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Crisi della politica e della democrazia rappresentativa

C’è stato un tempo in cui in Europa non c’erano cittadini ma sudditi. Dal medioevo fino al XVIII secolo il potere era nelle mani di un sovrano. Nel suo palazzo o nel suo castello, il sovrano, eventualmente assistito da qualche consigliere, decideva il modo di dirigere il paese. Le sue decisioni erano divulgate nella piazza del mercato da un banditore, che le proclamava al popolo. Questa circolazione a senso unico determinava la relazione tra il potere e le masse popolari, ed è stato così dal feudalesimo fino all’assolutismo.

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La Biodegradazione dell’OCCIDENTE
tramite l’Ideologia Green ed Eco-Vandali

L’ideologia green e la china autodistruttiva
(di ciò che resta) dell’ OCCIDENTE *(1)

La CONSUL PRESS – che più volte ha pubblicato sulla propria Testata interventi di particolare interesse firmati da Ilaria Bifarini – qui di seguito riporta, su segnalazione della medesima autrice, una sua intervista rilasciata a Tommaso De Filippo per la rivista “Nazione Futura”.<
Più volte abbiamo avuto il piacere di seguire, ospiti e non solo, numerose conferenze con la partecipazione della celebre “Bocconiana Redenta”, come la stessa ricercatrice si autodefinisce, presso il Caffè Letterario Hora Felix in Roma, ove si svolgono dibattiti, presentazione libri e “Tavole Rotonde” con una angolazione non conforme rispetto ai canoni del Pensiero Unico Dominante e/o del Politicamente Corretto. Ebbene, frequentare la Libreria Hora-Felix può aiutare a vivere meglio ed ivi, spesso,  la Redazione di Consul-Press ha la sensazione di trovarsi in una sua Seconda Casa.

BUONA LETTURA A TUTTI ! 

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ÈPOS – Iliade, Odissea, Eneide dal 28 aprile al 7 maggio Teatro Arcobaleno di Roma

Al Teatro ARCOBALENO (Centro Stabile del Classico) di Roma, dal 28 Aprile al 7 Maggio 2023, dopo lo straordinario successo ottenuto nelle precedenti edizioni, Vincenzo Zingaro ritorna in scena con un suo cavallo di battaglia, ÈPOS, che fa parte dell’avvincente ciclo di spettacoli-concerto sui grandi classici della letteratura, che porta avanti da anni.

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Vivere e convivere sul pianeta Terra

L’uomo ha bisogno di cibo, di acqua, di energia e di materie prime per vivere. Abbiamo bisogno di spazio per creare città, coltivare i campi e costruire fabbriche. In definitiva, tutto viene dalla Terra, ma il successo della nostra specie ne sta compromettendo molte altre. Abbattiamo le foreste, depauperiamo gli oceani, avveleniamo e cementifichiamo il terreno. Spingiamo decine di migliaia di specie vegetali e animali sull’orlo dell’estinzione accaparrandoci le risorse di base, quali l’energia e lo spazio. Stiamo assistendo a un’estinzione di massa senza precedenti dopo quella dei dinosauri, ma stavolta ne siamo noi la causa.

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La pandemia di influenza spagnola

Quali furono le cause dell’inizio della terribile influenza spagnola? Quali furono i modi in cui si tentò di arginarla soprattutto tra il 1918 e il 1920 quando uccise tra i 50 e i 100 milioni di persone su una popolazione mondiale di 2 miliardi? Contagiò un quarto della popolazione mondiale e tra il 2,5 e il 5 % della popolazione mondiale ne morì. Uccise più persone in 24 settimane che l’A.i.d.s. In 24 anni e in un anno più persone che la peste nera in un secolo. Fu globale e ridusse l’aspettativa di vita di 12 anni e i suoi sintomi furono severi.

                   I sintomi dell’influenza spagnola

I sintomi erano all’inizio quelli di una comune influenza ma poi peggioravano i polmoni che si riempivano di sangue che usciva dal naso o che veniva vomitato e si arrivava a uno stato di dispnea acuta: a questo punto il volto diventava cianotico e la morte giungeva per soffocamento.

Al tavolo autoptico i polmoni erano bluastri con una superficie fradicia e schiumosa.

                     La stranezza di questa epidemia

La malattia aveva sintomi così strani che la malattia veniva considerata come colera o tifo; una delle cose più strane era l’emorragia delle mucose del naso dello stomaco e dell’intestino. I decessi furono dovuti in gran parte alla polmonite batterica, un’infezione che sopraggiungeva in seguito all’influenza. Tuttavia il virus uccideva i malati anche direttamente causando enormi emorragie: era una malattia grave che uccise il 20% delle persone che la contraevano (mentre l’influenza classica epidemica è ferma allo 0,1%). Invece di uccidere gli anziani e i bambini particolarmente piccoli l’epidemia di influenza spagnola uccise soprattutto i giovani adulti, soprattutto le madri incinte che comunque, anche sopravvivendo, persero comunque i loro figli in un caso su 4.

La causa, il virus che aveva causato l’epidemia di influenza spagnola.

L’rna h1n1 era la causa della malattia e suscitava una abnorme reazione del sistema immunitario, che non proteggeva più l’organismo ma partecipava invece alla sua distruzione. La rapidità con cui questo virus attaccava le cellule causò una reazione nei corpi dei giovani provocando una tempesta di citochine che inondava di fluido i polmoni costituendo la base per nuove infezioni e ostruendo le vie respiratorie. Gli anziani, avendo un sistema difensivo più debole e essendo sopravvissuti a una malattia “simile” molti anni prima (erano immunizzati in parte), sopravvissero con più facilità alla malattia.

L’epidemia si diffuse in estate e in autunno mentre invece avrebbe dovuto avere il suo picco in inverno.

                               Le cure della malattia

Non sapevano al tempo cosa fosse a quel tempo un virus e quindi pensarono fosse un qualcosa troppo piccolo per i loro microscopi…. Diedero quindi la prima definizione di Virus, come qualcosa di pericoloso, di velenoso. MA comunque non riuscirono ad isolarlo ma solo a vedere che uccideva cellule vive o batteri con cui entrava in contatto. Si trattava di metodi che davano sollievo e copertura al paziente per farlo sopravvivere: fatto sta che non sapevano come curarla. Il ceppo del virus venne identificato solo 10 anni dopo il suo insorgere.

 Le cause e la prima guerra mondiale

La prima guerra mondiale favorì la diffusione del virus, le circostanze speciali, quali malnutrizione, i campi medici sopraffollati e scarsa igiene, provocarono e affrettarono la pandemia.

La vicinanza con i recinti di cavalli e degli animali da mangiare (polli e maiali soprattutto) fece il resto, in quanto le feci venivano bruciate contribuendo all’aria malsana dei campi militari. Il movimento per il mondo di militari e di civili offrì al virus la possibilità di muoversi in grandi spazi, passando da una grave epidemia locale a una pandemia globale

                        Un virus inizialmente innocuo

Il virus iniziava attaccando il corpo in maniera particolarmente tenue con dolori lombari agli occhi e e alle orecchie, venne definita una malattia dei tre giorni… ma non finiva lì.

Dava in sostanza sintomi lievi che non causava morti ( i primi morti furono considerati casi di meningite).

Perché venne allora chiamata spagnola? Gli errori della politica.

All’inizio la sua esistenza fu riportata soltanto dai giornali spagnoli, in quanto la Spagna non era impegnata nella prima guerra mondiale (ma da una guerra civile) e la sua stampa non era bloccata dalla censura di guerra; negli altri paesi censura e autocensura riuscirono a non divulgare il propagarsi della malattia. La politica ebbe il suo da fare riguardo il propagarsi del contagio in quanto furono reticenti a divulgare la pericolosità del contagio anche quando questo si era sviluppato da tempo: mentivano per mantenere alto il morale, dicevano che era una malattia circoscritta.

Come si capì che i governi mentivano spudoratamente cominciò la paura dell’ignoto e le psicosi di ogni genere: a quel punto furono chiusi tutti i punti di ritrovo, come scuole sale da ballo cinema e teatri, gli infermieri disertarono dagli ospedali per paura della malattia e le fabbriche furono chiuse laddove non furono obbligate a restare aperte (soprattutto quelle belliche).

Le mascherine a quel tempo erano pezzi di garza legati davantial viso per evitare i contatti mano-bocca che erano considerati i più pericolosi.

                         L’allarme qui da noi in Italia

Il primo allarme di pericolo in Italia fu lanciato a Sossano, in provincia di Vicenza, nel settembre del 1918, quando il commissario medico militare invitò il sindaco a chiudere tutto per una sospetta epidemia di quello che pensava essere tifo. In seguito l’epidemia colpì duramente il sud d’Italia ma le autorità ignorarono il problema.

                            La fine della pandemia

A questo punto c’è chi dice che le forme di profilassi della malattia divennero sufficienti a sconfiggere il virus ma altri invece sostengono che semplicemente il virus mutò in una forma meno letale. L’insorgere e il tramontare dell’epidemia portò alla convinzione dell’importanza degli ospedali per la prevenzione delle malattie, anche perché allora più di oggi (ma meno di domani considerando le nuove istituzione di sanità pubblica) solo le persone più facoltose potevano permettersi di farsi curare. Allo stesso tempo si manifestò la necessità per i lavoratori di potersi assentare per la malattia da lavoro senza incorrere nel rischio di essere licenziati.

foto amazon studenti.it fondazione-corriere dirigenti senior ©Francesco Spuntarelli                    dei miriam

Gli “Uffizi diffusi” faranno tappa
al Vittoriale degli Italiani di Gabriele d’Annunzio

IL  VITTORIALE  E  GLI UFFIZI DIFFUSI
IN SINERGIA IN AMBITO CULTURALE

L’idea lanciata dal Presidente della Casa Museo Giordano Bruno Guerri, durante un incontro pubblico all’Archivio dello Stato di Pisa, subito accolta dal direttore delle Gallerie: “Facciamolo presto”.
Gli Uffizi Diffusi sono pronti a trasferirsi fuori dalla Toscana e a sbarcare sulle rive del Lago di Garda, nella casa di Gabriele d’Annunzio, il Vittoriale degli Italiani.

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Le sabbie mobili esistono davvero

La sabbia possiede a seconda delle circostanze diverse caratteristiche fisiche: se non viene disturbata, se è in stato di quiete, si comporta come un solido. Ma ci sono delle situazioni in cui se si altera questo stato, se viene disturbata, la massa tende a liquefarsi. Se lasciata nuovamente a riposo la massa recupera la sua vischiosità tornando a rassodarsi.

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Le specie invasive aliene

Ogni ecosistema conosciuto si basa su un equilibrio perfetto, che garantisce la sopravvivenza dei suoi abitanti. Se si inserisce un elemento estraneo, una pianta o un animale non previsto in quel luogo, può verificarsi uno squilibrio in grado di mettere a rischio la vita degli abitanti. Gli individui di una specie competono per il cibo e lo spazio, gli animali si cacciano o si nascondono a vicenda, i microbi possono vivere in simbiosi o parassitare altre piante o animali. Con il tempo queste interazioni hanno portato alla creazione di ecosistemi equilibrati, popolati da varie forme di vita, dove specie diverse coesistono senza gravi problemi o scombussolamenti improvvisi.

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Giordano Bruno Guerri e Eike Schmidt :
un dialogo sul patrimonio artistico

DAL VITTORIALE SUL LAGO DI GARDA AL PALAZZO DELL’ARCHIVIO DI STATO A PISA
A COLLOQUIO  ELIKE SCHMIDT E GIORDANO BRUNO GUERRI

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Ministero della cultura

ARCHIVIO DI STATO DI PISA

PALAZZO TOSCANELLI, SALONE DEGLI STUCCHI 11 APRILE 2023, ore 18.00

Eike Schmidt – Giordano Bruno Guerri

BENI CULTURALI, CONSERVAZIONE O AZIONE?

DIALOGO SUL PATRIMONIO COMUNE TRA TUTELA E VALORIZZAZIONE

 

L’11 aprile 2023, alle ore 18.00 presso il Salone degli stucchi di Palazzo Toscanelli si svolgerà l’incontro-dialogo tra Eike Schmidt, Direttore delle Gallerie degli Uffizi, e Giordano Bruno Guerri, Direttore de Il Vittoriale degli Italiani, moderati dal Direttore dell’Archivio di Stato di Pisa Jaleh Bahrabadi.

Quale la mission degli Istituti culturali pubblici e quale il loro dialogo con la comunità di riferimento? Quanto il fare del patrimonio un brand incide sulla sua valenza identitaria per il contesto in cui sono collocati? Quanto i luoghi della cultura entrano in una prospettiva di attrattività turistico-territoriale e quali le sue reali ricadute economiche? Quali possono essere le strategie comuni per connettere cultura e turismo in un’ottica di crescita del territorio?

Due autorevoli esponenti del panorama culturale nazionale, che con il loro operato hanno lanciato un segnale di forte discontinuità che ha scosso l’idea sedimentata di gestione di istituti culturali pubblici, interverranno sul tema della valorizzazione e della gestione del nostro patrimonio storico-artistico alle soglie del XXI secolo, in un dialogo costante tra ricerca e divulgazione, offerta ed intrattenimento culturale.

Eike Schmidt, Direttore delle Gallerie degli Uffizi dal 2015, ha allineato progressivamente l’immagine dell’istituto che dirige agli standard dei principali musei internazionali, facendo aumentare il numero dei visitatori tramite un’attenta campagna di comunicazione che ha avvicinato con modalità nuove un pubblico normalmente lontano dalla fruizione di luoghi della cultura.

Giordano Bruno Guerri, Direttore e Presidente de Il Vittoriale degli Italiani dal 2008, ha fatto del luogo legato alla memoria di Gabriele D’Annunzio un articolato insieme museale che testimonia di un periodo intenso della nostra storia nazionale, utilizzando strumenti gestionali che hanno permesso la valorizzazione di un sito e con esso di un intero sistema territoriale.

L’accesso è libero fino ad esaurimento posti (80).

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ARCHIVIO DI STATO DI PISA
Lungarno Mediceo, 17 – 56100 Pisa – +39 050 542784 as-pi@cultura.govi.it – as-pi@pec.cultura.gov.it

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Il transumano e l’oltreuomo cibernetico

L’uomo ha passato migliaia di anni a costruire strumenti per migliorare la sua vita, per renderla più felice e produttiva. Tra i progressi più significativi del secolo scorso ci sono quelli realizzati dalla medicina. Farmaci più efficaci, strumenti migliori, la conoscenza accurata di quanto accade nelle cellule del nostro corpo quando si ammalano ci aiutano a guarire e a vivere una vita più lunga e sana. Parallelamente, nella seconda metà del secolo abbiamo assistito alla diffusione delle tecnologie digitali e dell’informazione, che hanno portato al mondo connesso in cui viviamo. Spesso questi due ambiti di conoscenza si intersecano, l’informatica è fondamentale sia nella ricerca biologica di base sia per il funzionamento delle attrezzature mediche. Le future generazioni potrebbero avere una memoria infinita grazie all’impianto di computer. Le loro menti connesse potrebbero avere accesso diretto a tutte le informazioni del mondo. Però può darsi che le nostre innovazioni ci porteranno ben oltre i limiti della natura e determineranno la comparsa di esseri con capacità tanto avanzate che non potremo più chiamarli uomini. Queste considerazioni ci portano ai limiti di una fantascienza che, però, non sembra essere poi così lontana.

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