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Festival dell’Astronomia a Mecerata

Approda a Macerata Galassica Festival dell’Astronomia, dal 21 al 24 giugno nei luoghi del centro storico incontri, dibattiti con gli scienziati, serate al telescopio, planetario a Palazzo Buonaccorsi.

Che spettacolo l’astronomia! è lo slogan del festival, un progetto innovativo, proposto dall’associazione Nemesis Planetario e accolto dall’assessore alla cultura del Comune di Macerata Stefania Monteverde. “Il primo Festival dell’Astronomia è una  delle tappe di “Macerata finalista Capitale della Cultura2020”. Ed è una tappa ricca di valori: il cielo stellato sopra di noi ci riporta al valore della ricerca scientifica e apre allo stupore del mistero. – afferma l’assessore. – Saranno giornate belle, ricche di incontri e dibattiti per tutti, grandi e piccoli, occasioni per tutti per stare bene insieme e vivere il centro storico della città. È il primo festival dell’Astronomia e già aspettiamo il prossimo.”

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Segni e Testimonianze Templari

Mercoledì 13 Giugno 2018, alle ore 17:00, presso la Società Letteraria sita in Piazzetta Scalette Rubiani 1 – Verona, si svolgerà l’incontro dal titolo “Segni e Testimonianze Templari”, organizzato dalla associazione “La Pianura Cultura”.

Giancarlo Carpi e il Futurismo

Il Futurismo si ritrova a Roma

Un uomo giovane, disinvolto, informale si siede e si presenta, accomodando le sue lunghe gambe: Giancarlo Carpi, Docente di Belle Arti a Frosinone, specialista in arte moderna, conoscitore in particolar modo del Futurismo e di tutti i suoi momenti. La Galleria Futurism &Co è iniziata con una raccolta di quadri futuristi che il genitore, appassionato d’arte, collezionava, fino al punto da voler diffondere il linguaggio trasmesso da essi mediante Internet, richiamando critici, acquirenti, estimatori da ogni parte.

Da quel momento la Galleria è diventata realtà, e la famiglia intera ne è partecipe: gli eventi, per quanto accuratamente preparati da tutti, sono sempre commentati da Giancarlo, che spazia culturalmente dall’antico alle ultime battute del moderno, vale a dire fino al Neopop, a Murakami ed i seguaci italiani, e soprattutto, ci tiene a dirlo, fino all’ultimo genere artistico che evidenzia il valore antinarrativo e narrativo dei personaggi, cioè ai personaggi nati dal mondo delle arti plastiche,cioè dal mondo dei prodotti, come Hello Kitty, nata come personaggio/prodotto narrativo ,senza storia.

A questi, cioè coloro che mostrano invece la narratività delle figure di stessa origine dei precedenti, si pongono specularmente le creazioni di Elio Varuna e Katija Tukiainen , che il critico d’arte è in procinto di presentare nella Galleria di via Mario de’ Fiori. Ancora, dopo un evento straordinario sul Futurismo in America il 2014, espone a Noto una raccolta di opere Street Art e Street Art astratta, questa non plurima nelle creazioni, che tendono attualmente al recupero figurativo.

Giancarlo Carpi parla diffusamente di futuristi, di una tesi su Prampolini, della originalità di Depero che ha saputo introdurre inconsapevolmente l’arte al pop, con i soggetti animati. Dà molto credito all’impegno rivoluzionario di questo movimento che ha aperto altre vie anche con dura decisione, lasciando non già le figure, ma la morbida stasi o il leggero affacciarsi dell’oggetto all’occhio dell’osservatore  scegliendo la fusione tempo/spazio nell’apertura al movimento, alla corsa, alla veduta su più spazi e più piani prospettici diversi.

Se la raccolta di opere dei grandi Futuristi hanno raggiunto mediante mostre la visibilità di 100 in 20 anni, al momento Carpi preferisce approfondire temi particolari di essi, già nel Gruppo di Littoria come Sibò e Tato o De Rosso, per far conoscere al mondo finora limitato nel genere le Artiste, le Futuriste, in realtà già segnalate dagli Americani, dalla consorte di Marinetti, Benedetta, a tutte le altre rappresentanti del Movimento, precedentemente, il 2009, esposte a Nuoro con enorme successo. Non solo pittrici, ma scrittrici e padrone delle arti figurative, innovative nei modi creativi come per la “Tavola tattile” di Benedetta stessa.

Promette che presto queste Artiste sottaciute, come tutte le altre dalla cultura dal Medioevo in poi, avranno ancora l’occasione di evidenziarsi : questo è un altro punto che dimostra come la Galleria Futurism & Co sia gestita da persone che hanno veramente a cuore l’informazione e la sua azione nel pensiero evolutivo della gente: si sottolinea che il locale è alla portata di italiani e stranieri, e che anche un giro curioso all’interno basta per uscirne arricchiti.

E dunque, per “seguir virtute e conoscenza” i colori, le fughe cromatiche, i forte, i piano , il fascino realistico delle vedute dall’alto, condotte da aerei come linee guida per espandersi spiritualmente sono indispensabili per riprendere a studiarsi questo Movimento italiano, che ogni giorno offre un messaggio nuovo, oggi come al momento del suo nascere, ricco di fiducia nell’uomo ed i suoi positivi, alti valori. L’arte è etica – conclude Giancarlo Carpi – è fusione del bello della macchina con la guida umana, è il cervello che sceglie e che domina la tecnica. E Roma, come Capitale, apre per prima e diffonde questa realtà irrinunciabile.

Marilù Giannone

 

“Sentimental Killer” al Molo Ponte Milvio

Dai POETI SIMBOLISTI ai CONTEMPORANEI, passando per i ROMANTICI; una performance/spettacolo tra musica, immagini, suoni e colori

La Giulia Arni Onlus presenta “SENTIMENTAL KILLER” in anteprima assoluta Il 14 Giugno, data unica, alle ore 21.30 presso il Summer Village in Lungo Tevere Capoprati all’interno della rassegna Teatro al Molo Ponte Milvio. Una performance/spettacolo scritta, diretta ed interpretata da Cristian Arni in collaborazione con lo studio TDB (Triangolo delle Bermuda Farm) di Mickhail Fasciano, che ha curato musiche, video e grafica. Alla UILT – Unione Italiana Libero Teatro, in collaborazione con l’Associazione Ponte Milvio, il merito dell’organizzazione delle spettacolo. 

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Ricapitolando il Futurismo

La Galleria Futurism & CO. espone Sibò e Littoria

 

Giovedì 7 giugno, alle ore 11 a via Mario de’ Fiori la Galleria Futurism &Co hariempito di vedute e colori lo spazio espositivo e la strada, di riflesso, rallentando passeggio e commerci. La stampa si è raccolta di fronte ai quadri di Sibò, nome d’arte dato da Marinetti a Pierluigi Bossi, un artista sensibile all’aeropittura che dal 1930 appassionava la società nella figura chiave di Gerardo Dottori. Sibò ha lasciato ammirare in questa giornata la raccolta dedicata alla creazione di Littoria, espansa e dinamica nei riquadri obliqui che sottolineano in parte ampie campiture di colori smaglianti e talvolta in contrasto, le quali danno all’opera un movimento deciso ed ascensionale, come regola di questo Futurismo in certo modo più idealista di quello iniziale ma affatto immaginario.

La nota dei traccianti aerei e degli aerei stessi, realistici nel colore ma fioriti su spazi di cielo conducono l’osservatore a leggere le costruzioni e le particolarità delle opere dove, talvolta, sono richiamati i nomi delle località e dei colleghi ed estimatori. Il che raccorda quella dimensione quasi imprendibile al presente in ascesa ma visto con gli occhi sorridenti di chi è sicuro della sua vita in Italia, e, nel momento attuale, con gli occhi del rimpianto.

Insieme a Sibò ed alla sua Littoria, distrutta quasi completamente durante la guerra ma vivente in queste opere, il veronese Renato De Bosso, che dipinge su tre piani inclinati e con fasce sfumate le sue vedute aeree con realizzazioni di paesi che la distanza riprodotta vela di tono fiabesco, e alcune belle creazioni dell’ardito Prampolini, che già introduce l’italiana arte al momento postbellico cubista ed astrattista nella speranza del voler approntare fondamenta nuove alla Penisola ed alla sua arte. Anche Tato (GuglielmoSansoni) domina una parete della Galleria con un quadro che si associa alla tendenza del superamento del Futurismo ma con ancora chiari caratteri di dinamismo talvolta rimarcato dalla bitonalità sparsa e alternata come se il sentimento creatore fosse schiacciato da troppe ed amare considerazioni sul recente passato.

Questo terzo evento sul Futurismo della Galleria Futurism &Co conclude una fase di studio sulla cultura italiana della prima metà del 1900 che vuol essere rilettura ed insieme incitamento ad ampliare il viaggio in questa parte di secolo, alla doverosa e piacevole riscoperta della letteratura, del teatro, della musica, dell’architettura razionalistica di tale periodo che ha visto l’Italia grande, serena, competitiva e senz’altro più vivibile di questi anni. L’Italia che ha dovuto allearsi e poi tradire per non essere distrutta, fermarsi in un piccolo punto per non essere invasa, e che è a poco a poco risorta per l’amore e l’orgoglio dei suoi cittadini.

Marilù Giannone