Il Festival Internazionale Propatria – Giovani Talenti Romeni,21 novembre- 1° dicembre 2020, venne avviato nel 2011 per identificare, valorizzare e sostenere l’eccellenza dei romeni residenti in Italia e in generale all’estero. Per le prime nove edizioni, l’accento cadeva sull’idea di diffondere la cultura romena in Italia, con enfasi sul contributo di questa al rafforzamento delle relazioni tra la comunità romena e quella italiana, che gli organizzatori ritenevano essenziale per preservare l’identità nazionale o la sua formazione nella coscienza dei giovani, future personalità della cultura, dello sport e della scienza.
La FedericianaUniversità Popolareè un’Istituzione Sociale, nonchè importante luogo di confronto, dotata di grande capacità organizzativa e memoria storica, in cui gli aspetti simbolici hanno un valore molto elevato. L’ateneo opera nel rispetto della sua antica vocazione e della propria identità, l’organizzazione e la legittimazione sono storicamente definite.
In Italia le prime Università Popolari furono organizzate nei primi anni dello scorso secolo ed iniziarono ad impegnarsi istruendo un numero sempre crescente di cittadini di ogni età e condizione sociale, coinvolgendo professionisti ed illustri uomini di cultura che desideravano offrire parte del loro tempo e delle loro competenze in questa impresa che appariva loro come una sfida affascinante e, per l’epoca, “anticonformista”.
In occasione del 150° Anniversario della Breccia di Porta Pia
la Casa Editrice Le Frecce ha pubblicato un libro
dove sono proposti una serie di Discorsi d’epoca scritti dagli artefici del Risorgimento Italiano
che parteciparono attivamente alla Presa di Roma.
Presentazione del Libro
ROMA O MORTE DISCORSI DEGLI EROI RISORGIMENTALI G. Mameli, C. Pisacane, G. Garibaldi, G. Mazzini, R. Cadorna
Il MANIFESTOE I MANIFESTI !Cosa è rimasto in Europa della tradizione tanto marxista e socialista delle lotte operaie, quanto dei manifesti delle Avanguardie: una fra tutte?
“IFUTURISTI ITALIANI” !
Una via italiana al socialismo non marxista in Europa non ha avuto mai fortuna; dallo scritto del 1978 uscito sull’Espresso di Bettino Craxi che polemizzava in risposta a Berlinguer sul leninismo; il paradigma era presente già inizio secolo in una rivista di Giovanni Papini degli anni Dieci del ‘900, dove presentava un lungo articolo sul tema del socialismo in chiave non marxista ma di origine decisamente europea occidentale. In copertina la foto di un articolo uscito pochi giorni prima delle elezioni del 18 aprile 1948, parte di un Archivio ancora tutto da sistematizzare
Raffaele Panico
Nel 1848 Carlo Marx pubblicava il Manifesto dei comunisti, il famoso documento a cui dovevano ispirarsi, per quasi centoquaranta anni, almeno fino al 1989, intellettuali, attivisti, circoli politici, letterari, artisti e formazioni politiche e corpi sociali. In principio una vasta schiera di adepti si dichiaravano anche “discepoli” per riconoscersi tra loro e confondersi nella moltitudine: la famigerata polizia zarista li avrebbe ristretti nelle patrie galere prima della rivoluzione d’Ottobre in Russia.
Tra il 1919 e il 1920 nasceva a Roma la Regia Scuola Superiore di Architettura, la prima Facoltàdi Architettura d’Italia
Cento anni fa, tra il 1919 e il 1920, negli stessi anni nei quali veniva fondato a Weimar il Bauhaus, nasceva a Roma la prima Facoltà di Architettura d’Italia, allora denominata Regia Scuola Superiore di Architettura.
“Una ragazza da amare” sono le avventure di una comitiva di amici del liceo classico “Caterina Segurana” di Napoli. È un romanzo breve, in tutto sono XIV capitoli di poche pagine, pagine quanto in media le dita di una mano, che sommano una trama in 100 pagine, di brani di vita e di buona scuola. Ha tutto il respiro per rivolgersi ad un vasto pubblico di lettori e, anzitutto, potrebbe essere una panacea per studenti, docenti e collaboratori scolastici di questi tempi. Una lettura in classe di un capitolo al giorno, e poter riflettere su una Italia primi anni Ottanta, dove sullo sfondo c’è ancora tutta la forza educativa pedagogica formativa, in una città emblema di vitalismo.