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Trump contro le proteste dei giocatori della NFL durante l’inno nazionale

Se i giocatori di football della National Football League (NFL) continueranno ad inginocchiarsi, Donald Trump non darà loro il  suo aiuto. Il presidente non sostiene il gesto compiuto dai giocatori durante l’inno per protestare contro le violenze della polizia contro i neri e le altre minoranze negli Stati Uniti. Da settembre 2017, un anno dopo l’inizio di questa pratica simbolica, Trump ha chiamato coloro che l’hanno adottata “figli di puttana”, ha chiesto il boicottaggio della concorrenza, ha fatto pressioni per la sospensione dei ribelli. Il nuovo round di attacchi è arrivato dopo che almeno cinque giocatori afroamericani si sono inginocchiati o sono rimasti negli spogliatoi durante l’inno nazionale.

I giocatori della NFL si stanno inginocchiando di  nuovo quando dovrebbero essere orgogliosi davanti all’inno nazionale. Numerosi giocatori, di squadre diverse, hanno voluto mostrare la loro ‘indignazione’ per qualcosa che la maggior parte di loro non è in grado di definire. Stanno facendo una fortuna facendo ciò che amano “, ha scritto Trump su Twitter.

  In un secondo tweet, il presidente commenta: “Sii felice, sii buono! Una partita di calcio, per la quale i tifosi pagano un sacco di soldi per vedere e divertirsi, non è un posto per protestare. La maggior parte di quei soldi va ai giocatori. Trova un altro modo per protestare. Difendi con orgoglio il tuo inno nazionale o vieni sospeso senza pagare!

Dopo che due giocatori dei Miami Dolphins si sono inginocchiati giovedì e un altro della stessa squadra ha alzato il pugno, la NFL ha rilasciato una dichiarazione: “L’inno continuerà a suonare prima di ogni partita e tutti i giocatori dovrebbero alzarsi in piedi. Durante la presentazione della bandiera e l’esibizione dell’inno. Chi non lo desidera può scegliere di rimanere nello spogliatoio “, ha spiegato il portavoce della Lega Brian McCarthy.

Migranti e Bontà

Il “braccio di mare” fra la giustizia ed il podio

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Tutti i giornali danno, e giustamente, ampio spazio alla tragedia recente dei braccianti africani in Puglia, ed il discorso sugli stranieri che lavorano in Italia torna ad avere il primo piano. Così ora un lato, ora un altro della triste vicenda sono presi in esame con lo stesso colore politico della Testata, e non vi è nulla da dire.

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L’italiano ed il razzismo – intervista a Cassinelli

Intervista telefonica a STEFANO CASSINELLI,
Giornalista e Padre di un Giovane Ghanese

Il recente atto delinquenziale subito da Daisy Osakue per mano di tre dementi o ubriachi, che le hanno ferito malamente un occhio tirandole un uovo, e sottoposto allo stesso stupido assalto tre o quattro passanti europei, ha suscitato un voluto vespaio da parte dei rimasugli di quella becera parte politica che stigmatizza ogni mascalzonata facendone un “caso”. Si è voluto fare un poco di chiarezza rivolgendosi ad altre fonti d’informazione, per vedersi confermato che, in quest’anno, a quattro o cinque azioni malavitose italiane verso stranieri, corrispondono quarantaduemila reati commessi da stranieri verso italiani. Si è chiesta infine l’opinione di Stefano Cassinelli, giornalista ed esperto in materia di una grande Testata nazionale, nonché padre adottivo di un ragazzo disabile ghanese, anche lui atleta, per sentire se è vero o no che ci sia razzismo in Italia.

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XXV Luglio …. Ei Fu

 Ei fu … l’essere umano e il manager

Venerdì 20 luglio, chiuse le borse, dall’ Universitätsspital, l’Ospedale Universitario svizzero, di Zurigo, una telefonata ha girato il mondo, ha raggiunto una persona che costantemente doveva essere informata su un degente, entrato il 27 giugno, per un’operazione alla spalla destra e che aveva detto agli amici: «starò via solo pochi giorni».

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Sergio Marchionne… 25 luglio 2018 a Zurigo

INTORNO ALLE ORE 12, I MEDIA HANNO DIFFUSO LA NOTIZIA 

” EI  FU ….. ” 

RIPRENDENDO UN VERSO MANZONIANO, in questo momento ci limitiamo a riportare alcuni comunicati che hanno fatto seguito alla dipartita di Sergio Marchionne. Ciò per solo dovere di cronaca e con un personale sentimento di umana pietas, condiviso da tutta la nostra Redazione, a prescindere da alcune necessarie successive puntualizzazioni. Desideriamo comunque rinviare ai prossimi giorni una approfondita analisi e discussone sulla Personalità  dello scomparso ed, in particolare. sia sul “Caso Fiat”, sia sulla “Casata Agnelli”, di cui più volte ci siamo occupati su questa “Testata”, sia forse un nostro “commento” ai comunicati qui di seguito riportati e a quelli che seguiranno a pioggia nelle prossime ore. In ogni caso, ci permettiamo invitare cortesemente sin da ora i nostri lettori  – e chiunque riterrà opportuno – alla lettura di un intervento ieri pubblicato, essendo il 24 luglio,  sulla Consul Press con il titolo: “La FCA – ex Fiat” …. e Marchionne” a firma di Stelio W. Venceslai,

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La FCA – ex Fiat …. e Marchionne

Il connubio fra politica e grande industria o, se vogliamo, fra Roma e la Fiat, si sta definitivamente sciogliendo a Zurigo, in una camera da ospedale, dove Marchionne giace vittima, probabilmente, di un coma irreversibile.

Nessuno sa niente. Ufficialmente Marchionne non è mai arrivato in Svizzera, all’ospedale universitario di Zurigo non c’è alcun paziente registrato a nome Marchionne. Il paziente non c’è, è solo virtuale. Tutti tacciono su cosa sia accaduto e stia accadendo, ma è certo che Marchionne non tornerà più sulla scena, Altri protagonisti, già comprimari. Il connubio, nella sostanza, è finito.

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Ben Gurion Epilogue: un documentario del 2016 con un’intervista-verità del 1968

IL PREMIER ISRAELIANO E LA SUA INTERVISTA LUNGA BEN SEI ORE A CLINTON BAILEY

Quarantacinque anni fa, il 1 dicembre 1973, nel kibbutz di Sde Boker, nel deserto del Negev, moriva David Ben Gurion (nome originario, David Grun), massimo “Founding father” dello Stato d’Israele: l’uomo che, nato in Polonia nel 1886, già a vent’anni, nel 1906, aveva fatto la sua prima “Aliyah”, il ritorno nella madrepatria ebraica, all’epoca ancora sotto il dominio della Sublime Porta. E che  dopo la Prima guerra mondiale (che egli, dopo iniziali simpatie per l’Impero ottomano, aveva combattuto tra le milizie ebraiche arruolate nell’esercito britannico), aveva pazientemente raggiunto posizioni di rilievo nel sindacato ebraico Histadruth, nel movimento sionista (esattamente nel partito Mapai, forza egemone della sinistra sionista, antenato dei laburisti) e, soprattutto, nell’Agenzia Ebraica, organizzatrice della colonizzazione della Palestina, allora sotto mandato britannico.

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M-5 Stelle e LEGA verso una modernizzazione della burocrazia

IN DIFESA del CITTADINO/ CONSUMATORE dalla BUROCRAZIA 

Le elezioni del 4 marzo 2018 hanno premiato due visioni della politica, non collimanti, del M5S e della Lega che sono state obbligate a mettersi insieme per la formazione di un governo, stante la cieca ed ottusa opposizione del PD renziano a cercare intese per la realizzazione di un programma volto a superare la crisi del lavoro, dell’economia, del precariato, del risparmio e di tanti altri obiettivi che stanno a cuore alla gente comune.

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Programma Europa Creativa, l’Italia al primo posto.

Risorse ancora inadeguate, bisogna fare di più per il 2018 –  Anno  Europeo del Patrimonio Culturale

 a cura di Cristian Arni *

Si è svolta il 12 Luglio a Roma nella Sala del Refettorio di Palazzo Venezia la Giornata di confronto sulla Cultura in EuropaRelatrice della Commissione Cultura, riconfermata, l’europarlamentare On. Silvia Costa, promotrice della giornata alla quale hanno partecipato diversi esponenti di Istituzioni e del Governo Italiano. 

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22.7.1968 – 50 anni fa, la scomparsa di Giovannino Guareschi

NON MUOIO, NEANCHE SE MI AMMAZZANO !

GIOVANNINO GUARESCHI  “RICORDATO” DA ALESSANDRO RICCI

A fine maggio, in questa testata, avevo pubblicato un breve intervento, su cui campeggiava la frase qui sopra riportata, con cui volevo ricordare che, nel momento particolare che sta vivendo il nostro Paese, ci manca un caro amico, Giovannino Guareschi.

Ci mancano i suoi racconti di quel “mondo piccolo” che sapeva ben descrivere e ci manca la sua satira così pungente …. fra qualche giorno sarà il 22 luglio, saranno passati 50 anni da quel tragico 22 luglio 1968 che un infarto ce lo portò via a soli sessanta anni.

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I Delinquenti Delicati

Al singolare, era un film con Jerry Lewis

Sbattendo le ciglia incatramate di rimmel, la signora del negozio di animali diceva ad una cliente: “sa, domani metto qualcosa di rosso“. Alla domanda del perché, la stessa rispondeva che lo faceva per via dei bambini immigrati uccisi dalle loro mafie in mezzo al mare.

Nulla di male, anzi, ma le altre domande sulla situazione dell’emigrazione estrema hanno dato delle risposte impossibili e, quel che è peggio, se esse si trovavano compromettenti, si fingeva di non aver sentito, esalando una frase fatta a casaccio, per esempio qualche brano di pistolotto papale, assolutamente non corrispondente alla richiesta, un artato “dovevai-portocipolle”.

Povera signora, non è lei sola così, ma tutto quel mondo di persone che, di bassa evoluzione, ci tengono a sembrare intellettuali. Ma i Sinistri non sono nè colti, nè informati, sono piuttosto indottrinati. I capi lo sanno, e li usano.

Così come adesso usano quei tre cadaverini per smuovere qualche lacrima, e fin qui è normale, ma essi le smuovono per tirare la gente dalla loro parte: usano le morti, per questo, sfruttano tre poveri corpicini e tutti gli altri. Non si ha pietà per essi, i morti fanno comodo come propaganda; a vantaggio di chi? È subito detto, vanno a favore dei complici italiani ed europei di quelle grandi organizzazioni globalizzanti e destabilizzanti, di quelli che inoculano il veleno del potere in modo capillare su tanti capipopolo più o meno alleati. Ma, gli altri morti, quelli che stentano per la fame e non possono curarsi per indigenza, i figli che emigrano a loro volta per un lavoro da schiavi, quelli, li considerano? No, perché è la religione cattolica è materialista e lascia illudere con la “resurrezione della carne”. Si considera il deperimento e la fine delle Nazioni impoverite per “l’accoglienza” alla quale pagano fior di tasse, subiscono stupri (uccisioni di anime), furti, rapine, sedizioni, aggressioni ai tutori dell’ordine? No, perché così vogliono i boss avvinghiati alle loro banche. Vergogna, usare i morti, vergogna! Questa è vergogna, senza coroncine, senza decenza. Non difendono i poveri immigrati, non contrastano i malavitosi nei loro paesi.

Usano i morti come slogan e manifesti. La verità è che migliori di questi sono i delinquenti, quelli diretti, quelli che si palesano. Loro, invece, sono delinquenti ipocriti, con voci melliflue, con ancheggiamenti delicati.

Marilù Giannone

Immigrazione: un fenomeno epocale

Nessun politico italiano od europeo, da quando è iniziato questo secolo, si è impegnato nel cercare di capire il fenomeno dell’immigrazione dal punto di vista antropologico, sociale, economico; lo ha colpevolmente sottovalutato e ridotto a fattore episodico emergenziale, mentre per gli osservatori non asserviti a questo o a quel politico era evidente che si trattava di un evento epocale che sarebbe durato per parecchi decenni come accaduto in passato per le grandi migrazioni della storia.

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Giappone: da Holly e Benji ad uno spogliatoio immacolato

Uno spogliatoio splendente ed un cartello con scritto “Grazie”, in russo, sul tavolo. Questo è quello che lascia un paese sconfitto dalla rimonta del Belgio negli ottavi a Rostov.

La partita era iniziata con  una magnifica coreografia che rappresentava uno dei più famosi cartoni animati sul calcio: Capitan Tsubasa alias Holly e Benji. Holly nel cartone è risiuscì a portare il Giappone alla vittoria ma ieri purtroppo il Paese del Sol Levante non ha avuto la stessa fortuna.

La squadra ed i tifosi hanno però dato un esempio unico del calcio, premurandosi di pulire lo spogliatoio e gli spalti dello stadio, come già accaduto nelle scorse partite (anche i tifosi del Senegal si erano distinti per questa vicenda).

E le foto hanno fatto subito il giro del mondo.

“Lettera aperta” al Ministro dell’Interno Matteo Salvini

e p.c. 

On. GIULIA GRILLO – Ministro della Sanità;  On. GIOVANNI TRIA – Ministro dell’Economia;  On. ALFONSO BONAFEDE –  Guardasigilli;  Sig.ra  VIRGINIA RAGGI- Sindaco di Roma

Signor Ministro, qualche giorno fa, alcune testate televisive nazionali hanno diffuso la notizia, secondo, cui nelle zone con maggior afflusso turistico di Roma sono stati ripresi extracomunitari che nascondevano bottigliette d’acqua ed altre mercanzie nei tombini e negli scarichi delle strade per evitare di essere multati e di subire il sequestro degli oggetti da parte delle Forze dell’Ordine di Roma Capitale.

Passate 48 ore, i soggetti sono ritornati tranquillamente a vendere acqua ai turisti ignari, ed a forte rischio, perché simili tipi di “conservazione” possono contaminare i contenuti, con notevole possibilità di “diffusione malattie”.

Per evitare che questo avvenga, La preghiamo, On. Salvini, che così bene si impegna per l’Ordine Pubblico, di prendere opportuni  provvedimenti, in quanto, con la Legge Bersani (ex ministro che non sapeva neanche pettinare le bambole) tali attività luride di questi extracomunitari (“nostre risorse” secondo Lady Laura Boldrini ed alcune voci ricollegabili ad “OltreTevere” – alias S.C.V.)  sarebbero derubricate a semplici illeciti anziché reati, che, causa le probabili conseguenze – anche sanitarie ed epidemiche, come dovrebbero più giustamente essere classificati. 

Inoltre, date le cifre ingenti che questi “ospiti” non desiderati incassano ogni giorno, e che, a quanto ci viene riferito, un certo nigeriano operativo nei pressi di Piazza S.Apostoli, con il nome d’arte di Karagol o Karagoul riceve per “gestire” tali losche attività, (sembrerebbe che lo stesso gestisca anche la delinquenza nigeriana a Roma ed Ostia compresa) il danno al commercio nostrano e  all’erario è notevolissimo. Ci si chiede quanto ancora questa feccia possa operare indisturbata, come ad esempio a Piazza Venezia, dove un altro africano detto “er Panama” – dato il cappello indossato, ha a disposizione oltre ad identità fittizie, quando viene  fermato dagli agenti, per lo meno tre avvocati appartenenti probabilmente a correnti “ecumenicamente buoniste”. Girano milioni e milioni tutti bellamente sommersi a danno dei lavoratori appartenenti alla gente d’Italia.

Grazie del Suo interessamento

La REDAZIONE di CONSUL PRESS 

Povertà è dignità

Breve informazione per tutti

L’Italia è occupata da migranti, che diventano immigrati soprattutto se economici, ma non solo: ad ogni enunciato di organi economici italiani e no, secondo i quali la povertà è in crescita, il PIL è visto stazionario o al ribasso, i prezzi al dettaglio aumentano, eccetera, si ha come conseguenza uno sparpagliarsi per le vie della Capitale di macerate creature che cercano di tirar truffe ai vecchietti, ragazze-madri eterne che di quando in quando non chiedono più una moneta, ma “una banconota” per un improbabile minore, ed altri colorati e repellenti “furbini” a caccia di grulli per sbarcare facilmente il lunario. E’ notorio, infatti, che un mendicante raccolga al giorno circa 80 euro. Di qui, un piccolo calcolo.

Forse perchè un cittadino medio sa bene cosa voglia dire, di questi tempi, far quadrare i conti familiari o semplicemente i conti ( tutti si ha diritto a vivere, non solo le famiglie) deve essere chiaro che chi è povero, come un pensionato statale, un ex artigiano, un colpito dalla sorte, cerca con tutto se stesso di lavorare, di risparmiare, di rinunciare, senza perdere il sia pur minimo amor proprio. Povertà, come il vecchio che esegue lavoretti anche faticosi per un pane, come la madre che non mangia per il figlio, come il giovane che non va nè in vacanza nè al cinema e magari studia come un bue, è dignità, solo e soltanto dignità, quella sorta di testa alta nel camminare per via, quel sorriso al conoscente mentre si ingoiano pensieri angosciosi in merito ai conti di casa.

Non bisogna credere alla mano tesa a coppa, alla finta vecchia sdraiata per terra, che trema solo quando la guardano, e sta sotto una coperta che la cela. Non credere al bangladino che chiede 37 euro “per comprarsi il tesserino da ingegnere” visto a via Flaminia: chi è povero cerca di sfuggire alla divorante sua catena e si dà da fare come può, ma non perde la stima di sè. I resoconti economici servono agli altri come veicolo per piccole delinquenze: cinque euro falsi, la lacrimuccia spremuta o i finti guai e malanni al fine di comprarsi la dose o la bottiglia.

Aiuto è un dovere per chi è veramente povero: abbassare le tasse sul lavoro, usare comprensione e donare piccole mansioni retribuite, riaprire l’interesse verso il “fatto a mano”, tornare a credere che l’arte non è perdita di tempo di “folli” (concetto romantico), ma una vitale forma di comunicazione, e, per chi va in pensione, un suggerimento allo Stato, a questo nuovo Governo chiaramente sociale: date loro lavoro, se lo desiderano, a forfait, senza contributi, come si fa in Germania. Qualche volta anche loro, forse innamorati per la bellezza dell’Italia, hanno delle idee veramente grandiose. Basta irrorare le strade della Capitale più bella del mondo, ed ogni altro luogo, di oscuri figuri tratti dalle storie bibliche, senza la minima voglia di fare null’altro che danno.

Marilù Giannone

Questione di Banconote

In fondo sono solo carta con copyright

Giovedì 28 giugno all’Horafelix si è tenuta una vera e propria conferenza sulle banconote, sulle monete, le cambiali ed altri sistemi di pagamento.

Un excursus anche storico che riguardava la modalità preferita dai Veneziani nel 1400, dai Lombardi anche più arretrata (lombardieren è rimasta nella dicitura tecnica economica europea per molto tempo), per accennare soltanto alle lettere di credito già in uso presso i Romani. Non si nega che si è rimasti stupiti di fronte alla scarsa precisione in merito degli astanti che hanno così potuto chiarire molte loro incertezze. I due relatori, responsabili di livello in campo economico per il signoraggio bancario, Orazio Fergnani e Giorgio Vitali hanno posto sul tavolo la questione della mancata appartenenza dell’Euro a qualsiasi Paese membro a vantaggio di chi detiene il riscontro di ricchezza presupposto da tale valuta, che potrebbe anche corrispondere ad un nulla, problema che invece è del tutto assente nella Cambiale sociale, che ha argento o oro come controvalore. L’Associazione che si occupa di proteggere la libertà economica, per ora, dell’Italia, è Albamediterranea.com, che fino a questo momento ha contrastato con successo e denunciato ogni grande Banca Commerciale, ed anche Equitalia, insieme ad altri e molti istituti simili, a partire dal Governo Monti, e da Napolitano per alto tradimento.

L’Associazione, vincente in tutte le sue iniziative, persegue la nazionalizzazione di tutte le Banche Italiane e delle grandi Industrie della Nazione, e si è profusa nell’evento a spiegare e dimostrare la pericolosità della situazione che di fatto rende l’Italia economicamente e dunque politicamente schiava, e tutte le linee da seguire per scampare a tale stato distruttivo.

Ci si adopera per lo scopo e ci si augura vivamente che questa riunione, alla quale si darà seguito, possa far luce e chiamare al contrasto che si spera vincente per la vera e sicura libertà dell’Italia.

Marilù Giannone

Pearl Jam in concerto a Roma lanciano l’ashtag #apriteiporti

e Rita Pavone non ci sta…

I Pearl Jam, all’Olimpico di Roma, oltre al loro immenso repertorio, hanno anche interpretato il  celebre brano di John Lennon,  Imagine, con l’intento di lanciare un messaggio al governo italiano, tramite gli hashtag #Apriteiporti e #Saveisnotacrime, “Salvare non è un crimine”.

Questo ha fatto scatenare “la rabbia” di Rita Pavone su twitter ha scritto “Ai Cip e Ciop che prendono lucciole per lanterne e sparano bordate idiote solo per darsi un contegno da chi conosce il mondo a menadito e magari non è mai andato al di là dei 200 km da casa propria, rispondo che ritengo poco etico e altamente opportunistico approfittare di un proprio concerto per dare consigli, pur cantando una meravigliosa canzone ad altri. Se ci tieni a dire la tua, fai un concerto ad hoc per quella causa. Come fecero con Live Aid Michael Jackson è tantissimi altri”.

La critica parte dal fatto che i Pearl Jam si sono intromessi in questioni italiane che non li riguardavano. Il tweet è stato duramente attaccato, e la Pavone ha poi puntualizzato “E il mio: “Ma farsi gli affari loro, no?”, era inteso come: Con tutte le rogne che hanno a casa loro negli USA, vengono a fare le pulci a noi? Puoi essere il più grande artista del mondo, ma ciò non toglie che sei un ospite e come tale dovresti comportarti. Amen“.

Molti i commenti ironici di risposta c’è anche chi suggerisce che “per evitare spiacevoli situazioni basta far approvare le scalette dei concerti da Salvini”. Ma la cantante risponde a sua volta: “Un suggerimento molto più facile: non parlare dei problemi degli altri quando a casa tua ne hai a miriadi”.

Forum Med Rome

 

Seconda Edizione – Forum Med of Rome


Camera dei Deputati – Aula del Palazzo dei Gruppi Parlamentari
Via di Campo Marzio, 74 – Roma

 

Il Mediterranean Forum of Rome rappresenta una piattaforma di dialogo su differenti tematiche di grande attualità, dove i rappresentanti di governo, i vertici di aziende, gli alti esponenti di organizzazioni internazionali e gli operatori della società civile si incontrano non solo per discutere temi e problemi ma soprattutto per ricercare idee innovative e soluzioni concrete alle sfide urgenti che pone il Mare Nostrum.

L’edizione di quest’anno intende rilanciare una “Nuova Alleanza” per il Mediterraneo, al fine di affrontare le sfide di una crescita inclusiva e di una sicurezza condivisa, grazie ad investimenti sostenibili e alle innovazioni derivanti dalla trasformazione digitale ed energetica.

Il forum si terrà in lingua italiana ed inglese con traduzione simultanea.

Dress code: per gli uomini è obbligatorio indossare la giacca