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Un tema scolastico di Benito Mussolini,
studente nella Scuola Normale di Forlimpopoli

Un “insolito documento” custodito nell’Archivio di Stato di Forlì

_____________________FRANCO D’EMILIO

Da tempo intendevo proporre agli appassionati di storia – per fortuna davvero tanti, ma anche ai soli curiosi in cerca di novità, cose insolite o particolari – un documento archivistico di notevole valore storico perché relativo ad un protagonista molto discusso, “ingombrante” della storia italiana e mondiale del ‘900, quale, appunto, risulta tuttora Benito Mussolini.
Si tratta di un documento scolastico, riconducibile alla frequenza dal 1898 al 1901 della Regia Scuola Normale di Forlimpopoli (vds. foto di apertura), di seguito in una foto, da parte del giovane Benito.

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Christian Garavaglia con “Lombardia Avanti”
per le prossime competizioni elettorali della Regione

LE PROSSIME ELEZIONI REGIONALI IN LOMBARDIA,
AL  VOTO IL 13 e 1 4  FEBBRAIO 

Nasce il Comitato civico indipendente “LOMBARDIA AVANTI” a sostegno della candidatura di Christian GARAVAGLIA al Consiglio Regionale Lombardo. Quella del Prof. Garavaglia è una candidatura autorevole, di alto profilo culturale e istituzionale, a servizio di Milano, città e provincia, territorio che l’aspirante Consigliere ben conosce, sia come studioso di statistica che come amministratore pubblico, stimato per la sua serietà e concretezza, quale Docente di economia all’Università Bicocca di Milano e già Sindaco del Comune di Turbigo.

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Due Papi, due Vicari di Cristo?

PAPA BENEDETTO XVI  E  PAPA FRANCESCO 

_________________ FRANCO D’EMILIO

Morto un papa, se ne fa un altro: solitamente le cose vanno così, ma stavolta è  andata diversamente, nemmeno tutta la briga di convocare il conclave da ogni angolo della terra perché di papi ne avevamo due e, per nostra fortuna, quello superstite, insomma già disponibile, era persino il pontefice titolare ovvero quello effettivamente in carica con pieni poteri sul governo della Chiesa.

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Fuga per la vittoria, Pelé é finalmente libero

Quando Pelé partecipò al film Fuga per la vittoria aveva già portato alla gloria il Brasile facendogli vincere i mondiali del 1958, 1962 e 1970. “Una delle fughe più belle mai viste sul grande schermo” (Festa, La Stampa) diventa lo spunto di questo articolo, poiché é impossibile non aver amato Pelé e si spera che morendo abbia smesso di soffrire, perché alla morte del Campione si vede chiaro il Mito di ciò che é stato.

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A Milano, dal ” Mito al Galà ” ….. :
la festività del  “Dies Natalis Solis Invicti”

GALA’  “SOL INVICTUS”  AL  TOAQUI
Via Varè 23 -Milano

La festività del Sol Invictus o  Dies Natalis Solis Invicti (giorno di nascita del sole invincibile) si celebra dalla notte dei tempi, è il momento in cui la durata del giorno inizia ad aumentare, e la luce strappa attimi alle tenebre.
Si conclude così il periodo l’attesa della luce, detto anche dell’avvento, la criniera dei giorni si abbassa. Il tempo che precede la rinascita della luce è tempo di rallentamento.

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Panettoni e bollicine si vestono griffati per le feste
quando la moda si allea con il mondo del gusto

Anche il mondo della moda si appresta a festeggiare il Natale puntando su dolci e bollicine. Un sodalizio, quello tra le case di moda e realtà gastronomiche, che sembra non perde efficacia commerciale ma anzi, rinnovandosi e replicando collaborazioni passate, diventa ormai una vera e propria consuetudine.

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Dal Gatto ….al Nero con gli Stivali

DAGLI  STIVALI DELLA FIABA A QUELLI DELLA FARSA 

I tempi cambiano e tutto muta velocemente, perlomeno adeguandosi alla nostra epoca. Addirittura, mutano persino le fiabe, narrazioni fantastiche, perlopiù di origine popolare, la cui trama vede solitamente sia protagonisti reali, umani / sia altri, invece, capaci di poteri magici: così, si aggiornano i personaggi perché, sempre più, siano espressione del presente e, di conseguenza, cambia pelle la morale insita in ogni fiaba.
Spesso la continuità dell’insegnamento, espresso da una fiaba della tradizione classica, ampiamente rimaneggiata ai nostri giorni, può coincidere con un oggetto, un indumento, insomma un particolare comune al vecchio e al nuovo protagonista.
È il caso de Il Gatto con gli Stivali, fiaba popolare italiana, per la prima volta trascritta nel 1550 da Giovanni Francesco Straparola, ma resa celebre, in particolar modo, dalla versione francese di Charles Perrault (1697) e da quella tedesca dei fratelli Grimm (1812).

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Strage di Piazza Fontana, il cinquantatreesimo anniversario dell’attentato che sconvolse Milano

Considerata “la madre di tutte le stragi” o il più grave atto terroristico dal dopoguerra”, è ritenuto da molti come l’inizio del periodo che verrà ricordato come “anni di piombo” e che darà vita alla strategia della tensione che durerà dagli anni 70 fino agli anni ’80 con la Strage di Bologna.

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Il fascista Licio Gelli a Roma da Togliatti

Basta poco: una stinta cartella verdolina, stretta da uno spago, tanto gonfia di documenti tra il 1944 e il principio del 1947; infine, alcuni appunti dalla scrittura minuta e precisa su un’agenda del ‘44, segretamente custodita per decenni, quasi fosse utile, se necessario, per riaprire la memoria segreta di un tempo che fu. 
Altrettanto poco è bastato per contattarmi: un comune, solido amico, davvero raro in epoca di fittizie amicizie via social. Così nell’afoso scorso luglio mi sono ritrovato nello studio luminoso, tutto di candidi mobili e foderato di libri, del mio nuovo, inaspettato amico, un sessantottenne di origini toscane.

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REinART e Acigea per un’eccellenza formativa
e culturale nell’Arte, nella Moda e nello Stile

Nell’ambito dell’Arte, Moda e Design – settori intesi anche come elementi formativi e fondamentali in un ampio panorama culturale – sono già in programmazione e svolgimento una serie di “Corsi di Alta Formazione Certificata”, tramite una eccellente collaborazione sinergica tra REinART e ACIGEA.

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Giornata nazionale dell’organizzazione
e gestione della scrivania

Oggi 6 dicembre per il quarto anno consecutivo Organizzare Italia celebra il Desk Day la giornata nazionale dedicata alla gestione razionale e funzionale della scrivania. Lo spazio della scrivania è spesso sottovalutato. Ci si appoggia un po’ di tutto, raccoglie, come fosse un archivio, le pratiche e il lavoro sospeso e diventa troppo spesso uno spazio incapace di sostenerci durante lo svolgimento del nostro lavoro.

Per non parlare della scrivania digitale spesso completamente fuori controllo. Ma perché accade tutto questo? Perché nella sua organizzazione e gestione non partiamo da noi e dalle nostre necessità, ma piuttosto pensiamo ad esso come ad uno spazio da ordinare quando abbiamo tempo, o quando diventa impossibile posizionarvi ancora qualcosa, invece di considerarlo come uno spazio da organizzare in funzione del nostro lavoro.

Dall’indagine che ha interrogato le persone sulla propria capacità di gestire lo spazio della scrivania, abbiamo ricavato alcuni dati interessanti. Il primo tra questi è che 206 persone hanno risposto alle nostre domande avendo la curiosità di scoprire il proprio comportamento rispetto alla gestione di questo spazio ma anche i punti deboli e di miglioramento della propria organizzazione personale.

Sono più del 60% i rispondenti al sondaggio che dichiarano di usare la scrivania spesso come un archivio, e anche se il 50% circa si prende del tempo per sistemarla, il restante 50% non lo fa con la conseguenza di doversi interrompere per cercare ciò di cui si ha bisogno.

Ansia e stress sono le emozioni che ne derivano per il 54% dei rispondenti, mentre per il 32% tali emozioni si alternano a quelle positive ispirate dall’organizzazione, ma solo 28 persone su 206 dichiarano di poter contare sull’organizzazione della propria scrivania nei momenti di intenso lavoro. Per superare e affrontare caos e superfluo il 23% circa alleggerisce superfici di lavoro e cassetti, ma il 43% lo fa solo a volte o mai trovandosi a dovere muoversi con lentezza e non potendo sfruttare al massimo il proprio spazio.

Anche lo spazio digitale non è gestito molto meglio perché sebbene la capacità di archiviare sia molto alta e riguardi più del 60% degli interrogati solo il 20% circa dichiara di organizzare documenti digitali, cartelle sul desktop e app sullo smartphone sempre, mentre per tutti gli altri avviene in maniera discontinua, penalizzando il lavoro e la sua organizzazione.

Il 60% circa afferma che le persone non si lamentano con lui della sua organizzazione personale, ma il 40% riceve lamentele da a volte a sempre; una percentuale importante che ci ricorda quanto l’organizzazione personale dello spazio di lavoro possa incidere sulle relazioni e impattare sulla quotidianità altrui.

L’indagine condotta sull’organizzazione della scrivania attraverso il link https://organizzareitalia.typeform.com/to/PEVJlG descrive una popolazione che rispetto ai quesiti posti è in parte confusa e poco consapevole e in parte interessata ma incapace di mettere in atto comportamenti coerenti e continuativi.

In buona sostanza i profili scaturiti dal test che restituiscono immediatamente al rispondente una breve profilo descrivono quattro tipologie di persone: il precisino che cerca una organizzazione fine a sé stessa, che gli permette di ordinare lo spazio per sentirsi bene ma che non facilita il dialogo con colleghi e conviventi.

L’impaziente che conosce le regole della buona organizzazione ma non sempre le mette in pratica trovandosi a non poter contare sull’organizzazione del suo spazio proprio nel momento del bisogno e a dover fare i conti con ansia e stress nei momenti di intenso lavoro.

Il creativo che tralascia l’organizzazione e l’ordine, ma accusa fortemente il peso della sua disorganizzazione e desidera migliorarla e infine il sorpreso che non ha mai preso in considerazione di dedicare tempo all’organizzazione, ma ha scoperto che qualche momento investito nell’organizzazione dello spazio della scrivania può tradursi in tempo risparmiato.

Come fare allora a eliminare il superfluo della propria scrivania e trasformarlo in uno spazio strategico per il proprio lavoro? Tenendo a portata di mano solo ciò che serve, prendendo la sana abitudine di riporre ciò che si è usato e allontanando dalla superficie della scrivania superfluo e ogni fonte di distrazione, solo per iniziare!

Quelli che Mussolini è dentro di noi, oh yeah

NON  “SONO SOLO CANZONETTE”
…… TRA ENZO JANNACCI ED EDOARDO BENNATO

____________________FRANCO D’EMILIO

Ricordate “Quelli che …” dall’omonimo album del 1975 ad opera del celebre medico-cantautore Enzo Jannacci? È una lunga canzone che su un sottofondo blues, accompagnato dal suono di un sassofono, elenca in modo disordinato e un po’ strambo i difetti e i vizi, i luoghi comuni e i costumi, le qualità e le contraddizioni dell’italiano medio: una serie di brevi, strampalate frasi che, tutte, iniziano con “Quelli che …”, come il titolo dell’album, e finiscono, poi, con l’ironico intercalare “oh, yeah”.

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