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Radio Spada e la Contro-Rivoluzione per il 25 Aprile

Con RADIO SPADA:

LA BATTAGLIA contro la RIVOLUZIONE
Nuovi Materiali per la RESISTENZA

Una giornata davvero ricca, oramai giunta alla sua IV^ Edizione, e che – alla luce della continua crescita della partecipazione negli scorsi anni – viene trasferire in una nuova sede più ampia: l’Agriturismo San Giuseppe di Gattatico in provincia di Reggio Emilia. Al 25 aprile di Radio Spada si ascolta, si discute, si impara, si legge, si fa amicizia, si mangia, si ride e si piange (a volte) insieme.

I relatori sono sempre nuovi e i temi stimolanti, riuniti intorno a un filo conduttore diverso per ogni edizione; i banchi della buona stampa traboccano di validissimi titoli, dalle novità ai grandi classici, e non mancano immagini sacre, santinistica, oggetti di artigianato cattolico.

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Futurism & Co, riprendiamoci la nostra storia

Piccola grande Galleria 

Giovedì 15 febbraio, a via Mario de’ Fiori, si è ripetuto l’esperimento gratificante di uno studio su Giacomo Balla e Dorazio, con una nuova esposizione artistica costruita anch’essa come un faro che punta una grande personalità d’arte figurativa, accostandole, come un contrappunto, una o due a voce simile.

Si tratta della accuratissima passeggiata nell’anima del futurista Eadweard Muybridge, completato da Umberto Boccioni, Fortunato Depero ed altri e condotta, in modo assolutamente innovativo, nella Galleria Futurism&Co. L’innovazione consiste nell’accostamento di temi e scritture pittoriche in accordo fra loro, reso leggibile anche a chi non è esperto, ma comunque spiegato dall’ideatore della mostra, Giancarlo Carpi. La plurimonografia (se mi è concesso indicare così questa nuova via di studio) su Muybridge ha come tema il “Corpo con le ali”.

Il dinamismo come molla vitale, come creazione e ri-creazione continua riprendono la guida della ricerca dell’arte attuale come indagatrice delle possibilità fisiche e spirituali di un “vivente”. La lectio magistralis del Futurismo rimette in evidenza l’unione dell’umano, come stasi e velocità, e del non umano, come oggetti, ambientazioni, particolari, coinvolti in armonia storica, che lascia la contemplazione, ma attiva, a chi l’ammira. È auspicabile che questo stile espositivo prosegua, per dare ancora mete nuove.

Il punto di partenza, che costituisce il nome della piccola Galleria, Futurism&Co, è l’italianissimo Futurismo di Giacomo Balla, Fortunato Depero, di Dottori, Boccioni, e dunque dei massimi esponenti dell’arte del primo Novecento che aprirono campi nuovi alla conoscenza mondiale e che meritatamente tornano in primo piano espungendo caos e falsità di varie arti di “metodo”, dove conta più il materiale che si adopera della pallida idea, se pur esiste, da trasmettere. Non è un “futuro che ritorna” ma è la fiducia rinvigorita per quella lingua che i frastuoni della terribile storia che si vive non hanno mai soffocato.

Il ” fuoco” mira a raccontare le opere fotografiche di Muybridge che indulgono a segnare la velocità come creatrice del corpo umano che: «si basa sulla traiettoria dello spostamento e non analizza le sue fasi cinetiche» (Anton Giulio Bragaglia). Corpi umani, e figure di animali, estensioni, evoluzioni, e la bellissima festa corale di “Piedigrotta” che, secondo Carpi, «è un complesso plastico che supera il concetto classico di pittura e scultura ed è, in pieno spirito, Ricostruzione futurista dell’universo, in grado di darci le voci dell’infinito.» Allora tornare al Logos come musica, parola, arte, è l’evidente, dolcemente ingiuntivo consiglio per la condizione vitale umana.

Marilù Giannone

Ladispoli: la sorpresa di una piccola città

Lia Viola Catalano parla dei suoi libri

Erano anni che non andavo a Ladispoli, piccolo luogo marinaro che mi aveva visto ospite saltuaria di amici, ormai “andati avanti”. Sulla falsariga di tante piccole zone abitate del Lazio, andando colà per assistere alla presentazione dei libri di un’amica un poco speciale, Lia Viola Catalano, psicoterapeuta di Rebibbia e Magistrato, mi aspettavo il solito sbadigliante luogo, pieno di girovaghi, nomadi e cartacce varie, come si sono ridotti gli abitati da alcuni anni.

Invece ho trovato una cittadina pulitissima, ordinata, piena di interessi (che strano, le capitali sembrano aver raggiunto il loro culmine e stagnano nelle solite menate culturali) e fiorita di coordinamenti per spettacoli, installazioni per conferenze, ampi ed ordinati liberi parcheggi, negozi aperti e illuminati con discrezione, nessun vagabondo colorato o no col cappello in mano, per lo meno in Corso Italia, insomma, una vera sorpresa.

Nella Sala Consiliare del Comune, dove Lia Catalano offriva i suoi scritti, realmente corrispondenti ai nostri nazionali principali problemi, vale a dire mafia e femminicidi, un numero notevole di studenti zitti ed attenti, a divorare i motivi e le evoluzioni dei temi contenuti in “Malanascenza” ed ” Elettroshock”.

La scrittura agile e talvolta sofferta, in capitoli particolari, dell’Autrice ha toccato i ragazzi, che si guardavano talvolta fra loro colpiti. Si tratta, per il primo, di un’esposizione di come si diventi “omo de panza” già da tenera età e quasi senza avvedersene, come il latte succhiato dalla mamma, e come si possano inevitabilmente, da questa formazione, scendere via via i gradini che portano al proprio annullamento. Il secondo è un astuto e ripetuto divorzio all’italiana di un sanitario di gran nome, senza conseguenze né penali, né economiche, così facilmente condotto da far capire quante volte, dietro morti improvvise di mogli, si celi la fredda cattiveria, l’egoismo del sesso detto forte. Il dolore che qua e là Lia Catalano lascia trasparire la dice lunga sulla sensibilità sua e sulla veridicità delle storie che mette in evidenza. Un sottile e prezioso fil rouge espressivo porta all’analisi di questi oscuri personaggi e interessa i lettori per l’indagine dell’animo umano. I ragazzi hanno poi proposto domande precise e si sono precipitati, alla fine, a prendere qualche volume che veniva loro offerto.

Ma il Sindaco Alessandro Grando fra loro lascia ammirati tutti: è giovane e capace, dispostissimo allo spazio alla cultura ed all’evoluzione giovanile, come sostiene la Dirigente Scolastica Fabia Baldi e come, e con entusiasmo, precisa la Coordinatrice del Progetto Erasmus e docente dei ragazzi del Liceo Scientifico “Martini” Rossella Spano, piacevolmente sorpresa dei problemi umanissimamente esposti da Lia Catalano che portano contributo alla sua ricerca su problemi sociali femminili. Il Primo cittadino di Ladispoli costituisce un esempio, come costituisce una porta aperta nel futuro la bravura di un’Autrice e l’avvenenza della sua personalità.

Marilù Giannone

“Il Mistero del Graal” di Julius Evola

 Il MONDO della TRADIZIONE a Convegno

Una sintesi di Massimo Fulvio FINUCCI e Clarissa Emilia BAFARO

Si è svolto il 27 Gennaio scorso, per l’intera giornata, un importante Convegno di Studi, curato e organizzato dalla Fondazione “Julius Evola” e dalla Casa Editrice “Edizioni Mediterranee”, dal titolo “Un simbolo millenario: 80 anni de Il MISTERO DEL GRAAL” di Julius Evola”, presso la sede dell’Associazione Culturale “Oroincentri”.

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