Mediterranean Fair Play Award
Comunicato stampa
Mediterranean Fair Play Award: assegnato ieri il “Mito Mediterranneo” a sindaci, sportivi e mecenati
La preziosa opera in bronzo è stata realizzata dalla scultrice Alba Gonzales
Comunicato stampa
Mediterranean Fair Play Award: assegnato ieri il “Mito Mediterranneo” a sindaci, sportivi e mecenati
La preziosa opera in bronzo è stata realizzata dalla scultrice Alba Gonzales
Firenze, 20 giugno 2017 – Due speroni rocciosi sedimentari, l’acqua che cade verso un pianoro, la pietra divisa da una spaccatura a forma di ‘V’: la cascata del torrente Rovigo, nella zona di Firenzuola, è il paesaggio riprodotto da Giotto di Bondone nel Miracolo della sorgente, dipinto tra il 1295 e il 1300 come parte del ciclo di affreschi delle Storie di san Francesco che ornano la Basilica superiore di Assisi. Lo sostiene Riccardo Nencini, viceministro dei Trasporti nonché scrittore e storico attento alle vicende toscane del Medioevo e del Rinascimento.
Nel luglio del 2016 il premio nobel Orhan Pamuk apriva la 24° Conferenza dell’International Council of Museum(ICOM) con un discorso che si configurava come un monito e un obiettivo per il futuro dei musei e i musei del futuro:
“[…] il futuro dei musei è all’interno della nostra casa. La situazione è assai semplice: siamo stati abituati ad avere l’epica ma quello che ci serve sono i romanzi. Nei musei siamo stati abituati alla rappresentazione, ma quello che ci serve è l’espressione. Siamo stati abituati ad avere i monumenti, ma quello che ci serve sono le case. Nei musei avevamo la Storia, ma quello che ci serve sono le storie. Nei musei avevamo le nazioni, ma quello che ci serve sono le persone. Avevamo gruppi e fazioni nei musei, ma quello che ci serve sono gli individui. […]”.
Da questo invito scaturisce direttamente l’iniziativa con la quale il Museo Nazionale Etrusco ha voluto salutare la 71° edizione del Premio Strega che, dopo un anno di pausa, torna nella sua sede naturale di Villa Giulia. Nelle parole dello scrittore turco – artefice attraverso il romanzo “Il Museo dell’innocenza” di un’esperienza esemplare di fusione tra finzione letteraria e realtà museografica – il museo supera infatti la sua dimensione ideologica e artificiosa per farsi “casa” e aprirsi a storie e racconti di esperienze quotidiane. Il museo diviene in tal modo romanzo e, per tale motivo e con tale proposito, il Museo di Villa Giulia ha voluto inglobare nel percorso espositivo i libri finalisti dello Strega, individuando nessi narrativi tra le loro trame e le storie che ogni oggetto racconta o può raccontare, soprattutto in quelle straordinarie finestre sul mondo che sono i musei a vocazione archeologica.
I visitatori potranno dunque osservare quella che solo in apparenza può sembrare una contaminazione, ma che è in realtà una consapevole suggestione, volta a riavvicinare il pubblico al romanzo dei musei, dando voce agli oggetti attraverso le parole dei libri.
Una celebre antropologa culturale, Janet Hoskins, in un importante volume intitolato Biographical Objects ci ha insegnato come in alcune culture non esista il concetto di storia come siamo soliti intenderlo noi occidentali; un paradosso apparente che investe non solo la “grande storia” ma anche la biografia del quotidiano facendo sì che quest’ultimo possa essere raccontato e ricostruito soltanto attraverso le storie imprigionate negli oggetti che compongono e descrivono la nostra esistenza terrena e ci identificano agli occhi degli altri come “persone”.
Senza dimenticare che lo stesso sostantivo “persona” ha un etimo etrusco (phersu) che ci riporta con la memoria a quella maschera che ognuno di noi indossa quotidianamente sul suo volto e che può essere interpretata e svelata solo una volta che ne raccontiamo o scopriamo la storia.
Un principio che ben si adatta al messaggio che ogni museo archeologico dovrebbe trasmettere e al percorso “Musei di storie e di persone” che accompagnerà i visitatori del Museo Nazionale Etrusco nelle settimane che precedono e seguono il Premio Strega.
Musei di Storie e di Persone è una iniziativa organizzato e ideata dal Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, in collaborazione con i soggetti promotori del Premio Strega: la Fondazione Bellonci e il Liquore Strega.
Il percorso è compreso nel biglietto di ingresso e può essere visitato quotidianamente durante l’orario di apertura del Museo.
I rapporti diplomatici ufficiali fra Giappone e Santa Sede sono stati istituzionalizzati solo nel marzo del 1942, anche se le loro relazioni erano iniziate fin dal 1549, quando lo il sacerdote spagnolo della Compagnia di Gesù, Francesco Saverio, visitò l’Arcipelago e vantano quindi una storia di oltre 460 anni. Non si può non rilevare come tale ufficializzazione è avvenuta quando vigeva il patto tra le “Tre Potenze dell’Asse”: Italia, Germania e Giappone, noto anche come RO.BER.TO …. ROma–BERlino–TOkio.
Va altresì rilevato che i rapporti tra la Chiesa e l’Oriente costituiscono un argomento che ha sempre stimolato gli interessi storici e culturali di numerosi redattori di questa Agenzia Giornalistica ….. in particolare se poi riguardano “Il Paese del Sol Levante”, sia per motivi di affinità elettive verso i valori della Tradizione, sia per la condivisione di una certa visione del mondo.
GIUGNO-LUGLIO 2017
Singapore. Esposizione personale di Carlo D’Orta alla Bruno Gallery.
Mercoledì 21 giugno si inaugura, alla Bruno Gallery di Singapore, la mostra “Vibrations” di Carlo D’Orta, che proseguirà fino alla metà di luglio.