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“La legge del Karma”

                             Una Conferenza  sulla “LEGGE DEL KARMA” a Roma

 Sabato 10 febbraio h.17 :00 presso l’ Associazione ARCHEOSOFICA 

“Le leggi della Reincarnazione e della Giustizia universale sono il corollario della grande legge dell’Evoluzione, cioè del processo lento di trasformazione della materia e della coscienza verso stati sempre più perfetti, e che si avvicinano al modello della perfezione divina” (T. Palamidessi – La memoria delle vite passate e sua tecnica).

Chi si interroga sul senso della propria esistenza, sulla sua origine e su ciò che ne deve fare si trova a domandarsi chi è, perché vive, qual’è lo scopo della sua vita, se esiste un’altra vita e se sarà migliore o peggiore di questa. Se vi è da rendere conto di pensieri, parole e azioni. Se c’è un premio per chi fa del bene o una punizione per chi fa del male. Se c’è una ragione logica per la sofferenza nella povertà e nella malattia oppure c’è solo ed unicamente la materia in movimento con la sua dialettica inesorabile ed un divenire privo di finalità. Se si è liberi di scegliere, oppure se si è condizionati dalla nascita fino alla morte.

Queste domande accompagnano la storia dell’umanità fin dalle sue origini

Una scrittrice interessante, Silvana Folliero

La Galleria di Neòtero

Il libro “La Galleria di Neotero” offerto gentilmente da Marilita Molinari, Presidente dell’Associazione “Ermes 2000”, nel corso di un evento culturale, non è l’ultima opera della scrittrice Silvana Folliero, ma una delle più significative, in quanto raccoglie, in tre differenti sezioni, temi che la scrittrice ha prodotto di migliori.

Autrice di diversi titoli, imperniati sulla ricerca del senso della vita, del compito inespresso di ogni uomo o creatura in esso, Silvana Folliero penetra nel tessuto dell’umanità abulica che fa da sfondo alle sue narrazioni per evidenziarci personaggi e storie tanto singolari quanto al limite del probabile quasi volesse rilevare, al di sotto di un’apparente normalità, una realtà straniata, spesso morente, malata, ma sempre rinascente dai suoi lubrici o malsani territori. Non sono mai storie simili alle favole ed a lieto fine, ma è il carattere nonostante tutto etico e positivo delle sue creature che si svincola dai suoi errori, ciò che dà una fine comprensibile e spesso accettabile ai racconti che scrive.

La critica giustamente l’ha dotata di riconoscimenti e premi particolari qui solo accennati, largamente citati in biografia, ma al lettore ciò che preme è saperla riconoscere come eccezionale, sia per la liscia perfezione del tessuto scritto (ha collaborato, fra l’altro, al Grande Dizionario della Lingua Italiana) sia per l’insolito filo conduttore della sua ricerca, la terra sommersa possibile del vivente e le sue dinamiche.

Già il racconto “il Figlio” che le ha fatto conseguire un premio (Olevano 2000) e che mette in luce la paternità e la maternità connaturate in ognuno a prescindere dell’esito manifesto, si collega, come spirito, alla raccolta: “Inventario”, ma l’atroce giovinezza di due fratelli, “Junghita”, raggiunge limiti quasi utopici per la creazione di un legame, nel magma indifferente dell’odierna società nel quale esso si acquatta, che troverà in “Utopia e coscienza” il motivo razionale del suo verificarsi. Lo stile morbido ed il delicato vocabolario non negano in nessun modo le mende riprovevoli e la colposa indifferenza dell’attuale ambiente, accettato dai personaggi come consueto e quasi con rassegnazione, come ultima, gandhiana ribellione.

Le sue figure non amano il lettore e forse non sanno neanche farlo. Sono immagini a tutto tondo e non ombre, che danno a chi legge l’ombra oscura dei suoi errori, sono gli occhi che indagano e giudicano chi le avvicina, che prova sgomento, ma anche la mano tesa, senza indice accusatore, di un comprensivo sorriso.

Marilù Giannone

Incontri all’ Accademia dei Lincei

ACCADEMIA DEI LINCEI –  Eventi Febbraio 2018

Via della Lungara 10 Roma

 

Mercoledì  7 Febbraio 2018 h. 14 -18.30   Segnature – “Ricerca e Innovazione in Italia e in Europa“.

Giovedì 8 Febbr.  h. 15.30    Approfondimenti – Piero Boitani, Paolo Galluzzi, Antonio Paolucci presentano: Tre Centenari Leonardo – Raffaello – Dante (2019-2020-2021)

 Giovedì 8 Febbr. h. 17.30    Conferenza “Nikolaus Himmelmann” del Socio Salvatore Settis: Lo “Stato dell’Arte”. Il Patrimonio Artistico fra il  Museo e la Mostra.

Venerdì 9 Febbr. h. 11      Conferenza di  Fabiola Gianotti: “Il CERN, un Laboratorio mondiale  per la Ricerca e molto di più”.

Venerdì 9 Febbr. h. 15     Conferenza della Prof.ssa  Emmanuelle Charpentier: CRISPR-Cas9: a game changer in genetic engineering”.

Venerdì 9 Febbr. h. 16     Lectio brevis del Socio Loris Sturlese: “Il processo per eresia contro MeisterEckhart”.

Lun. 19 Febbr. h. 9-19  # Martedì 20 – h. 8.30-13.30    XLV Seminario sulla Evoluzione Biologica e i grandi  problemi della Biologia: ”Le Cellule Staminali nella medicinarigenerativa e nello sviluppo dei  tumori 

Lunedì 26 Febbr.  h . 8.30 – 13.30      Lezioni Lincee di Biomedicina: Le Malattie Neurodegenerative”.

Martedì 27 Febbr. h. 15 – 20                  Convegno: Medioevo Romanzo e Orientale.

Mercoledì 28 Febbr. h. 9 – 19                Linee storiografiche e nuove prospettive di ricerca.

 

COMUNICATO STAMPA a cura di Giovanni Anzidei
Capo Ufficio Stampa Accademia Nazionale dei Lincei
Palazzo Corsini – via della Lungara, 10 – 00165 Roma
anzidei@lincei.it

Goethe Libero Muratore

Un lato poco esplorato di un grande Letterato

Lunedì 22 gennaio 2018, a villa Sciarra, uno dei posti più incantevoli di Roma, è stato presentato uno studio su Goethe Massone, a cura dei professori Marino Freschi e Roberta Ascarelli, e presentato da Gianluca Paolucci, Ricercatore presso l’Istituto di Studi Germanici stante nella Villa detta, con Gianmario Cazzaniga dell’Università di Pisa. Numerosi gli uditori, attratti da questo aspetto della personalità del Genio europeo inusitato per una biografia specifica di cultura letteraria ma immancabile in quanto la spiritualità della Massoneria ha rivelato una sua piena esistenza nelle opere del Grande tedesco.

Il commento riguarda innanzitutto il contatto e l’adesione di Wolfgang Goethe alla Loggia Anna Amalia delle Tre Rose, l’uscita da essa a causa di impegni diplomatici presso il Duca di Weimar, del quale il Nostro era Consigliere Segreto, ed il suo avvicinamento ad un gruppo di Illuminati, una scuola sempre sulla linea della Massoneria classica, dalla quale Goethe sarebbe poi ritornato alla Loggia primitiva. Ma ciò che è importante è la resa, alla luce delle tracce massoniche, di alcune giganti figure delle sue produzioni: Prometeo, Faust, e quel bellissimo legame che il Poeta ebbe con la Natura, sia essa una visione di luoghi, sia essa la definizione dello spirito di un personaggio, visto come un girovago del pensiero che segue la via del miglioramento per raggiungere il suo culmine, e questo è il nucleo della sua opera Wanderjahre di Wilhelm Meister, con il capolavoro del protagonista e della sua compagna che l’invita a conoscere «la terra dove fioriscono i limoni e dove risplendono le arance.»

Non è solo la gioia di ritrovare una così grande stima di Goethe per l’Italia a far ammirare quest’opera, che si spera possa far meditare gli italici denigratori della loro casa, ma è l’impulso, quasi una coazione a seguire la vita ora facile ora tormentosa, fiorita o corredata di incertezza del Meister, sentimento che rivela l’inevitabile legame dell’uomo con la sua esistenza.

Ma non ci si ferma qui: attraverso lo studio su Goethe si dà ampio panorama del pensiero corrente sulla Massoneria dal 1700 in poi in Europa, per nulla ostile, talvolta quasi un atteggiamento alla moda, o, specie in Germania, una considerazione rispettosa, incarnata in grandi letterati come Lessing, Herder, Wieland. Lo stesso ordine degli Illuminati, visti oggi da letterati di cassetta come demoniaci, era un ordine mistico e pacifico, di vicinanza templare e di un esoterismo privo di storture immaginate da profani. Il pensiero tedesco in particolare era attratto dalla ricerca spirituale più degli altri stati europei come può attestarlo non solo il Goethe, ma anche quell’opera vivamente apprezzata che fu “Dialoghi Massonici” di Lessing.

Ci si augura che lo spirito critico possa sceverare dal ricco bagaglio di commenti più o meno superficiali quella semplice verità che, luminosa com’è, è sempre sottoposta ad azioni di contrasto da parte dei poteri correnti.

Marilù Giannone

Futurism & Co.: un piccolo gioiello

Ritorno al Futuro

A Roma può succedere che, andando a vedere una vernice in una galleria di recente apertura, l’attenzione cada su un piccolo locale espositivo in via Mario de’ Fiori 68, Futurism & Co., portando i passi immediatamente dentro di esso.

Si viene accolti da opere di Giacomo Balla e di Piero D’Orazio, in posizione alterna sulle pareti per un confronto, quasi un richiamo da pifferaio magico di quadri sapientemente accostati e simili, garbatamente succedanei: Balla ha aperto la porta all’astrattismo, e per soggezione, a diverse scuole moderne.

Era tempo, era davvero tempo che non potessero vedersi, in vari eventi, opere che abbiano la potenza di far godere un visitatore, ed insieme di condurlo lungo i sentieri dei loro messaggi. Questa galleria ha volutamente messo punto ai finti artisti, a quei critici e pittorini che non sanno cosa sia arte, che è l’umiltà di studio che conduce alla fiducia ad occhi chiusi per la propria sensibilità che, come una voce irresistibile, reclama verità e totale disponibilità di ideazione e di esecuzione, ad altissimi costi di tempo.

Questo è essere pittori, uniti alla capacità ed alla personalità creativa, se si è grandi. È cosa nota che, nel mare di mediocrità rattristante solo qualche nome dal dopoguerra ai nostri giorni sembra essere un accettabile faro. Da quando si va dietro ai virtuosi del metodo e dello strumento, più o meno d’oltremare o non italiani, chi cerca arte deve andare ramingo per luoghi ed istituzioni alla ricerca di qualche opera che dia conoscenza, così in pittura come in letteratura.

Futurism & Co. vuole riprendere un bel discorso interrotto, senza negare nulla, né l’esperienza, né il rapporto diverso con l’ambiente, e ci si augura un successo dovuto, che il desiderio di riprendere il livello nazionale suggerisce. La parola d’ordine è negare il ripetitivo, il passaggio a livello della politica di comodo ed innaturale, seguire l’immaginazione dinamica ed armoniosa di Giacomo Balla, scoprire come D’Orazio ha fatto suoi, con altra poetica, quei fraseggi e versi multicolori.

Marilù Giannone

Il Vittoriale degli Italiani

Ci è pervenuta la relazione completa del 2017 riguardante il Vittoriale degli Italiani, riportiamo la prima parte del testo redatto da Giordano Bruno Guerri, per proseguire Clicca qui.

Il Vittoriale degli Italiani

Relazione 2017

Cari Amici,

il Vittoriale nel 2017 ha proseguito nel suo slancio di crescita, e con grandi passi avanti nel progetto “Riconquista”. È stato aperto il nuovo museo permanente L’automobile è femmina – gratuito per tutti – dando una degna sistemazione alle nostre auto storiche; la riconquista dell’antico parcheggio di d’Annunzio ha anche consentito il raddoppio del bookshop, l’istallazione di un ascensore per disabili e la creazione di nuovi bagni per il pubblico e i dipendenti.      

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