qualità della giornata di mattina, appena svegli, andrebbero fatte determinate cose, come ad esempio sistemare il letto. Qualcosa che allontana la pigrizia nella nostra mente. Anche la ricerca dell’abbondanza ha delle caratteristiche simili che iniziano proprio dal momento cruciale della giornata, appena ci si sveglia.

Il 44 % dei ricchi si sveglia almeno tre ore prima di iniziare un lavoro, ad esempio. Di conseguenza un’esigua maggioranza di ricchi crede che le cattive abitudini creino sfortuna. Si tiene in forma dalla mattina, mangia sano e salutare, ha l’abitudine di prefiggersi degli obiettivi e arriva persino a scriverli prima di realizzarli. I ricchi sfruttano il tempo libero ascoltando audiolibri sul miglioramento, amano fare telefonate di auguri, leggono minimo mezz’ora al giorno, vedono un’ora di televisione in meno rispetto alla media, solo il 6% di loro vede reality show. Tendono a fare crescere i propri figli senza social network, li fanno leggere e gli insegnano continuamente ciò che loro sanno sulla ricchezza e cercano di avere hobby che possano portare entrate economiche.

In linea di massima, i grandi manager provano a non avere tensioni nella vita, a fare incontri di lavoro mentre sono intenti a fare altro, rilassandosi al contempo. Spendono molto negli investimenti di qualità più che di quantità. Sono iperattivi ma senza sforzi, senza correre. Sembrano distaccati dal denaro, ma allo stesso tempo non si fanno mancare niente senza sperperarlo. Un autentico rispetto equilibrato.

Generalmente questo comportamento è della categoria del ricco che lavora. Coloro i quali hanno vinto al gioco cifre spropositate hanno speso di più di quello che hanno guadagnato, finendo ancora più poveri di come erano partiti. I famosi attori del cinema e i musicisti sono una via di mezzo tra il modello del ricco manager e del fortunato vincitore. Sperperano cifre sconsiderate e quando sono al lastrico riprendono il lavoro. Johnny Depp dichiarò che non poteva vivere con due milioni di dollari al mese e non è l’unico attore ma, forse uno dei pochi ad averlo ammesso.

I soldi non fanno la felicità ed è da crederlo perché a dirlo sono sempre stati i ricchi e non i poveri. Sembrerebbe che la ricerca dell’abbondanza quindi sia molto legata agli obiettivi, al creare le possibilità di guadagno. Ovviamente ci sono sempre dei vizi, delle brutte abitudini perpetrate dai ricchi. I ricchi non sono immuni alle malattie, ai fenomeni di depressione, alle droghe e ai suicidi. Per questo i soldi non fanno la felicità, ma tanti soldi possono curare meglio certi mali.

La ricerca dell’abbondanza è incentrata su una forza di volontà nel prefiggersi degli obiettivi e realizzarli. Ciò che ha determinato la ricchezza, oltre alla fortuna, è la capacità di immaginare vividamente nella propria mente i propri sogni realizzati prima ancora di iniziarli.

 

                                                                                                                                       om   Enrico Paniccia

Iran, futuro e passato: III lotto di vaccino Sputnik V e l’avvio della produzione. La meraviglia di Tchogha Zanbil

La finestra sul Mondo notizie dall’Iran tra passato e futuro

Raffaele Panico

 Ambasciatore iraniano a Mosca: l’Iran soddisferà le esigenze dei paesi vicini lanciando a Teheran una linea di produzione congiunta del vaccino russo Sputnik V

 La terza spedizione di vaccino inviata a Teheran è di 200.000 dosi

Giovedì 5 marzo, l’ambasciatore della Repubblica islamica dell’Iran in Russia ha annunciato che “la terza spedizione del vaccino “Sputnik V“, la quantità è di 200.000 dosi, è stata inviata all’Iran da Mosca nella giornata di giovedì scorso 5 marzo.

Kazem Jalali, durante l’invio di questa spedizione ha osservato che con “La prima e la seconda spedizione sono state inviate in Iran per un importo di 120.000 dosi il 6 e 7 febbraio e secondo l’accordo firmato tra il Ministero della Salute dell’Iran e il Fondo russo per gli investimenti diretti in questa fase dell’accordo, un totale di due milioni di dosi di vaccino Sputnik V saranno inviate all’Iran”.

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I Virus e la storia degli Uomini: tra pandemie e cicli della storia ora c’è di mezzo l’Audience. Esiste un giudice a Berlino!

Il vitalismo è essenziale a un relativismo di parte dell’informazione 

Raffaele Panico

Prologo

Informazioni appaiono in rete da testate giornalistiche, agenzie stampa nazionali o estere, o da blogger indipendenti, e da professionisti, medici, storici della medicina, paleopatologi ed altri ancora studiosi afferenti al tema della attuale pandemia. Quelli che al tempo dei Lumi erano definiti uomini del libero nel pensiero non omologati alle corti regnanti, oggi Mainstream o pensiero dominante.

La storia in tema di virus e pandemia ha dei cicli storici che si sono ripetuti innumerevoli volte. Sulla scena la “dialettica” è apparsa agli albori delle società umane primitive, dal tempo dell’addomesticamento degli animali e il possibile salto epidemiologico tra animale e uomo dell’agente patogeno. È il campo e oggetto di studio del paleo-virologo o paleopatologo. La pandemia appare vieppiù nei grandi quadri urbani delle città e delle civiltà, dove troviamo la stessa sceneggiatura ma in scala maggiore, gli stessi primi attori passivi e attivi in scale economico-sociali differenziate e specializzate; le stesse reazioni di paura e pànico, isterie e stress collettivi, insomma reazioni stereotipate alla paura della malattia financo al decorso mortale…pertanto i cosiddetti additati e forse anche in una certa dose gli adulatori, ossia gli untori e gli speculatori.

Atto I

La frase riportata nel titolo è di un’opera di Bertold Brecht: “ci sarà un giudice a Berlino”. È la storia di un suddito -scusate! Un cittadino – che lotta da tempo con caparbia e tenacia contro un abuso che vuole sia riparato proprio dal suo imperatore.

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Festa nazionale del Kuwait: ambasciatore Al-Sabah, “gratitudine all’Italia e al suo popolo”

In occasione della 60° Festa Nazionale e del 30°anniversario della Liberazione del Kuwait, l’Ambasciatore Sheikh Azzam Mubarak Al-Sabah ha organizzato nella sua residenza un evento celebrativo riservato alla piccola comunità kuwaitiana in Italia.

“Esprimiamo il nostro sincero ringraziamento e gratitudine al popolo italiano amico, al suo governo e al suo coraggioso esercito che hanno contribuito a sostenere il diritto del Kuwait di liberare le sue terre e ripristinare la sua sovranità, e questo è ciò che il popolo e il governo del Kuwait non dimenticheranno”, ha affermato l’ambasciatore intrattenendosi con i pochi ospiti presenti all’evento, fortemente selezionati per rispettare le norme nazionali anti-covid.

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