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Mafia e Massoneria: l’improbabile legame

LA LIBRERIA ASEQ (Via dei Sediari, 10 – zona Corso Rinascimento, Roma)

D’INTESA CON IL SERVIZIO BIBLIOTECA DEL GRANDE ORIENTE D’ITALIA ORGANIZZA

Martedì 20 novembre 2018 alle ore 20.00 la presentazione dei volumi

MASSOFOBIA. L’ANTIMAFIA DELL’INQUISIZIONE del GRAN MAESTRO STEFANO BISI (Tipheret)

Il volume racconta la complessa ed articolata vicenda dell’indagine dell’Antimafia sulla Libera Muratoria associata alla mafia, del sequestro degli elenchi e delle iniziative legali a livello europeo.

Magda Szabò e Deszò Kosztolànyi all’Accademia Ungherese

Il passato recente europeo attraverso l’Ungheria

‘Accademia Ungherese ha offerto, martedì 4 ottobre, la presentazione di un grande classico della letteratura, un testo che è d’obbligo conoscere se si vuole apprezzare ulteriormente la creatività di una grande Nazione.

Anna Edes, di Deszo Kosztolànyi, non è sufficiente definirla un’ opera esistenzialista, perchè è contributo dato da una delle voci migliori per la sofferta visione dello scorso secolo europeo fra le due guerre e, nella riproduzione cinematografica di esso, è l’eccellenza artistica di un regista e scenografo fra i migliori, Zoltàn Fàbri . Notissimo in Ungheria, Anna Edes si diffonde al pubblico romano ed italiano grazie alla traduzione particolare di Mònika Szilàgyi con la quale il romanzo coinvolge già alle prime righe il lettore, preso dallo stile rapido ed a brevi frasi incisive e dalla scelta realistica ed elegante dei termini che scorrono quasi come una linfa entro di lui.

Non si chiede mai abbastanza, alle Case Editrici nazionali, di prendere contatto con altri ottimi traduttori per poter apprezzare com’è giusto il corpus letterario della nazione magiara e non restare deprivati del suo panorama così incantevole, dalla poesia al romanzo o al saggio , grazie anche al metodo che la stessa Mònika ha messo a punto vista la peculiarità della sua lingua.

Come antecedente di Anna Edes, infatti, la Casa Editrice di Mònika Szilàgyi, Anfora, ha ampiamente offerto l’insieme delle opere migliori di Magda Szabò, non giustamente qui conosciute, le quali, pur differenti, come è naturale, da Anna Edes, lasciano però intendere benissimo l’apporto narrativo, stilistico, e realista che la scrittrice detta ha fornito al Kosztolànyi, preparando spesso esiti di fatti con la stessa chiara e dolorosa evidenza. Si consiglia vivamente la lettura di Abigail, di Creuseide, se si vuole prendere in mano la lancia a difesa del femminile senza il grottesco dell’estremismo, di Affresco, se si ha intenzione di conoscere il lato ironico della letteratura ungherese presente in un lungo racconto, ma soprattutto è capolavoro il Per Elisa, incentrato sulla vita dall’infanzia alla giovinezza della stessa Szàbo, fra oscuri limiti religiosi della società ungherese prima del secondo conflitto e con un velo opportuno fatto da un altro nome ed altre momentanee situazioni che non nascondono la scrittrice, anzi la vivificano ancora di più, con l’ottima inserzione della sorella che non è altri che l’alter ego della protagonista.

Affiora nel romanzo la protervia politica, la violenza degli invasori del Trianon, la forte anima magiara che non si abbatte per esse e ne rende visibile l’ignoranza spesso delinquenziale, così come la piccineria o l’incomprensione dei piccoli borghesi rese in mobbing sono scoperte con una sorta di disprezzo. La Szàbo ha una profondità meditativa che non carica lo stile ed è senz’altro maggiore di quella del Kosztolànyi, che preferisce affidarsi all’uso della semplice verità anche se amara . Se è il narrare dei fatti esplicati da considerazioni il fascino, sempre realistico, della Szàbo, spesso arricchiti di accenni del dopo, è l’immediatezza dolorosa del male, portata con una sorta di angustiata espressione ed attraverso brevi frasi, il legame del lettore all’opera di Kosztolànyi .

Ma l’essenziale è il trascorso del 1900 ungherese e, meno continuamente citato, quello europeo, fra la crescita postbellica del marxismo e l’incertezza dolente, rovinosa, degli altri Paesi verso il secondo conflitto al quale, osservando attentamente il contenuto di queste opere incantevoli, si dice che , per la erronea condizione umana e l’incompletezza di una pace rabberciata, esso si è dimostrato inevitabile.

Marilù Giannone

Al Museo del Risorgimento, nel Vittoriano, proseguono le Celebrazioni per la Romania

                         La Grande Mostra, la Grande Guerra

                   e l’ Unificazione Romena

 

Dal 2 ottobre nelle sale monumentali del Museo Centrale del Risorgimento – Complesso del Vittoriano (Via dei Fori Imperiali), l’Accademia di Romania in Roma, in partenariato con l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, il Museo Nazionale di Storia di Romania e il Museo Centrale del Risorgimento a Roma, con il patrocinio dell’Ambasciata di Romania in Italia, celebra il Centenario della Grane Unione della Romania organizzando la mostra-evento “La Grande Guerra e l’Unificazione romena. Un percorso storico e visuale a 100 anni dalla nascita della Grande Romania”.

La mostra aperta al pubblico fino al 31 ottobre dalle 10 del mattino alle 7,30 del pomeriggio è ad ingresso libero.

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Le Cartoline della Grande Guerra al Sacrario delle Bandiere

Parole e immagini
in pochi centimetri quadrati di cartoncino

Per il Centenario della Vittoria della Grande Guerra è in corso una mostra dal titolo “La posta militare. Le cartoline della Grande Guerra”, organizzata dal Raggruppamento Autonomo del Ministero della Difesa, allestita nel Sacrario delle Bandiere delle Forze Armate, visitabile fino al 9 Dicembre del 2018.

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Roma in Stampa

Riviste di Cultura Romana oggi

Giovedì 18 ottobre presso la Sala del Chiostro di S.Maria sopra Minerva si è svolto un evento particolare, per nutrire una cultura di élite che ha Roma come punto focale: “Roma in Stampa”. Organizzato da editrici specializzate in argomento, Pagine ed Editalia, l’incontro ha avuto un buon numero di pubblico ed argomenti.

Si è evidenziata la presenza di diverse riviste che si occupano di arte, storia, archeologia, vita quotidiana, personaggi illustri della Capitale in Italia ed anche fuori dai confini :Voce Romana, Forma Urbis, Archeoroma, Lazio ieri ed Oggi, ed altre ancora di pari interesse, ognuna con propositi nuovi e consuntivi dei traguardi raggiunti. 

In particolare è stata seguita l’esposizione di Forma Urbis per la pubblicazione differenziata di temi prettamente romani ed altri di storia ed arte extraitaliane, la grande diffusione di Voce Romana, con una veste tipografica tradizionale ed attualissima nel contempo, secondo i canoni del fondatore Giorgio Carpaneto e dell’attuale poliedrico direttore Sandro Bari, coadiuvato da Francesca di Castro, esperta in eccellenze romane più o meno nascoste. A questi due nomi è dovuta l’attuale scoperta del secondo Ponte Milvio che Massenzio costruì per motivi strategici, e la descrizione di tutto ciò che di quel tempo gli stessi hanno trovato lungo le due rive del Tevere al Flaminio.

Si è notato l’aggiornamento di Lazio ieri ed oggi più focalizzato sull’Urbe, e la forza delle più antiche testate informative come Archeoroma ed il 996.

Non poteva mancare la Strenna dei Romanisti che raccoglie ogni anno, con una festa, i contributi di ricerca e di cultura su note ed aspetti insoliti o poco evidenziati della Città Eterna. E’ una ricorrenza a buon diritto attesa e onorata come una primadonna. Commenti sono stati ampi e svariati, alternati a doviziosi assaggi di una meravigliosa porchetta innaffiata da vino di Marino: un’agape rustica e soddisfatta dalla bellezza delle riviste e dall’eccellente atmosfera di amichevole cordialità perfusa ed encomiata dall’ideatore dei Salotti Romani, Frate Angelo di Marco.

Marilù Giannone

 

A Roma, al Centro Russo di Scienza e Cultura …. il 12 ottobre, una rassegna della “Cultura Tartara”

NEI MAGNIFICI SALONI del CENTRO CULTURALE RUSSO
si è celebrata la FESTA della CULTURA TARTARA

servizio a cura di GIAN PAOLO MENEGHINI 

In onore di GABDULLA TUQAY con la partecipazione di eccellenti Artisti Tartari, come già annunciato con apposito comunicato pubblicato su questo sito e visionabile tramite il link qui indicato: >  https://www.consulpress.eu/in-roma-festa-della-cultura-tartara/

Applausi. intensi e calorosi, sono stati riservati dal numeroso pubblico agli Artisti e agli organizzatori e la rassegna di musiche, canti e recitazioni si è concludsa con un un rinfresco con specialità tartare e relativi brindisi.

QUI DI SEGUITO VIENE RIPORTATO L’INTERVENTO DI APERTURA, RIVOLTO AI PRESENTI,  DA PARTE DELL’ AVV. ELEONORA DI PRISCO, COMPONENTE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DELL’ ACCADEMIA COSTANTINIANA.

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