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Traiano e l’Europa

TRAIANO. Costruire l’Impero – Creare l’Europa

IL MUSEO  E LA FORZA DEL CONTESTO

La mostra “Traiano. Costruire l’Impero, creare l’Europa” è in corso ai Mercati di Traiano Museo dei Fori Imperiali dal 29 novembre al 16 settembre 2018. L’obiettivo di una mostra è quello di ricreare un contesto, all’interno del quale i singoli oggetti riprendono vita, colmando vuoti, lacune e mancanze dovute principalmente allo scorrere del tempo. Tanto più una mostra è riuscita quanto più si è messi in condizioni ottimali, tali da favorire una visione il più possibile integrale.

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Il Museo di Valle Giulia per la Storia Italiana

Un ciclo indispensabile di conferenze ed iniziative 

Quando gli Indeuropei hanno conosciuto la nostra Penisola, si sono incontrati con i Villanoviani, in fase di evoluzione, e questo incontro è stato il più significativo per la formazione della Civiltà Romana, e per tutta la storia del Mediterraneo.

L’Italia è indubbiamente l’athanor dei popoli, e non vale rovesciare sottosopra la verità storica per una piaggeria filoestera. Prendiamo nota di questa rilettura che nulla nega dei lavori passati, ma che apre una finestra più ariosa alla nostra via di conoscenza.

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Canapa da degustare

Mangiare con gusto e mantenersi leggeri durante le Feste?

Con la canapa si può!

Fiera Internazionale della Canapa: IV Edizione 16 – 17 – 18 febbraio 2018  # PalaCavicchi, Via Ranuccio Bianchi Bandinelli, 130 – Roma

Tra i mille utilizzi della canapa che non ti aspetti, svetta l’uso alimentare. Dopo il gelato e il vino alla canapa, da oggi è possibile degustare anche specialità siciliane, come arancine e cannoli alla canapa. Tutte squisitamente a base di canapa, 100% vegano e gluten free. E per Natale non poteva mancare lui:  il re panettone… alla cannabis! La sua peculiarità è la glassa, che non annovera solo zucchero ma anche estratti di cannabis. Ricca di omega 3 e 6, gluten free e con pochi grassi e zuccheri, la canapa è l’ingrediente segreto che può rendere le nostre Festività ricche e succulente senza inimicarci la bilancia. E senza rischi per la salute, essendo la canapa anche un ottimo alleato contro il diabete e le malattie cardio vascolari, e ideale anche in caso di diete ipocaloriche.

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I Santi Quattro Coronati: un'idea

I Santi Quattro Coronati: un’idea

Un poco di filosofia non guasta

La nostra religione, sempre riempita di santi e martiri, non si ferma più di tanto a considerare il significato delle quattro figure dei Santi Coronati, presenti in tutte le epoche presso tutte le produzioni artistiche delle varie civiltà. Se è vero che il nostro Creatore ha voluto gli universi e le vite tutte, ha armoniosamente impiegato gli elementi che Egli ha voluto: Acqua, Aria, Fuoco, Terra. Così è l’umile ed incantata meditazione dei saggi di ogni tempo, che per questo hanno rispettato ciò che essi vedevano e che parlava loro della grandezza della loro Origine Creatrice. E questi sono i quattro del “titulus” confusi ed incerti nei nomi e nel numero che l’Agiografia ha tentato penosamente di attribuire loro.

Coronati perché creature di Dio, partecipi e non martiri di nessun bieco paganaccio. L’uomo non ha iniziato la fede dall’organizzazione cattolica, ma ha sempre rivolto gli occhi intorno, comprendendo che c’era un Superiore assoluto che lo incitava o lo limitava, secondo la Sua saggezza. Ha sbagliato, ha sofferto, ha imparato. Un grande filosofo greco, di Samo, ha spiegato che la filiazione, il Tre, ha applicato il suo amore per lo Spirito disegnando un quadrato. Il quadrato è il mondo secondo le sue Leggi, che Egli ha affidato all’uomo lasciandolo sbagliare per farlo venire a Lui.

Il sito dei Quattro Coronati, già presente in età remota come luogo sacro, è stato mutato in chiesa cristiana nel 499 d.C., collegandola in un complesso esteso alla zona di una residenza sulla via Tuscolana, dal nome Aemiliana, e fortificandolo nel IX secolo. La chiesa ha potuto anche comporre il monastero comprendente cripta, cortili, palazzo cardinalizio, danneggiato tutto al tempo di Roberto il Guiscardo, che gli dette fuoco. Il 1084 l’insieme fu ricostruito, con modifiche e l’uso abbondante di materiali di spoglio.

Pasquale II lo volle collegato come presidio all’Abbazia benedettina di S. Croce presso Foligno. Il complesso religioso, più volte restaurato, fu lasciato decadere quando il papato si spostò dal Laterano al Vaticano. L’interno è ricco di affreschi del XII secolo, la pavimentazione è più antica, in opus alexandrinum, a sinistra una porta conduce ad un silenzioso chiostro a colonnine ed arcate e, all’uscita di questo, si trova l’oratorio di Papa Silvestro, così pieno di affreschi da essere definito simile alla Cappella Sistina, e così pieno di enfasi nel rimarcare la Donazione di Costantino da dare l’evidenza del falso. Più figurativamente interessanti gli affreschi cinquecenteschi nel presbiterio e più pregni di significati storici ed artistici i due oratori di S. Nicola e di S. Barbara.

All’entrata del chiostro, fra due colonne, una lastra marmorea incisa riporta una tavola numerica considerata un calcolatore. È molto probabile, vista l’indispensabile presenza dei numeri in architettura, spiegata su più fronti data la collocazione della lastra fra colonne portanti in numero di due, e vista l’equivalenza di somme e sottrazioni con significati filosofici e religiosi, un esempio è trovabile nella Bibbia, per la costruzione del Tempio di Salomone.

Ma ancora più attraente è ciò che si trova inciso in una parete del chiostro, una “triplice cinta” che si trova anche in altre chiese tardoantiche (S. Stefano Rotondo) e diffuso, come una forma di moda, fino a tutto il Trecento, tanto da far pensare al punto di partenza di simili incisioni templari nelle Cattedrali. Si fa riferimento, invece, a S. Francesco, quando parla di “nostra morte corporale” e di “secunda morte”: queste espressioni del Santo spiegano che l’uomo ha tre elementi compositivi: il corpo, che qui sarebbe la prima cinta; l’anima, che qui è il secondo giro ; ed il terzo, più alto nel cielo, è lo Spirito, che ci lega allo Spirito di Dio, finendo, in ipotesi non tracciata, un unico punto al centro della terza cinta, Uno, la Corona. Simile ancora a questo quadrato è la scala a chiocciola leonardesca, che si può immaginare tangente ai lati dei quadrati e, mediante la sezione aurea, in salita. E dunque è un concetto ben diverso di quello, sanguinolento, del martirio di quattro o cinque probabili lapidari, che non si sa bene come si chiamino, né di quale paese siano, se della Pannonia o provenienti da altri luoghi.

Gli artisti della pietra, scalpellini, cavatori, muratori, erano riuniti in Collegia già nell’Alto Medioevo o prima ancora, ed erano considerati sapienti, studiosi della Conoscenza. Costruire secondo ordine ed armonia voleva dire creare come la divinità ha creato, seguendo quel poco di luce che l’architetto poteva avere più degli altri suoi collaboratori. La bruttura grandguignolesca e falsa di oscure agiografie con genti sbudellate, tagliuzzate, scapitozzate, non è nella bellezza comunicativa e comunicatrice di un gruppo di uomini al lavoro, che hanno sacrificato la loro vita nell’opera. Ed è per questo che la chiesa, articolata in armonia nonostante parti compositive differenti, è il luogo sacro che celebra tutte queste abili mani di lavoratori, fedeli e gioiosi come gli angeli imperituri del cammino umano.

800 anni in Terra Santa

IL DIALOGO tra CULTURE e RELIGIONI nella promozione della pace:

800 Anni di PRESENZA FRANCESCANA in TERRA SANTA

Al via, tra Roma e Assisi, il 21 e 22 dicembre prossimi, la Conferenza Internazionale su “Il dialogo tra culture e religioni nella promozione della pace: 800 anni di presenza francescana in Terra Santa”.  Una celebrazione voluta dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e organizzata dall’Osservatorio sulle minoranze religiose nel mondo e sul rispetto della libertà religiosa presso la Farnesina, benedetta dalla Santa Sede e costruita in fattiva sinergia tra la Custodia di Terra Santa e le diverse espressioni della Famiglia Francescana, ivi presenti con le loro massime rappresentanze.

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