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AMSI: la situazione in Libia

Libia, Foad Aodi (Amsi): 190 morti di cui 60 minorenni, 850 feriti, piu’ di 22 mila sfollati.

Con questi dati il fondatore dell’Associazione Medici di origine Straniera in Italia (Amsi) e Consigliere dell’ Ordine dei Medici di Roma, Foad Aodi, in contatto con i medici libici, aggiorna il bilancio del conflitto in Libia. Proseguono gli scontri feroci nelle zone sud di Tripoli e nel quartiere Abo Salim, con morti per le strade e dentro le case, con tante vittime tirate fuori da sotto le macerie da giorni, e non identificate .

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Libia e Italia: è tempo di essere franchi, fare chiarezza anche sul colonialismo italiano

Durante gli anni del governo Berlusconi, in occasione delle visite del Colonnello Gheddafi a Roma, si è detto delle atrocità compiute in Libia, a partire dal settembre 1911, quando gli italiani sbarcarono per liberare i libici (osservazione geopolitica vista da italiani, del Regno d’Italia, e degli anni dei governi giolittiani). Libia, allora, infatti divisa in Tripolitania e Cirenaica, ancora sotto il giogo dei turchi ottomani.

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CONFSAL il 1° Maggio a Napoli in piazza del Plebiscito Si rinnova la “sfida” con la piazza dei confederali

Dopo il successo registrato lo scorso anno, con una grandissima affluenza di partecipanti giunti da tutta Italia – con pullman, auto, aerei, navi e treni freccia rossa dedicati – la CONFSAL, quarta Confederazione sindacale italiana, quella autonoma, anche questo primo maggio celebrerà la Festa dei Lavoratori nella storica Piazza del Plebiscito di Napoli, rompendo il monopolio a lungo detenuto dalla triplice sindacale.

Si rinnova quindi la “sfida” a distanza tra la piazza confederale e la piazza della CONFSAL che, a detta di tutti i mezzi di informazione, si aggiudicò ampiamente il “duello” 2018. “L’intenzione – spiega il segretario generale Angelo Raffaele Margiotta – è di fare il bis, tenendo ben presente che la vera sfida non si combatte a colpi di manifestanti, ma con l’impegno quotidiano, con l’attenzione costante alle nuove esigenze dei lavoratori in un mondo in continua evoluzione e con la convinzione che il sindacato autonomo, che si ispira da sempre ai principi dell’indipendenza e del pluralismo, sia la risposta giusta in questa delicata fase politico-economica del Paese.
La scelta di manifestare a Napoli è chiaramente simbolica: significa avere ben presente che la rinascita del Mezzogiorno è una sfida che riguarda la crescita economica dell’intero Paese.
Avevamo riposto grandi speranze nel governo del cambiamento, prosegue Margiotta, ma purtroppo buona parte di esse è andata delusa”.

La manifestazione del 1° Maggio sarà l’occasione per ribadire la necessità di un nuovo Patto sociale per lo sviluppo, per la valorizzazione del Lavoro pubblico e privato, per la crescita economica e la ripartenza dell’occupazione, attraverso politiche del lavoro a misura della persona e politiche economiche a misura dell’impresa, a partire da un concetto d’Europa solidale. Esso richiede un’assunzione di responsabilità da parte di tutti gli attori del sistema Paese (governo, istituzioni e parti sociali) e cittadini.
Quindi, un Patto del lavoro fondato su una contrattazione collettiva di qualità, come leva strategica per eliminare qualsiasi forma di dumpingcontrattuale e assicurare un salario minimo garantito nella misura stabilita dai CCNL di riferimento. L’incremento del salario netto nel pubblico e privato impiego andrà perseguito attraverso la revisione delle aliquote fiscali.
I giovani saranno protagonisti della prima parte della giornata, lo scorso anno sul tema “I giovani nel futuro occupazionale”, quest’anno su “Destinazione lavoro, verso una nuova prospettiva”. Le nuove leve del sindacato affrontano due grandi questioni: il confine tra etica ed economia e il passaggio generazionale tra la solidarietà dei lavoratori e la condivisione del lavoro nella nuova era dell’intelligenza artificiale.

Per approfondire gli aspetti di maggior rilievo legati alle iniziative previste per il 1° maggio:

CONFERENZA STAMPA CONFSAL
Roma, 29 aprile dalle 11 alle 12
presso la Sala conferenze del Senato “Caduti di Nassirya”

È possibile accreditarsi inviando una mail a: ufficiostampa@confsal.it

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Emanuela Orlandi, svolta storica sul caso

Il 22 giugno 1983 scompare nel nulla la quindicenne Emanuela Orlandi, mentre si recava a scuola di musica.

Oggi, a quasi 36 anni di distanza, il Vaticano avrebbe dichiarato l’autorizzazione per l’apertura di un’indagine interna. La notizia è stata data dal legale della famiglia Orlandi, Laura Sgrò “Stiamo seguendo gli sviluppi delle indagini delle Autorità vaticane auspicando in una piena collaborazione, proseguendo comunque nelle nostra attività di indagini difensive”. Alla notizia della riapertura del caso, Il fratello di Emanuela, Pietro Orlandi, ha commentato: “Dopo 35 anni il Vaticano finalmente indaga ufficialmente sulla scomparsa di mia sorella. Speriamo che sia arrivato finalmente il momento per giungere alla verità e dare giustizia a Emanuela”.

“Stiamo seguendo gli sviluppi e auspichiamo una piena collaborazione, proseguendo comunque nelle nostre attività di indagini difensive” ha successivamente aggiunto Laura Sgrò. La scorsa estate il legale della famiglia Orlandi aveva ricevuto una lettera anonima con allegata la foto di una tomba, recante un messaggio: “Cercate dove indica l’angelo”. La lettera si riferisce alla statua di un angelo, con l’indice puntato al basso, che sostiene un foglio riportante la scritta “Requiescat in pace” (riposa in pace).

La tomba in questione si trova nel campo santo dei Teutonici e dei Fiamminghi,accanto alla chiesa di Santa Maria della Pietà, all’interno delle Mura Vaticane. A intervenire sulla notizia anche Antonietta Gregori, sorella di Mirella, quindicenne romana scomparsa in circostanze misteriose il 7 maggio del 1983. “È una svolta importante. Sono contenta per la famiglia di Emanuela e spero si arrivi finalmente alla verità. Non credo che la vicenda della tomba nel cimitero teutonico riguardi mia sorella, ma spero che la sua scomparsa non rimanga nell’oblio. Io, come la famiglia Orlandi, sono qui a lottare per arrivare alla verità anche dopo 36 anni”.

La madre e il fratello di Emanuela, insieme al proprio legale, hanno presentato istanza al cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano e ha richiesto l’apertura di un’inchiesta. L’avvocato ha precisato che Gian Piero Milano, promotore di giustizia del Tribunale vaticano, aveva annunciato che la Santa Sede avrebbe deciso di prendere in mano la vicenda.

  • La vicenda

Emanuela Orlandi era iscritta a una scuola di musica sita in piazza Santa Apollinare. Mercoledì 22 giugno 1983 Emanuela aveva terminato la lezione in anticipo e aveva contattato telefonicamente la sorella per comunicarle che un uomo le aveva offerto un piccolo lavoro come promotrice, retribuito esageratamente. Quella telefonata è stato l’ultimo contato che la ragazza ha avuto con un suo familiare. Le ultime notizie di Emanuela risalgono circa alle 19.30 di quella stessa sera, mentre attendeva l’autobus in Corso Rinascimento. La ragazza non salì mai sul bus e non fece più ritorno a casa. Di lei si persero le tracce.

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Sovranità Popolare:
la rivista del Popolo Sovrano

NASCE LA RIVISTA del POPOLO SOVRANO 
che si racconta, riflettendo su sé stesso

Indipendenza, libertà e pluralità dell’informazione sono irrinunciabili in un cammino di progresso sociale. Eppure, il controllo che il grande capitale privato esercita su bona parte del sistema mediatico rischia di soffocare questa esigenza. In risposta, un piccolo gruppo di amici un po’ folli ha deciso di lanciare un ambizioso progetto editoriale con l’intento preciso di condividere gestione e responsabilità con il numero più ampio possibile di partecipanti.

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DP Magazine: l’intervista alla sua ideatrice Paola Piscopello

Digital Professional Magazine è una rivista online che si occupa di notizie, eventi formativi, workshop e comunicazione dell’area digitale, fiscale per il mondo imprenditoriale, le PMI e gli studi professionali. DPM è anche uno spazio dedicato allo storytelling ed al brand-journalism, della comunicazione e formazione digitale per le aziende e gli studi professionali.

Riportiamo un’intervista fatta alla sua ideatrice Paola Piscopello, Dott. commercialista ed esperta in Comunicazione.

1. Cosa l’ha portata a ideare Digital Professional Magazine, e com’è nata l’idea di un magazine interamente al servizio del professionista?
La trasformazione digitale ed il cambiamento conseguente per le professioni (come da me definite: liberi professionisti ed imprenditori) richiedono un costante aggiornamento e dunque l’idea è nata da questa “necessità”.

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Uno degli ultimi misteri della guerra: le fosse di Katyn

Per trovare verità e menzogna politica all’Horafelix

MERCOLEDI’  10  APRILE  ore 19  per gli appuntamenti  di  ‘Sapere e Sapori’
tagliere di formaggi e salumi con birre polacche. A seguire proiezione del film
di Andrzej Wajda  KATYN – Il mistero di un crimine mai raccontato-
Circa 22.000 ufficiali polacchi assassinati e poi ritrovati nell’aprile 1943 nella foresta di Katyn.
Contributo alla serata 10e.  Info e prenotazioni:3711278745
 
GIOVEDI’  11  APRILE  ore 18 presentazione del periodico per una 
democrazia partecipativa  ‘Sovranità Popolare’.  Illustrerà le finalità Guido Grossi
 
VENERDI’ 12  APRILE ore 18.30 La cinematografia di fine ‘900.
Conversazione sul libro di Giuseppe del Ninno “Piombo,sogni e celluloide:gli anni ’70. ’80 e ’90 al cinema”
parte cipano Maurizio Cabona, Luciano Lanna e Massimiliano Serriello
 
SABATO 13 APRILE ore 18  per gli incontri Insieme per la Cultura presentazione del volume 
di Maria Grazia Ferraris  “Marina Cvetaeva, ma non è anche l’amore un sogno?”
 
DOMENICA  14 APRILE ore 17.30  Aperitivo in musica – concerto dell’ ALSIUM ENSEMBLE 
saranno eseguiti brani di Albeniz, Joplin, Fabbri, Bontempi, de Abreu e Williams
 
 
HORAFELIX Caffè Letterario
 via Reggio Emilia 89 – 06 45618749
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Italiani ed il primato del lavoro in Libia

A proposito dell’emigrazione, degli italiani e la Libia: modernità e rispetto della natura e del lavoro da parte del Regno d’Italia 

 

Nel 1924 c’era stato un censimento degli italiani all’estero. È riportato in uno studio del 1996 di Liauzu Claude edito a Bruxelles sulla storia delle emigrazioni nel Mediterraneo occidentale. Questi i dati sugli italiani: Tunisia 91.000 presenze; in Marocco 12.000; in Egitto 45.000, e in Algeria 37.000 residenti. Non sono riportati gli italiani in Libia, dal 1911 era territorio del Regno d’Italia e dove risiedevano, insieme all’elemento arabo ed ebreo dai tempi di Leptis Magna, divenuta seconda città dell’Impero romano e metropoli per tanti decenni della storia antica, città imperiale dove si parlava un latino con accenti tipici della Libia di allora… invece la presenza italiana in Tunisia è testimoniata anche ai tempi di Giuseppe Garibaldi e da alcuni recenti scritti di un altro importante esule politico: Bettino Craxi. L’incremento della presenza italiana avviene però a partire dal 1881 quando la Francia occupa la Tunisia, dove ancora partivano sbarchi e rapimenti fin sulle coste laziali come confermato in una tesi di laurea della fine anni ottanta, ricerca fatta presso l’Archivio di Stato di Roma sotto la voce “rapimenti a Nettuno a opera di pirati nordafricani”. Ma non è questo il punto. La cosa interessante è rileggere una storia dimenticata attraverso la serie di pubblicistica, giornali, riviste, libri, sull’applicazione del lavoro degli italiani in quelle terre. Tra questi citiamo Benedetti Achille “Tenaci rurali italiani vittoriosi in Tunisia” (Corriere della Sera del 24/071938); Pendola Marinette, “La riva lontana” (Sellerio, Palermo 2000); Vito Magliocco, “La nostra colonia di Tunisi” (Edizioni La Prora, Milano 1933); De Martino Giacomo, “Cirene e Cartagine, Note e impressioni della carovana De Martino Badari – giugno-luglio 1907” (Zanichelli, Bologna 1908); Poggi Tito, “Dalla vigna alla cantina. Lettera ai contadini – Il Viticoltore tunisino” (edizione del 10/11/1938). Insomma da questa breve e scarna raccolta di produzione intellettuale in lingua italiana può vedersi l’approccio pre-consumistico, prima cioè del fallimento generale della seconda guerra mondiale e dei successivi anni di cosiddetto boom economico, di miracolo eccetera, che forse a ben vedere ne scontiamo oggi il caro prezzo di tanta economia Americanizzata prima che modernizzata e meccanizzata a modo del buon lavoratore italiano che sapeva dare un approccio umanistico al lavoro ben eseguito, e nel rispetto di parametri ecologici e antropologici insiti in popolazioni da sempre insistenti e coesistenti nel bacino del Mediterraneo. Scrive Magliocco: “Fate il conto di quanto costa mettere al mondo, allevare, educare curare un bambino, che poi sarà un ragazzo, che poi sarà un giovane, che poi sarà un uomo, che poi sarà un emigrante: ossia uno che all’economia italiana sarà costato decine di milioni e, poi, andrà a produrre ricchezza in un altro paese”. Scrive queste parole Vito Magliocco nel 1957, quando edita il volume “Dall’Italia alle rive della Sirte” (Milano, 1957 Nuove ed. d’Italia, di pagine 92), ritrovato nella Biblioteca di Anzio (Roma) “Fondo Misiti”. Nato in una città dell’Africa mediterranea, Magliocco frequenta le scuole italiane all’estero, poi le francesi e il Politecnico in Francia, dove aveva anche lavorato. Poi emigrato negli USA, fece lavoro da operaio nelle officine Ford di Detroit. Pubblica varie opere e, prima del secondo conflitto mondiale, viene premiato dalla Reale Accademia d’Italia. Di alcuni suoi successi, i tedeschi negli anni ’50 comprano i diritti letterari. Nel 1957 Magliocco da Pisa parte in aereo per un viaggio in Libia, in piena estate, stagione meno propizia, per ritrovare a 10 anni dal Trattato di Parigi le terre dissodate dal sudore e dal sangue degli italiani. Per 21 giorni documenta la realtà con coscienza di uomo civile, e scrive: “La terra di Cirenaica è bruna, buona come quella che conosco: «Cirenaica verde». Ma non ci sono più gli italiani e nessuno coltiva la terra: è abbandonata. Dall’aeroplano hai la visione delle tappe della riconquista del deserto che avanza nuovamente verso la fascia costiera: e dalle zone che continuano a resistere; perché certi uomini (italiani) resistono ancora. E quando questi Italiani «molleranno», dopo aver resistito alla guerra, dopo aver resistito alla pace peggiore della guerra, il deserto compirà la sua opera”. E subito dopo: “Tobruk è base navale inglese. È in affitto. Nella Marmarica gli inglesi cercano il petrolio. La Mellaha, presso Tripoli, è base strategica americana. È in affitto. Gli americani cercano il petrolio nel Fezzan (i francesi, dopo di noi, volevano tenerselo [il Fezzan. Ndr ] : hanno dovuto sgomberarlo pochi anni addietro per fare largo agli altri). A Tripoli gli alberghi sono zeppi di coloro di cui già vi dissi. A Bengasi idem (i cercatori di petrolio e loro cortigiane. Ndr). Villette qua e là sulla costa sono sorte per il riposo e le distrazioni di questi signori, signore e relativa prole. L’opera dell’Italia è spezzata. E tutto è rimasto fermo. Si attende il petrolio? Si attende che la terza guerra mondiale chiarisca le posizioni? si attende. Gli italiani da 150.000 (il programma era di due milioni) si sono ridotti a 35.000: nuovi arrivi non ne vogliono, nuove partenze, sì. A poco a poco, si ridurranno ancora: la stessa politica che in Egitto. Un paese non si tiene con le «basi», qualunque sia la loro potenza. Si tiene popolandolo, amministrandolo, incivilendolo, possedendolo. «Fortuna che non siamo più in Libia», dicono certuni in Italia davanti alle difficoltà della Francia nel Nord Africa. Se non ci avessero tolto la Libia, con quel Trattato di pace accettato da un Governo che sembrava avere il sadico piacere di «bere l’amaro calice» dell’espiazione fino in fondo, di colpe non sue, le cose nel Nord Africa sarebbero andate diversamente. L’Europa cominciò a perdere l’Africa il giorno in cui fu firmato il nostro Trattato di pace. (…) Gli uomini passano, i problemi restano, si complicano, e altri problemi sorgono.”  

Parole profetiche dell’ingegnere Magliocco, oggi dalla Libia verso l’Europa solo barconi di disperati, senza speranza da quella che era una area ben governata e amministrata come per la Somalia lasciata dopo l’Amministrazione italiana, voluta dall’ONU dal 1947 fino al 1960, un giardino ben organizzato con infrastrutture civili, ospedali strade ecc. Per concludere, dalle pagine “attuali” ricavate da Vito Magliocco si aggiunge: “dare lavoro a una popolazione che non ha sufficienti risorse nel suo paese, che non ne avrà mai, con o senza la Cassa del Mezzogiorno, con o senza redenzione delle zone depresse, con o senza valorizzazione del turismo”. Sugli Stati Uniti aggiunge non senza ironia: “conseguirono la più grande vittoria di tutti i secoli e i governanti di uno dei popoli più dinamici credettero di poter fermare il tempo e congelare gli altri popoli in stati di fatto al momento T (Trattati di pace. Ndr) in cui furono firmati i trattati, i quali non risolvevano nulla”. L’Europa divisa in due anglo-americani e sovietici: “In nome di chi abbiamo deciso di ucciderci con le nostre mani? A quale limite è arrivata la stoltezza dell’Europa! Se questo è il risultato del veleno russo che immobilizza il cervello dei nostri uomini politici, dove sono i politici, coloro il cui mestiere dovrebbe essere di sapere sintetizzare i problemi? Qualunque promessa non servirà a nulla”.

Parole profetiche meno che su alcuni cambiamenti strutturali che l’ingegner Magliocco non poteva prevedere (la vita si allunga, presto parti bioniche, trapianti e così via migliorano enormemente e diventa ludica la longevità presto anche dopo gli ottanta anni, per gli europei e loro popolo amici e assimilati, ci sono le comunicazioni che uniscono il Globo e preparano l’Unità del Mondo. La terza guerra mondiale è stata sì combattuta, ma non con armi convenzionali e meno che mai con l’uso dell’atomo, ma tra le pieghe e diplomazie vere e di circostanza degli Stati. L’opzione atomica, l’olocausto, è stata solo un deterrente che, unito alla propaganda sovietica – ma non solo dei sovietici – che alimentava come fiume sotterraneo i partiti eurocomunisti, soprattutto in Francia ed in Italia, ha fatto una guerra psicologica, in cui si versava di tutto sulle piazze, caso emblematico la Berlino Ovest tarlata dal consumismo, vizi slogan vogliamo tutto e subito (ma che cosa?) e fiumi di stupefacenti vari (si vedano i film, “I ragazzi dello zoo di Berlino, e “Cristiana Effe”) che hanno inondato e così spezzato generazioni di giovani tra la fine degli anni ’60, ’70, e ancora prosegue oggi, con l’arrivo di nuove leve che portano le stesse sostanze dalle vie del mare con mezzi di fortuna coadiuvati da chi dall’antico business di fine Novecento con gli allora Centri di Accoglienza e disintossicazione dei tossicodipendenti, oggi ha eretto il suo muro psicologico sado-masochista e perseguita nel male assoluto. Questi pro-nipoti nullatenenti, respinti dalle propaggini di fine Ottocento e inizi Novecento se leggessero la loro situazione psichica così sintetizzata dalle parole pronunciate da Lenin pochi lustri prima del secondo conflitto mondiale, in termini così efficaci: “Fra cinquant’anni le armi avranno ben poco senso. Avremo ‘imputridito’ abbastanza i nostri nemici prima dello scoppio delle ostilità, perché l’apparato militare possa venire utilizzato nell’ora del bisogno…” Morto nel 1924, Lenin passa il testimonio del conflitto prossimo venturo del suo Paese, l’Unione sovietica, che in 10 anni doveva veder l’ascesa della Germania nazionalsocialista, quindi con questa allearsi e spartirsi la Polonia nel 1939 a seguito del Patto Molotov-Ribbentrop, voluto dal suo successore Stalin e da Hitler. A voler vedere oltre nel tempo di 50 anni, come giusto Lenin pre-disse, era quanto doveva poi avvenire nel tempo della Guerra fredda, nel mondo diviso in due blocchi. Tanto è vero che 10 anni dopo il secondo conflitto mondiale, nel 1955 Khrusciov dichiarava lungo la stessa linea: “La vittoria del socialismo (sovietico. Ndr)? Non è più necessario andare in guerra per ottenerla. Basta la competizione pacifica”.

Oggi il mondo non è più dualistico?… si obietterà! Alcuni speravano nella multipolarità…Peggio ancora dunque. La coesistenza a due blocchi era relativamente gestibile. Coesistenza che già allora significava nel senso proprio, conquista del potere con ogni mezzo, tranne che con lo scontro armato diretto. Nel campo della Guerra fredda la sovversione era una lotta condotta senza che vi fosse il bisogno di ostilità fra le forze armate regolari delle potenze appartenenti agli opposti blocchi. Finita la Guerra fredda la sovversione non è finita, anzi è penetrata nella cosiddetta globalizzazione che, a ben vedere, ha azzerato 100 anni di lotte sociali e socialiste in Europa occidentale. La globalizzazione dei mercati ha anticipato lo stravolgimento. Rovesciare leggi e regole ben note: diritto al lavoro e allo studio, alla tracciabilità igienico-sanitaria dei prodotti alimentari, alla sicurezza, allo Stato sociale ecc. Barriere ad un mercato globale, nel quale si devono abbattere i concorrenti con ogni mezzo: lavoro minorile, delle donne e violenza sulla dignità, giornate di 12 e più ore di lavoro, uso indiscriminato di prodotti chimici tossici… in agricoltura, in fabbrica sui prodotti commerciali e per i giochi dei bambini…ecc. Peccato che negli anni Settanta si gridava “Lavorare meno, lavorare tutti” e gli operai aspettavano il lavoro liberato, anche creativo, grazie alle tecnologie, la sicurezza sul lavoro, insomma il tempo dell’uomo libero e del lavoro liberato. Viva la fantasia al potere! Viva il salario garantito! Ah! Ecco, la melassa succitata è sinergicamente aggravata da chi predica il primato delle religiosi sulla sovranità degli Stati sovrani e popoli, che l’altro profeta Marx sintetizzò in Oppio dei Popoli.  

 

 

 

 

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Bambino oggi, Uomo domani:
……… seguire il Codice dell’Amore

Il “Codice dell’Amore – sorriso e gentilezza
contro femminicidio e violenza”

Presso la Casa dell’Aviatore a Roma, venerdì 5 aprile,  si è svolto il Convegno sulle Relazioni interpersonali organizzato dall’ Associazione Onlus “Bambino Oggi… Uomo Domani”, in occasione della IX edizione del Premio Generatore di Valori, per illustrare l’importanza delle Relazioni interpersonali. L’evento ha ricevuto il supporto del Centro Servizi Volontariato Lazio.

 *** *** ***

Il Premio Generatore di Valori è stato assegnato quest’anno allArma dei Carabinieri nell’ambito dell’espletamento del Servizio di Istituto e verrà conferito in differita per l’indisponibilità del ricevente causata da motivi di servizio. L’Associazione Onlus “Bambino Oggi… Uomo Domani” svolge un’attività di sensibilizzazione e formazione sulla capacità di migliorare il dialogo e la comunicazione tra le persone.
Tutto questo può avvenire solo attraverso il riconoscimento delle proprie emozioni e di quelle dell’altro. A tal fine è stato ideato il Progetto Comunichiamo PositivaMente. Infatti, è stato scoperto che per avere relazioni più costruttive con il prossimo basterebbe mettere in atto azioni efficaci. Trasmettere, per esempio, le competenze per la vita emotive, sociali, pratiche funzionali all’adeguata comprensione e all’utilizzo delle regole di interazione sociale, come indicato nel Documento WHO’93 emanato dall’O.M.S.
 
La Onlus da circa dieci anni porta nelle scuole un Metodo centrato sull’acquisizione con la pratica e l’allenamento del nucleo di tali competenze, attraverso laboratori gratuiti, indirizzati a genitori e insegnanti. Ad occuparsi dei laboratori è il Professor Andrea Pagani, fondatore della Casa della Coppia e cofondatore dell’Emotionally Focused Therapy EFT Italia, che ha esposto all’interno del Convegno le basi scientifiche di questo approccio, spiegando come sia possibile aiutare le coppie in difficoltà e chiunque desideri migliorare le proprie relazioni interpersonali.
A seguire l’intervento della Dr.ssa Mariangela Treglia, psicologa e ricercatrice dell’Istituto di Terapia Cognitivo Interpersonale ItCi, che ha esposto alcuni approfondimenti sui nativi digitali, l’uso responsabile della tecnologia digitale e il ruolo degli adulti.
Nel corso della serata, gli ospiti sono stati intrattenuti dalle musiche della cantante Elena Presti, accompagnata alla tastiera da Gianni Gandi, e da un sensuale ballo di coppia di due ballerini professionisti, ​verso il riconoscimento delle proprie emozioni e di quelle dell’altro.

 a cura di GIAN PAOLO MENEGHINI 

 

 

 
 
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La Lega espone il Programma per il Sud alla Camera, in un evento del Centro Studi Machiavelli

Il Sud Italia plaude alla Lega ed al Mov. 5-Stelle

Martedì 3 aprile, nella Sala del Refettorio della Camera dei Deputati un convegno eccezionale organizzato dall’Istituto Machiavelli ha illustrato ad un numeroso uditorio un tema ad altissimo interesse: il futuro della Lega nel Sud Italia.

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Gruppo Incipit – Accademia della Crusca …. Pornovendetta e non “revenge porn”

LA LEGGE SULLA DIFFUSIONE DI IMMAGINI SESSUALMENTE ESPLICITE E LA PORNOVENDETTA, NON “REVENGE PORN”

A CURA DEL GRUPPO INCIPIT, PRESSO L’ACCADEMIA DELLA CRUSCA

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Firenze, Accademia della Crusca, 4 aprile 2019 – Con 461 voti a favore e nessun contrario, la Camera dei Deputati, nell’ambito dell’esame del disegno di legge recante “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere (C. 1455-A e abb.)”, ha approvato l’emendamento che introduce l’art. 612-ter c.p., “Diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti”.

Dobbiamo complimentarci con il legislatore che, nella stesura della norma, ha utilizzato parole italiane, organizzate in un testo chiaro e trasparente. Non possiamo allo stesso modo complimentarci con una parte dei commentatori, i quali perseverano, presentando i contenuti della nuova legge, nell’usare forestierismi opachi, senz’altro meno chiari della normativa ufficiale: anche nella discussione parlamentare in aula molti degli oratori e delle oratrici, per illustrare l’opportunità della norma, hanno fatto sfoggio dei termini sexting, revenge porn, slut shaming.

Per fortuna, come abbiamo detto, la stesura materiale dell’emendamento non si avvale di questi forestierismi, ma la stampa e i media, creando non poca confusione, presentano talora l’esito legislativo come la norma sul revenge porn, anche se l’espressione, come abbiamo detto, non ricorre affatto nella legge.

Spesso revenge porn viene affiancato all’equivalente italiano, che esiste, ed è “pornovendetta”. “Pornovendetta” ha già largo corso sui giornali e nella Rete, e noi suggeriamo di adottare la forma univerbata, più specifica rispetto alla grafia “porno vendetta”. Il gruppo Incipit presso l’Accademia della Crusca appoggia questa naturale soluzione, adottata spontaneamente da molti operatori della comunicazione.

Ricordiamo che il gruppo Incipit si occupa di esaminare e valutare neologismi e forestierismi ‘incipienti’, scelti tra quelli impiegati nel campo della vita civile e sociale, nella fase in cui si affacciano alla lingua italiana, al fine di proporre eventuali sostituenti italiani. Incipit è costituito da Michele Cortelazzo, Paolo D’Achille, Valeria Della Valle, Jean-Luc Egger, Claudio Giovanardi, Claudio Marazzini, Alessio Petralli, Luca Serianni, Annamaria Testa.

I comunicati Incipit si leggono nelle pagine web dell’Accademia della Crusca, all’indirizzo:
https://www.accademiadellacrusca.it/it/attivita/gruppo-incipit.

 

 

 

 

 

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Stefano Surace da Parigi: due parole a Di Maio e ai Cinquestelle…

I Cinquestelle alle elezioni politiche nazionali del 4 marzo 1918 hanno stravinto nel Sud, poiché i fondatori e dirigenti di questo movimento – Bepe Grillo e Gianroberto Casaleggio – avevano saputo captare ed esprimere la volontà ormai generale dei meridionali di reagire alla depredazione da parte dei polentoni che dura da 156 anni, cioè dalla cosiddetta “unità”.

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Rapporti UE – Cina e il futuro dell’ordine internazionale

LA CINA E’ PIU’ VICINA ….ANCHE ALLA U.E. 

L’Istituto Affari Internazionali è lieto di annunciare una conferenza su:

I rapporti Ue-Cina e il futuro dell’ordine internazionale

 

Mercoledì

17

Aprile 2019

dalle ore 15.00
alle ore 17.30

 

 

Logo NCTM

Logo Cass

 

NCTM Studio Legale – Sala Delle Conferenze

Via Delle Quattro Fontane, 161 – Roma

 

Parteciperanno tra gli altri

 

Xie Fuzhan

Presidente, Chinese Academy of Social Sciences, CASS

 

Michele Geraci

Sottosegretario allo sviluppo economico

 

Lingua di lavoro:

italiano/cinese con traduzione simultanea

Seguiranno invito con programma e modulo di registrazione.


Ad un mese dalla visita in Italia del presidente cinese Xi Jinping, l’Istituto Affari Internazionali e lo studio legale NCTM, in collaborazione con il Chinese Academy of Social Sciences (CASS), organizzano un dibattito per discutere del futuro delle relazioni Europa-Cina.
Esperti italiani e ricercatori CASS, il più autorevole istituto di ricerca di Pechino, si confronteranno su multilateralismo e global governance.


SAVE THE DATE!

 

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L’Europa vista come un mosaico: Progetto su Progetto

ANALISI ed INTERPRETAZIONI
proposte da VISION GLOBAL TRENDS

Martedì 26 marzo a Palazzo Theodoli Bianchelli di Roma ha avuto luogo il Seminario ‘Costruire Europa’ promosso da Vision Global Trends & Co., a cura di Filippo Romeo. E’ stato un lungo excursus, corredato da slide, sui mali dell’Europa che il Relatore  Francesco Boccia, della Commissione Bilancio, ha aperto con un panorama di programmi riguardanti l’impiego, l’inquinamento, la cultura e la finanza. Non è mancato l’opportuno cenno sui migranti e sulla questione Tav che il Responsabile del Settore Studi Trasporti, Giovanni Saccà, ha ricordato come essenziale per lo snellimento dei trasporti commerciale e la diminuzione dell’inquinamento. Giovanna Zappa ha esposto slide sul progetto Metrofood, essendo l’Italia all’avanguardia nel settore alimentare per indirizzare le relative ricerche con ampio impiego di dati.

Roberto Battiston, Professore all’Università di Trento, ha sottolineato l’importanza dell’attività spaziale, pur se con qualche perplessità da parte di alcuni fra gli astanti, collegati ai problemi economici e di sicurezza. Lo steso Battiston e Tiberio Graziani,  hanno fatto riferimento anche agli USA e della loro maggior attenzione per la tecnologia e per i costi delle produzioni militari. La riunione è proseguita con interventi di Lisa Calamanno sulla coesione sociale da molti ritenuta come la chiave di volta dell’Unione Europea.

Il tema centrale è stato affrontato da Vera Negri Zamagni, dell’Università di Bologna, autrice di un’esposizione chiara e sintetica sulla creazione di un codice di condotta per combattere i paradisi fiscali e per armonizzare la “bilancia vita-lavoro”, soprattutto per le donne, a ripartire il Welfare per evitare povertà. La Docente ha esaminato inoltre tutti i porti del “Paese Europa”, consigliando di rivedere il Frontex ed augurando l’avvento di un prossimo futuro, ove lo Stato non sia solamente un’ente assistenziale.

L’Europa è stata esaminata sotto ogni aspetto ed in  tutti i lati, con asserzioni e proposte che spesso sono similmente riscontrabili nei vari gruppi politici e sociali. E’ sempre così, soprattutto in prossimità di elezioni, ed è giusto, ma anche più auspicabile è l’augurio che tutte queste lucide disamine e gagliarde intenzioni non restino, come già purtroppo è accaduto in passato, solo tali.

Ma non fermarsi è doveroso: si prenda dal passato tutto il buono che può esserci e si costruisca un’Europa futura non sui discorsi e le imprese economico-finanziarie ma, veramente ed urgentemente, sui popoli.

Marilù Giannone

 

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L’Ordine della Concordia presso il Ra.Lo.Ce. Roma … a breve Istituzione di Nuove Rettorie

Sabato 16 marzo presso il Circolo del Ra.Lo.Ce. dello Stato Maggiore dell’Esercito, in Roma a via della Lungara, l’antico e nobile Ordine della Concordia ha riunito i propri componenti con amici ed ospiti accanto al Gran Maestro, Principe Mario Augusto Petricca Giordani. Con l’occasione si è proceduto alla nomina di Pari, tra i quali l’ Avv. Andrea Pistilli, il Dr. Antonio Luigi Liuzzi, il Dr. Antonio de Felicis e alla nomina a Terziario del Precettore Manlio Mochi della Rettoria di Santa Maria del Tempio della Concordia.

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Pietrangelo Buttafuoco e la magia delle “Uova del Drago”

“LE UOVA DI DRAGO”: UN’OPERA DI POESIA PIÙ FORTE DEL DIKTAT DELLA LOGICA

una analisi “politicamente scorretta” di MASSIMILIANO SERRIELLO * 

“Non ho sogni nel cassetto, preferisco metterci la biancheria”. Probabilmente il compianto attore palermitano Pino Caruso stemperava nel gusto della battuta l’attitudine ad aggiungere sentimento al sentimento. Tuttavia non si paga dazio a nessun tipo d’ipertrofia sentimentalista nel coltivare i sogni nel cassetto. In cima alla lista per chi ama appunto la fabbrica dei sogni, il cinema, allo stesso modo dei legami di sangue e di suolo, la più fulgida delle speranze risiede nel veder realizzare un film in grado di mettere pienamente in luce le zone d’ombra dell’atroce guerra civile, la cui prima vittima resta il senso di fratellanza tra italiani.

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La Cina in Italia: Via della Seta o Via della Sete (di Diritto)?

Il 23 marzo il Partito Radicale ha manifestato davanti alla sede RAI in occasione della visita del Presidente cinese Xi Jinping in Italia per siglare numerosi accordi nell’ambito del progetto della “Via della Seta” o “Belt and Road Initiative” che la Cina sta promuovendo in tutto il mondo per volere del Presidente Xi Jinping. Accordi di cui si sa poco o nulla, in perfetto stile cinese. Radio Radicale ha raccolto le dichiarazioni dei vari partecipanti ed esponenti del Partito Radicale che hanno illustrato le ragioni della manifestazione che non si è potuta svolgere nel centro di Roma proprio per non “disturbare” la visita del Presidente Xi. Roma come Pechino.

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L’Italia si unisce alla “nuova” via della seta

Nonostante i dubbi dell’Europa, L’Italia si unisce alla nuova via della seta cinese, diventando il primo Paese del G-7 a farne parte, percependo l’accordo come una tregua, e la Cina è consapevole del valore simbolico e politico del riavvicinamento per rafforzare il proprio ruolo a livello globale.

Il progetto è senz’altro ambizioso: mira, infatti,  a collegare Europa, Medio Oriente e Asia. Nonostante i timori dell’Unione Europea, che vede a Pechino un “rivale sistemico”, il presidente cinese Xi Jinping e il premier italiano Giuseppe Conte hanno siglato questo sabato a Roma un protocollo d’intesa per garantire l’ingresso del Paese transalpino nella grande rete infrastrutturale cinese diffusa nei cinque continenti e anche una trentina di accordi di collaborazione in diversi campi.

Si potrebbe parlare di un doppio interesse. Da una parte l’Italia, con un pressante bisogno di investimenti e finanziamenti, percepisce l’accordo come una tregua e, dall’altra parte, la Cina, che vede nei porti italiani un luogo ideale da cui diffondere i propri prodotti e investimenti, è consapevole del valore simbolico e politico di approccio per consolidare il proprio ruolo a livello globale.

Mentre l’Italia stringe questo accordo, La pressione e la riluttanza dell’Unione Europea e degli Stati Uniti nelle ultime settimane, che temono un aumento dell’influenza asiatica nel vecchio continente, hanno parzialmente limitato i negoziati. Dei 50 accordi iniziali previsti, solo 29 sono stati firmati. E’ stato compiuto un significativo passo indietro con il blocco dell’ingresso di Huawei, azienda cinese leader nella tecnologia mobile di quinta generazione, nello sviluppo delle reti 5G in Italia.

Luigi Di Maio, ministro dello sviluppo economico, ha tentato ancora una volta di fugare i dubbi di Bruxelles e dei suoi partner dell’Alleanza Atlantica, dichiarando: “L’Italia è arrivata prima, ma nessuno vuole superare i propri alleati. A livello europeo, quello che possiamo fare insieme, lo faremo“.

Insieme al memorandum, Italia e Cina hanno sottoscritto 19 accordi istituzionali e altri 10 commerciali, che aprono le porte a collaborazioni in ambiti come tecnologia, agricoltura, cultura, energia o turismo. Di Maio spiega che l’obiettivo dei patti è aumentare progressivamente l’export italiano e “iniziare a riequilibrare una sproporzione” della bilancia commerciale, che finora avvantaggia la Cina. “C’è troppo Made in China in Italia e poco Made in Italy in Cina. L’accordo vuole invertire questa tendenza ”, queste le sue parole. E ha stimato che i nuovi patti bilaterali valgano 2.500 milioni di euro, ma raggiungono un valore potenziale di 20.000 milioni di euro.

L’apertura della Belt and Road Initiative, conosciuta come la nuova Via della Seta e l’avvicinamento al colosso asiatico è da anni in Italia ed è una somma del lavoro di diversi Dirigenti. Tuttavia, nell’attuale governo di coalizione tra il Movimento 5 stelle e la Lega, non regna il pieno consenso. Mentre il M5S ha portato il peso della trattativa, la Lega, pur non essendo contraria al progetto, è stata fredda e ha preso le distanze. Il partito ha avvertito che il memorandum non può portare alla “colonizzazione” da parte della Cina, e il ministro dell’Interno e vicepresidente Matteo Salvini non ha partecipato alla cerimonia ufficiale della firma.

 

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Il Primato di Roma Eterna e la Russia

LA RUSSIA IERI E OGGI e l’imponente eredità della MADRE ROMA CAPITOLINA  
Appunti sull’età profonda della civiltà nell’anno 2.772 dal mito della fondazione della Città Eterna

Raffaele Panico *

L’anima del contadino russo e italiano erano simili nella sopportazione del lavoro e della guerra, la Grande Guerra, in terre dure segnate dalla fatica e dove i confini sono estesi lungo migliaia di chilometri terrestri, con popoli al Sud e altrettanto lungo chilometri di coste nella piccola Italia con altre genti che ancora dalla stessa area premono alle frontiere dell’Europa marittima.

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