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Un Caffè con la Signora… in Noir!

Quattro chiacchiere – davvero ispiratrici – con la scrittrice Daniela Alibrandi

di Marilù Giannone & Walter De Turris

Una bella giornata di Sole, mediterranea, così come le fattezze della signora che incontro: due grandi occhi ridenti, l’accordo per un caffè. Il suo nome è Daniela Alibrandi, scrittrice. Non le chiedo date o luoghi, lasciando che sia lei a dirmeli. Faccio sempre così, è rilassante e predispone meglio al dialogo.

Mi dice che è “romana di Roma”, ma che ha vissuto per molto tempo negli Stati Uniti d’America, vicino al confine con il Canada, presso un fiume piccolo e calmo che si chiama Merrymac, e che l’inverno gela, creando una lastra in superficie. Non ha voluto restare in quel luogo, le mancava troppo l’Italia e viveva dei difficili rapporti familiari.

Mi racconta dei suoi studi universitari e della sua carriera lavorativa, che ha iniziato con grande impegno: sforzi, tutti ripagati da un giusto riconoscimento al Ministero per l’Istruzione! Qui gestiva il settore per i contatti con l’Estero grazie anche alla conoscenza della vera (ci tiene a precisare) lingua inglese, lontana dallo slang.

Ma d’un tratto, una fatalità: un incidente interrompe questo sereno procedimento professionale costringendola a letto, fasciata, quasi immobile. Ed allora, nelle sere di silenzio trascorse nel luogo di cura si evidenzia una potente richiesta dalla sua coscienza, quella di lasciar tutto e di scrivere, di scrivere tutto ciò che sente e che immagina.

Sorride, mi comunica che dopo ha cominciato a scrivere con la mano sinistra, piano piano, ma certa di ciò che faceva, e da allora non ha più cessato di produrre libri, oltre dieci, racconti brevi e lunghi, poesie: editi in maggior parte e presso Case editrici di pregio, ed altri inediti, in corso di “limatura”.

Lavori per la maggior parte premiati e segnalati. Giorni, mesi, anni dietro la penna, innamorata dei suoi protagonisti. Chiedo di cosa trattino e la risposta è meditata: afferma quindi che sono romanzi neorealisti, che scivolano anche nell’espressione cruda o violenta, possedendo una trama gialla o noir.

I titoli, apparentemente, sono di semplici romanzi, qualche volta immaginifici, o addirittura poetici, ma si contraddistinguono per una trama sempre “forte” ed immersa in realtà di storia contemporanea di cui spesso non si parla: “Nessun segno sulla neve”, un thriller psicologico ambientato durante il ’68 romano, “Una morte sola non basta”, una storia di violenza nella cornice della Roma semplice degli anni ’50, “Quelle strane ragazze”, ambientato nel quartiere romano Coppedè o Magico subito dopo la caduta del muro di Berlino. Quest’ultimo romanzo ha ricevuto nel 2014 il Premio Letterario “Perseide”.

“Un’ombra sul fiume Merrymack”, anche questo un noir come i precedenti, che la scrittrice Alibrandi definisce “un noir di passaggio”, perché ricco di spunti eterogenei e di evoluzioni particolari; ambientato negli Stati Uniti, la storia è ambientata durante la Guerra del Vietnam, periodo prediletto dall’autrice che ama appunto “soffermarsi” tra gli Anni Cinquanta e quelli della Contestazione. Il noir ha ricevuto inoltre il Premio “Novel Writing” nel 2012.

Sempre legato alle grandi battaglie di quel particolare periodo storico, vi è “Il bimbo di Rachele”: uno studio profondo sul femminismo, analizzato in maniera apolitica e che considera  dall’autrice come fenomeno disgregatore di ogni rapporto umano. Tre dei suoi lavori sono stati stampati in lingua inglese ed i primi due romanzi sono in catalogo presso l’Italian & European Bookshop di Londra. Un successo dopo l’altro, tanto che anche recentemente ha conseguito un più che decoroso risultato al Salone del Libro di Torino… ma ritorniamo alla vera protagonista del nostro articolo-intervista.

Daniela Alibrandi non sembra essere particolarmente disposta ai saggi, prediligendo invece racconti brevi, raccolti in Antologia, e li cita con tono appassionato o meditativo. Non tralascia nulla quanto a tematica: Pegaso, la Natura, la Memoria, ma l’obiettivo principale del suo narrare è l’Uomo preso nella quotidianità e con i fardelli del vivere, pesanti talvolta, da far inciampare, da provocare brusche variazioni al cammino, non previste, come – in fondo – è stata la sua vita, nella quale ha dovuto lavorare duramente per pagarsi gli studi.

Ciò le lascerà traccia, quando le affidano l’Amministrazione delle scuole, per comprendere le persone, e traspare, come altri temi che mi elenca, nell’espressione subitanea e pensosa del viso, nel gesto che da allegro si fa pacato, risolti in un luminoso sorriso.

Non fa meraviglia che il marito l’adori, e da molti anni: un uomo del suo livello, che l’asseconda nel suo cammino creativo e non si sente lasciato da canto, non alza le sopracciglia sdegnato se una donna è colta ed intellettuale, tanto da vincere 7 premi nazionali, con largo commento al Campidoglio, ed uno internazionale in poco più di un decennio.

Ammette che è sempre occupata, ma che non ha mai trascurato il marito, né i figli, sostiene che rispetto alla vita da Dirigente, la sua vera Vita – lo scrivere – è quello da cui trae la soddisfazione umana più grande. Vorrei che tante artiste anche brave la sentissero, che l’ascoltassero tanti soggetti del mondo della cultura spesso apparente.

Nella sua “crudezza”, fra frasi spesso spinose, ma dominate da un profondo senso della tenerezza del nostro prossimo, come qualsiasi suo particolare noir irradia, Daniela Alibrandi è una vera scoperta, nelle valve nere e sporche dell’entourage di celebrità appare limpida e lucente come una vera ed autentica perla!

Ed anche la ricetta del “suo” noir sembra essere vincente: forse è la pietra per risalire il monte dal quale si è rovinati e, con il ripensamento degli oscuri errori commessi, cioè lo svolgimento del racconto, poter rimediare, risalire, tutti insieme.

Per maggiori informazioni sull’autrice e per conoscere meglio le sue attività, potete visitare il suo sito ufficiale: danielaalibrandi.wordpress.com

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Grottelle e trogloditi

Italia bella, non mostrarti gentile

Giovedì 10 maggio alle ore 17,00 era stato concesso, per un accordo informale, di poter visitare il singolare resto di una costruzione probabilmente avente carattere religioso, detto “La Celsa”, poco più a nord di Labaro.

Il rudere, imponente e costruito su un basamento ottagonale a blocchi, ed avente forma circolare, era rimasto quasi indenne fino all’età medievale, quando, secondo gli sfasci prima cristiani poi stranieri, i signorotti della tenuta non avevano ritenuto opportuno farne una postazione difensiva.

La zona dove esso sorge è costituita da un lungo ed alto muro roccioso nel quale, più in basso del monumento, si aprono una diecina di cavità più o meno naturali, alcune corredate di correzioni lapidee o di mattoni per uniformare le aperture formate dai regimi anche condotti di acque che raggiungono prima il Cremera ( sul quale, poco più a sud, sotto gli incroci del Raccordo, si vede un ponte arcaico rimaneggiato per volere di Augusto per raggiungere la Villa di Livia) e quindi il Tevere. Le grotte, o grottelle, come vengono registrate sulla pianta, hanno la veneranda età della formazione territoriale vulcanica del Lazio Nord e sono state abitate dal Paleolitico. A questo periodo sono da attribuire incisioni e pitture che si potrebbero vedere normalmente se il sinistro buonismo non avesse concesso a nomadi e trogloditi attuali di infilarcisi dentro e soggiornare fra sporcizia, refurtive e modifiche indegne.

A parte la carità pelosa delle cosiddette Associazioni umanitarie e religiose, queste con l’ennesima loro tipica bugia dell’ “hoc signo vinces“, che nel loro linguaggio è quello del denaro, ed al di là dell’apprezzamento artistico, che nei nostri tempi sgangherati ha parametri confusi e da sei politico, evidentemente non capita, anche per caso, nella flebile mente di chi amministra e governa, che i tre ordini di caverne sono ottimi rifugi, specie quelli seminascosti da cespugli, di malavitosi, di refurtive, e, molto peggio, anche di armi e di individui che, lasciati in pace dalla italiana indifferenza, potrebbero creare seri guai o anche attentati ed ” operazioni” di delinquenza organizzata.

Sembra che ci voglia una disgrazia per impedire un danno che appare alla normale logica come disastroso , e che la prevenzione non sia salvezza, ma qualcosa di “paranoico” o di “fascista”.

Le memorie sono cultura, sono civiltà, che ignoranti ritengono superflue a vantaggio di un beota “presente”: essi non si accorgono che il presente è il passato e che è il futuro. Il presente, tagliato con l‘accetta dell’ipertecnica è l’arma migliore per squagliare il carattere di un popolo in un nebbioso nulla, per potergli stringere la catena al collo e farlo schiavo di pochi principi delle tenebre. Si intervenga, per ripulire quell’antichissima e pregevole località, si lasci all’Italia il fulcro del voler scoprire, conoscere, creare.

Bisogna risolutamente impedire ai Principi delle Tenebre, con ogni segno di Conoscenza, di vincere .

Marilù Giannone

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La Democrazia: il Male assoluto?

Il GRANDE INGANNO della DEMOCRAZIA

Una arguta analisi “fuori dal Coro” a cura di NICOLA COSPITO

Non sono un simpatizzante del centrodestra. Tutt’altro. Ho antipatia per Berlusconi  che già tanti danni ha fatto al paese, non capisco l’esistenza di Fratelli d’Italia che ormai non è più né carne né pesce e che ha riciclato personaggi squalificati da tempo. Non capisco Salvini che, se avesse abbandonato Berlusconi avrebbe fatto la cosa giusta, ma nemmeno ho simpatia per Mattarella che, comunque, avendo firmato una legge elettorale improponibile, ha pesanti responsabilità nello stallo attuale.

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Di Maio… come Talleyrand (?)

Il Leader 5 Stelle con la tattica dell’Istrice

di Franco D’Emilio

Certo, sono state molte le aspettative, perché no le speranze, suscitate dall’irruzione del M5S sulla scena della politica nazionale: in una fase di immobilismo, di grande fragilità etica e scarsa credibilità del ceto politico dirigente il movimento pentastellato ha trascinato mente e cuore di una vasta platea verso il suo proposito di una rinascita del paese fuori dal vecchio, compromesso sistema.

Adesso, è altrettanto certa, crescente la delusione di chi prima tanto fiducioso che la frattura 5S da un passato e da un’attualità, spesso indegni, significasse l’affermazione di un metodo, di un ruolo politico davvero innovativi.

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Maestri del Lavoro

Il lato nobile della festa dell’1 Maggio

Come tutti gli anni, il primo di maggio, essendo ricorrenza festiva del Lavoro, tutti gli italiani che si sono distinti per meriti speciali nel riguardo del sostegno, miglioramento, eccellenza nelle loro professioni o attività vengono insigniti del grado di Maestro e di Cavaliere. Quando uno di essi è un amico, un uomo che si è sempre messo in luce nel completo dono di sè, ottimizzando ogni possibilità volta al bene di chi lavora, ci si rallegra e ci si entusiasma.

È con gioia che si comunica che oggi all’amico Vincenzo D’Angelo, ottimo lavoratore e magnifico organizzatore di uomini ed imprese, è stato donato il premio al merito di Stella del Lavoro dal Presidente della Repubblica Mattarella: un poco commosso e fiero di sé, giustamente, egli ha riassunto durante l’evento, ripreso dal TG 1 RAI delle ore 11,00, il suo molteplice impegno, dal campo dell’amministrazione fino all’organizzazione di viaggi, di eventi culturali presso la Regione Toscana, di informazioni intorno al campo fiscale e pensionistico di ogni tipo. È sua inoltre l’idea del Premio “Una Poesia per la Vita”, di quello “Libera Fantasia” presso la Galleria Mentana di Firenze, di quello “Una Perla”, la diffusione della Rivista “Esperienza” in accordo con l’Associazione ANLA, Organizzazioni di Feste, visite di Musei e Mostre, passeggiate culturali, Viaggi in Italia ed all’Estero per i quali ha speso ogni sua capacità e sagacia. La dedizione, insomma, al mondo del lavoro, con un occhio particolare ai congedati ha visto Enzo – come è chiamato dagli amici – sempre all’avanguardia e sempre esaustivo in ogni piccolo ramo del suo immenso albero di generosità verso gli uomini.

La lettura di un breve foglio che elenca le applicazioni di quel suo spirito dedito al benessere altrui e alla nobiltà del lavoro ha spiegato il fil rouge del suo muoversi: l’accordo generazionale, che ha raccomandato al Presidente, e cioè l’unione, la mano tesa, l’importanza di ogni soggetto familiare, dall’avo al nipote, per una Nazione sicura ed efficiente. Giovani e meno giovani sono indispensabili per l’esito di uno Stato felice che si basi sul lavoro.

Un titolo meritato, dovuto, perché ciò che Enzo ha in dono è la luminosità percettrice del riconoscere cosa è l’essere umano e cosa sia, in ogni estensione, amore.

Marilù Giannone

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Christus Rex-Traditio ed il 25 Aprile

UNA COMMEMORAZIONE “FUORI dal CORO” 

In occasione del 25 Aprile, alle ore 11:30, il Movimento Cattolico tradizionalista Christus Rex-Traditio ha deposto un mazzo di fiori “per i vinti” della Seconda Guerra Mondiale presso il monumento ai caduti militari e civili della R.S.I. (Repubblica Sociale Italiana) del cimitero monumentale di Verona.

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Padre Florian: il prete “oscuro”

Il Prete che celebra “Messa per i Cattivi”

QUESTO ARTICOLO A FIRMA STEFANO ZURLO, PUBBLICATO SU IL GIORNALE IN DATA XXI APRILE, CI È STATO SEGNALATO DA MATTEO CASTAGNA, RESPONSABILE DELLE ASSOCIAZIONI CHISTUS REX TRADITIO, CON LE QUALI CONSUL PRESS CONDIVIDE NUMEROSE POSIZIONI E COMUNI OBIETTIVI.

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Fra sette giorni benedirà la tomba del gerarca fascista Farinacci: «Dove c’era il male occorre pregare di più.» Sotto la tonaca nera deve avere un demone per la polemica. Odia il politically correct, ma non lo si può nemmeno considerare un profeta del politicamente scorretto.

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C’era una volta la “Scuola”

Sui giornali si sta facendo un gran parlare di bullismo, infatti in questi ultimi tempi stiamo assistendo a un crescendo vertiginoso di episodi di questo genere nelle aule scolastiche, che hanno come vittime i professori, sottoposti ad atti di violenza verbale, psicologica e fisica. Un tempo i docenti avevano nella società  un ruolo di tutto riguardo, rispettato e dignitoso; oggi i docenti sono  derisi e offesi, calpestati nella loro dignità.

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La “Abdicazione” dei Docenti e degli Insegnanti

Tutta colpa dei Professori

QUESTO INTERVENTO di LEANDRO ABEILLE (*) È SENZ’ALTRO UN’APPROFONDITA ANALISI SUL VERO “RUOLO” DEI DOCENTI E SULLA “MISSIONE” CHE I MEDESIMI DOVREBBERO SVOLGERE, PURTROPPO OGGI INESISTENTE, SALVO RARE ECCEZIONI.  UNA “INESISTENZA” ANALOGA A QUELLA DEL “RUOLO DELLO STATO”, COME DA EPITAFFIO CON CUI E’ STATO CONCLUSO UN PRECEDENTE ARTICOLO (“ITALIA: UNO STATO IN ESILIO”) SUI RECENTI EPISODI DI BULLISMO SCOLASTICO, PUBBLICATO SULLA CONSUL PRESS IL XXI APRILE 

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Natale di Roma

Amare considerazioni di uno storico

 Il passo ritmato, non cadenzato, ma affatto privo di forza: un esercito attraversa la città. Ordinatamente separato fra legio e legio: L’Italica, la Fortis, la Victrix, la Partica, la Britannica…. ce n’è per tutti, anche per i sudditi della Console Merkel, che, in tunica bordata di beige, si danno da fare a dare spiegazioni, una volta all’arrivo dell’esercito al Circo Massimo, ai turisti del loro idioma.

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Tamburi di Guerra

La settimana scorsa tre paesi membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, gli Stati Uniti d’America, la Gran Bretagna, tradizionale alleata militare, e la Francia che aspira al ruolo di galletto nell’Europa continentale di un’Unione europea a pezzi, hanno fatto rullare i tamburi di guerra, quelli fatti con pelle d’asino dal suono più cupo, emesso per intimorire come preludio a nuove operazioni.

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FAIM: le Associazioni degli Italiani nel Mondo

FAIM: A ROMA IL CONSIGLIO DIRETTIVO

Rafforzare la rappresentanza associativa degli italiani nel mondo come condizione di cambiamento positivo, solidale e partecipato

ROMA – Il Consiglio Direttivo del Forum delle Associazioni degli italiani nel mondo (FAIM) si è riunito venerdì 6 aprile, a Roma. La discussione si è concentrata su una analisi del quadro sociale e politico e ha approvato le linee di sviluppo organizzativo e operativo proposte dal Comitato di Coordinamento (CD). Alla riunione hanno partecipato i componenti delle diverse federazioni associative italiane e regionali e quelli giunti da Francia, Argentina, Svezia, Australia e Spagna.

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Razzismo, immigrati, schiavitù: documenti storici-letterari di uomini che ancora oggi vivono una tragedia

Razzismo, immigrazione, schiavitù sono termini che sembrano rimandarci ad un passato lontano, ma in realtà sono le parole più usate e abusate dai mass media negli ultimi tempi. Sono diventate le parole magiche urlate da “molti” per ricevere consensi, depistando così la gente dal loro vero significato e dal concetto di rispetto che tutti dovremmo avere nei confronti  dell’altro senza distinzione di razza e di sesso.

La schiavitù e il razzismo, oltre ad essere parte integrante dell’odierna società, costituiscono il patrimonio storico-culturale-sociale di una fetta di mondo che urla ancora per i propri diritti. Esistono varie forme di schiavitù o di razzismo, e tanti modi di raccontarli attraverso il tempo.

Pertanto mi soffermerò in questo articolo sull’analisi letteraria delle radici di tale realtà che parte da uno studio dettagliato delle slave narratives, ovvero testi pubblicati prima della  guerra civile in America , autobiografie scritte dagli ex schiavi generalmente fuggiti al nord, che sono all’origine della cultura e della letteratura afroamericana.

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Un libro che esalta l’ Italia della Ferrari / Fiat & Co.

Un pilota ed il mondo delle Formule

Per tutti gli appassionati di gare automobilistiche, un ampio ed avvincente panorama dell’ambiente, fra avventura ed esperienze, della grande industria italiana delle macchine, oggetto non solo utile, ma anche fonte di brivido e di divertimento. Il libro “Scarfiotti. Dalla Fiat a Rossfeld” di Paola Rivolta, che uscirà a breve, è edito da Liberilibri, casa editrice particolarmente attenta a diffondere letture di rara qualità e sulla ribalta della nostra storia.

MOTOR LEGEND FESTIVAL – Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola

Domenica 22 aprile, ore 15.15

Sala Conferenze Ayrton Senna

Presentazione in anteprima assoluta del libro

Scarfiotti. Dalla Fiat a Rossfeld di Paola Rivolta, Liberilibri

Intervengono:

Paola Rivolta
Luigi Scarfiotti
Mauro Forghieri
Gianni Cancellieri

L’evento è organizzato dal Motor Legend Festival in collaborazione con la Libreria dell’Automobile e FormulaPassion.it. Il libro è in uscita nei prossimi giorni in tutte le librerie d’Italia.

Marilù Giannone

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L’inconsistenza dell’Italia nell’arena internazionale

La classe governante in Italia, dedita a considerare con spregiudicatezza la politica come un’attività autonoma e lucrosa, come strumento per il mantenimento del potere e per il tornaconto personale, avvezza a spaccare il capello in quattro sulle alchimie dei rapporti di forza tra partiti, sulle percentuali e sulle poltrone da spartire, sugli algoritmi e i calcoli obbligati da una legge elettorale incostituzionale, non ha capito che la politica estera è la principale attività che condiziona la vita interna di ogni nazione. 

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Post Pasqua, … felice “Kaos” !

….. Dopo la Pasqua di Passione e quella di Resurrezione, verrà la “PASQUA DI RIVOLUZIONE” ?

una nota di CLAUDIO TEDESCHI  *

La Pasqua è passata, ed ancora il cielo è al suo posto. Nessuna vendetta divina ha colpito il nostro Paese per aver buttato a mare i resti di una classe politica vecchia e desueta, che da Tangentopoli in poi non è riuscita a realizzare nulla delle tante promesse fatte ad un popolo di creduloni.

 Ormai, il crepuscolo degli Dei è avvenuto. I vecchi capi di destra e sinistra sono scomparsi. Inutilmente girano per le varie sedi politiche e mediatiche chiedendo se qualcuno li ha cercati. La risposta è un silenzio imbarazzato di fronte a “vecchi” che non capiscono di essere ormai “fantasmi”.

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Aldo Moro, ucciso dalle BR o dalla Prima Repubblica?

ALDO MORO: L’ULTIMO CRISTIANO IN POLITICA

Allo scoccare dei 40 anni dal rapimento dello statista democristiano, tra celebrazioni e nuove “verità”, l’attenzione è ritornata sui 55 giorni che hanno sancito uno strappo, in un paese che era smarrito allora, quasi quanto lo è al giorno d’oggi. Al di là delle nuove tesi sul rapimento ed assassinio di Aldo Moro, frutto di investigazioni giudiziarie o parlamentari, in cui si dice tutto e il suo contrario, sarebbe bene concedersi alcune riflessioni.

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