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Sulla “Idea d’Europa” un dibattito al Parlamento Europeo in Roma

Venerdì 15 marzo la Fondazione per l’Europa delle Nazioni e delle Libertà ha ospitato un evento che ha attratto moltissime persone per gli argomenti assolutamente attuali ed esplicativi della situazione presente, in attesa delle prossime elezioni.

Erano partecipi diverse ambasciate e non solo del mondo europeo, si trovavano infatti rappresentanti della Corea, della Bielorussia, del Congo ed altri ancora. Diverse pubblicazioni dei Lincei erano offerte per fornire approfondimenti sui vari temi trattati.

Danilo Oscar Lancini, ha introdotto il convegno citando le fondamenta del pensiero europeo, codificate dall’opera di San Benedetto da Norcia ed evidenziandone l’ essenza come comunità di genti diverse unite sotto un medesimo assetto giuridico e storico. E’ poi intervenuto Georg Meyer, Presidente della Fondazione, con alcune riflessioni sul Continente e sui principi di libertà su cui si deve fondare la sua stessa consistenza. L’ idea che ne è nucleo, oggi denaturata, dev’essere ripristinata dalla cultura e dalla spiritualità, rivelandola come potere e forza d’equilibrio. Mario Borghezio ha ricordato successivamente l’eccellenza delle sue imprese ed industrie, sottolineando la necessità della loro difesa, così come il lavoro e le tradizioni che da millenni ne fanno il cuore del mondo.

Edoardo Maria Anghinelli, riferendosi all’opera instancabile di Matteo Salvini, ha precisato gli obiettivi della Lega per evidenziare le attitudini e la consistenza delle Nazioni europee che devono essere autonome, stabilendo che ‘l’Idea d’Europa va a chi ha costruito l’Europa stessa’. Ciò vuol dire che l’Unione trae forza da tutti quegli uomini che hanno combattuto per formare un insieme di Stati non omogenei, ma lealmente e fattivamente collaboratori per un fine che è Cultura e Cristianità. L’Europa, dunque, non è la macchina tecnocratico-bancaria che attualmente viene forzata a poter essere, ma una spontanea ricerca di collaborazione e costruzione di un futuro fondato sull’unico ed invincibile comandamento di Cristo: ama il tuo prossimo.

E’ dunque da cancellare la via del ‘villaggio globale’ e la presunzione che l’Europa sia uno spazio economico pronto per la finanza internazionale protetta da Stati Uniti, Cina e Giappone, piuttosto bisogna ricordare che, come sostiene Nicolas Bay, ‘l’Europe est faconnée de la Rome antique pour la loi et l’histoire commune des Nations, qui a la capacité de nous faire rélancer le project que nous avons cherché et voulu. Pas selon Merkel et Macron, mais pour protéger notre économie: nous ferons de mieux’. Viene quindi letto un messaggio di Lorenzo Fontana, Ministro per la Famiglia che, non potendo intervenire personalmente,  ribadisce che ‘si deve riprendere dalle remote origini della storia per rinnovare il presente ed il futuro‘, i tre settori del tempo che muovono la vita, imprescindibili.

L’uditorio viene poi “coinvolto ed affascinato” dall’intervento di Marcello Veneziani, fresco di presentazione della forza del suo ultimo lavoro: La Nostalgia degli Dei. Con la stessa energia di un milite vittorioso, Veneziani afferma che bisogna salvare l’Europa dagli europeisti di professione, e basarsi sui singoli sovranismi nazionali per una unificazione europea. “L’Europa, dice chiaramente, è un fatto politico e non una moda. E’ doveroso reintegrare le nazioni che il globalismo vuole disintegrare, e che per questa azione negatrice si polarizza a cancellare le origini, cercando di farle dimenticare, ed a distruggere i confini per globalizzare tutto. L’Europa concepita come sovranista non è basata soltanto su economia e finanza senza il cuore. Deve rimediare a dolorosi difetti, e stabilire strategie militari e politiche, negare il concetto che sia concepita come interesse, fissare i confini e fermare l’immigrazione, cessare di essere vessatoria con il suo interno ed inerme verso gli estranei (Cina, migranti, poteri internazionali interessati), perché è da qui che si produce la frattura fra popoli e classi dirigenti, senza votanti alle elezioni, e senza idea di protezione verso l’esterno. Il Nazionalismo non è male da sradicare, ma è misura difensiva contro le crisi, le discrasie, l’occupazione incontrollata, decadenza, denatalità, gli egoismi. Nulla ha a che fare con l’Europa o con un’idea di 70 anni fa ormai slavata, il Nazionalismo non è nè causa, nè esito delle cause rovinose nostre, e dipende dalle nostre democrazie. Nessuno sa più cosa è, e che era crescita anche demografica, giovinezza, baluardo contro le solitudini e l’aggressività, malesseri, al contrario, tipici della globalizzazione. La Civiltà è Europa, il suo concetto è salvezza, ed ha radici greche, romane e poi cristiane. Il cammino dell’Europa dev’essere scandito così: protezione, proiezione, connessione.” Un lungo applauso ha salutato la relazione di Marcello Veneziani, quasi una “Lectio Magistralis”

Alberto Rosselli, storico e saggista, è intervenuto sostenendo come la depressione sorga dalla “mancanza dei credo” e soprattutto dalla polverizzazione degli europei per mancanza dell’idea di se’ stessi e delle proprie origini. Dopo aver citato vari  filosofi come il Vico e l’Abate Galliani, Rosselli ha proseguito consigliando di riempire il vuoto privo di valori – e stagnante in Europa – con le nostre radici, ribadendo che come ” l’accoglienza è rifiutare di amare se’ stessi”. 

Gianandrea Gaiani successivamente si è soffermato sulle inutili operazioni contro i trafficanti di carne umana, sulla mancata considerazione della forza dell’Islam che va contro i diritti umani, sull’assenza di una politica per la famiglia ed il dispendio del denaro non applicato per essa e devoluto, invece, per i migranti, e soprattutto sul trattato franco-tedesco che condanna a morte l’Italia, sommersa da cattive politiche ed economie vessatrici. L’esperto di Geopolitica evidenzia che le due nazioni-guida del trattato si armano tranquillamente e mettono a punto novità militari e strategiche senza la partecipazione italiana, che organizzano un Consiglio per la difesa e la sicurezza, mostrando un egemonismo rovinoso per tutti e di amara memoria.

Mario Borghezio è quindi intervenuto per concludere la prima parte del Convegno, ribadendo la necessità sia di utilizzare il  sovranismo come arma anti globalizzazione, sia di dotare questa Europa di una visione politica tutt’ora mancante, sia di estendere la sovranità alla natura e all’ambiente, curando e proteggendo maggiormente acque, mari, monti, boschi, monumenti, cattedrali.

L’evento è poi ripreso più tardi, nel pomeriggio, con lo studio su alcuni filosofi quali Ortega, con gli interventi del Dr. Giovanni Devoto e Pierpaolo Saleri, del Prof. Paolo Becchi e Nenad Krstic, nonché di Gilles Lebreton, Professore di Diritto Pubblico, per concludersi con le numerose domande di partecipanti e di giornalisti.
Il pensiero va e resta a questa parte di mondo infinitamente benedetta e creatrice, come Madre di tutte le genti e di tutte le Possibilità.

Marilù Giannone

Concerti a Santi Apostoli a cura della Camera Musicale Romana

IX Stagione Concertistica di Musica ai Ss. Apostoli a cura della Camera Musicale Romana e sotto la Direzione artistica del Soprano Elvira Maria Iannuzzi.

“Nel segno di Brahms”, musiche di A. Dvořák, R. Fuchs, J. Brahms. 

 Esegue:

 Michelangelo Carbonara, pianoforte

 Un programma che verte sull‘amicizia, l’amicizia di Antonin Dvorak e Robert Fuchs con Johannes Brahms; compositore, quest’ultimo, che aveva idee molto chiare sul percorso che avrebbe dovuto prendere la musica europea nella seconda metà dell’Ottocento. Secondo la sua visione era necessario mantenere e rinnovare le grandi scuole di Bach e di Beethoven associando ad esse i nuovi ritmi e le armonie della musica popolare degli stati dell’est e del nord Europa. Dvorak e Fuchs non erano solamente due amici di Brahms, bensì due “seguaci” del suo pensiero e musicisti stimati e promossi dallo stesso Brahms.

Di Dvorak verranno proposti tre brani di rara esecuzione ma che contengono tutta la cifra stilistica del compositore, il suo lirismo, l’energia dei ritmi boemi e la sapienza della scrittura di stampo tedesco.
L’austriaco Robert Fuchs è un personaggio poco noto ma fondamentale per la storia della musica, in quanto fu insegnante di armonia e composizione di famosi autori come Mahler, Korngold, Wolf, Sibelius e molti altri. La sua carriera non decollò principalmente per via della sua timidezza e riservatezza, nonostante le incoraggianti parole proferite dai critici contemporanei. La sua produzione pianistica è copiosa e le tre Sonate occupano all’interno di essa un posto di riguardo. La prima, proposta in programma, è un brano fresco e di ispirazione schubertiana, oltre che brahmsiana.
Per quanto riguarda appunto Brahms, verranno presentati due cicli, uno composto in gioventù, le Ballate op. 10 del 1854, e l’altro del periodo maturo, l’op.116 del 1892, che mettono in risalto tutti i caratteri salienti della sua arte: la costruzione perfetta, l’ispirazione nobile e malinconica, l’amore per la citazione popolaresca.

Il concerto che avrà luogo domenica 24 marzo 18.30, si svolgerà come di consueto presso la Sala dell’Immacolata del Convento dei SS. XII Apostoli.

Accreditarsi subito scrivendo a alessandro.decadi@gmail.com,.

Onorevole in rosa, Debora Serracchiani si racconta: “il Partito Democratico diventi un’alternativa”

È Debora Serracchiani, deputata del Partito democratico e capogruppo PD in Commissione Lavoro della Camera dei deputati, l’ospite del primo appuntamento primaverile del ciclo “Ego: le personalità si raccontano”, che si è svolto ieri presso la sede nazionale di Confcoperative a Roma. Primo appuntamento primaverile, ma anche quarto incontro di un ciclo che prevede di approfondire nel tempo la conoscenza di personalità che caratterizzano la vita democratica del nostro Paese.

La Rassegna è nata da un’idea della Dott.ssa Jasna Geric – interprete e traduttrice – con il patrocinio della Ad Maiora – Editore, casa editrice di spicco nei settori economico e giuridico: il primo incontro si è tenuto il 7 dicembre 2018 con il senatore e giornalista, Gianluigi Paragone, che ha presentato il suo libro “Noi no!”; il secondo ha avuto luogo il 14 dicembre 2018 con l’onorevole Alessandra Moretti, ospite dell’incontro sul tema “Una madre ai vertici della politica”; il terzo si è svolto, infine, il 15 gennaio 2019, con Piercamillo Davigo del Consiglio Superiore della Magistratura sul tema “Io e la giustizia”.

Diverse le tematiche affrontate dalla deputata Serracchiani durante l’incontro di ieri pomeriggio: dal lavoro all’Europa, dai timori derivanti dall’incertezza della Brexit alla gestione dei flussi migratori. Un personalità politica divisa tra Roma – dove avviene la sua prima formazione scolastica ed universitaria – e il Friuli Venezia Giulia, dove intraprende i primi passi nel mondo del lavoro come avvocato esperto in diritto dei lavoratori per poi approcciarsi più tardi alla politica “per un impegno più civico e civile, che politico in senso proprio”. Così si descrive l’onorevole Serracchiani in apertura ai lavori dell’incontro, ripercorrendo anche gli anni trascorsi come deputata al Parlamento europeo per il Partito democratico (dal 2009 al 2013), in cui si dedicava principalmente al tema delle infrastrutture.

Proprio sull’Unione europea, Serracchiani ha precisato che il Parlamento europeo viene percepito il più delle volte come qualcosa di estremamente distante dai cittadini dei singoli stati membri e per questo è interpretato sempre in chiave negativa, ma che in realtà “ svolge un ruolo molto interessante” e determinante ai fini di una mediazione tra i diversi contesti culturali e sociali dei paesi europei. L’onorevole si è detta anche preoccupata per le conseguenze che rischiano di travolgere tutto il contesto europeo – e, dunque, non soltanto quello italiano – derivante da un’uscita della Gran Bretagna dall’Unione (la Brexit) senza la stipulazione di un previo accordo tra le parti, di cui si discute ferventemente in questi giorni. Ci saranno certamente impatti notevoli anche sul mondo del lavoro: “a rischio 600 mila posti di lavoro in tutto il contesto europeo”, dice Serracchiani, soprattutto perché non è noto come si svolgeranno le trattative.

“Insistere per cambiare le cose che non vanno” è questa poi la sua idea di sinistra “il che significa anche prendersi le proprie responsabilità”. Quella descritta dall’onorevole “è una sinistra che si impegna anche su alcuni temi legati alla modernizzazione del Paese o del lavoro; una sinistra che fa scelte politiche importanti”. Preparazione, competenza e capacità di leggere i cambiamenti prima che questi arrivino: sono queste le premesse per una buona politica.

Sui flussi migratori, “non si governano facendo finta che queste persone non ci siano, ma si governano facendo scelte importanti e significative che non riguardano solo il tema dell’accoglienza o dell’emergenza ma anche dell’integrazione (dove, per “integrazione” intendiamo conoscenza reciproca, ma anche accettazione delle regole del paese che accoglie) e processi legislativi che devono essere modificati, come la legge Bossi-Fini o trattati bilaterali per il ricollocamento che devono essere necessariamente aggiornati”, ha spiegato Serracchiani. Quanto al tema della violenza sulle donne – in un clima di costante escalation – “è un tema molto attuale su cui occorre sicuramente fare una valutazione sia psicologica che sociale. Ma non basta una norma per pensare che il problema possa essere esaurito solo attraverso una legislazione, che ad ogni modo deve essere rivista ed aggiornata. Il tema è certamente di natura culturale e riguarda tutto il paese”.

Rispondendo a una domanda della Consul Press posta a margine dell’evento sulla nuova leadership di Nicola Zingaretti nel Partito Democratico, l’onorevole Serracchiani ha risposto di voler aspettare per vedere i risultati del cambiamento che il nuovo segretario ha promesso, “anche per capire cosa fare per aiutarlo in questa fase di transizione. Dal Congresso è emersa una gran voglia di unità e quindi cercheremo di fare del nostro meglio per diventare un’alternativa concreta“.

Per comprendere ora l’ Economia e Finanza
…… Conversazione all’ HoraFelix

UNA CONVERSAZIONE (informalmente) TECNICA,
TRA ESPERTI RELATORI  ed INCURIOSITI AUDITORI

Sabato 9 marzo presso il Caffè Letterario Horafelix ha avuto luogo una conversazione per “Comprendere l’Economia e la Finanza – Tra incertezze economiche e finanziarie, spread, mercati e guerre commerciali. Per capirne di più, seguire meglio i propri interessi ed anche proteggere i risparmi.

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Una vernice singolare : CArt Gallery

La prima Galleria del Fumetto: CArt Gallery

Si è finalmente aperta a Roma la prima Galleria del Fumetto, a via del Gesù, con una serie di tavole disegnate dai classici Maestri del Fumetto, quali Crepax, Breccia, Eisner ed altri ancora.

L’evento è stato ricco di appassionati ed estimatori di questa particolare arte che unisce la perfezione formale figurativa e grafica alla migliore tradizione della resa del movimento tramite le consone frasi chiaroscurali, atte a donare una singolare vivezza alle storie che il Fumetto narra e che costituiscono l’anima comunicativa immediata di ogni racconto, sia di tipo fantasy sia di tipo letterario. Per molto tempo ed ingiustamente si è data taccia al Fumetto di ‘Arte Minore’ , dimenticandosi, forse sulla falsariga di una gerarchia che in ogni attività umana creatrice è fuori posto, che tutte le produzioni aventi lo scopo di portare un messaggio all’osservatore, che si avvalgono della bellezza come perfetto equilibrio della resa e del motivo riprodotto sono, semplicemente, Arte, e come tale godibile ed esemplare.

Sarebbe stato inoltre inopportuno in una Capitale di uno Stato che ha l’Arte come colore eccelso della sua bandiera, far mancare un punto di riferimento come CArt Gallery, dalla elementare osservazione allo studio dei linguaggi adoperati dagli artisti che rappresentano al meglio questa categoria del visibile, e che non manca mai di qualificarsi come eccezionale. A tale scopo, cioè per curare la conservazione di capolavori come quelli di Hugo Pratt ed altri, Luca Reinero, gestore della CArt Gallery, dispone accuratamente del Restauro delle opere danneggiate. 

Ci si augura, ringraziando Luca Reinero,  che a seguito di questa prima esposizione ne seguano altre e che ogni Artista del Fumetto possa diffondere la parola disegnata a beneficio di ogni estimatore.

Marilù Giannone