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Il crollo delle nascite

Nel complesso il numero di persone sulla Terra sta aumentando, ma il tasso di crescita è rallentato negli ultimi decenni. Il livello di ricambio della popolazione globale, cioè il numero di nascite necessarie a mantenerla stabile, è di poco più di 2,3 figli a coppia. Detto ciò, va precisato che il tasso effettivo di nascite è calato in tutto il mondo, grazie soprattutto a un maggiore accesso alla contraccezione e alla migliore informazione della donna.

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LANDSCAPE EXPERIENCE:
un approfondimento nella umana esistenza

Robert Jankuloski and Monika Moteska – Landscape Experience 

PRESSO LA BIENNALE DI VENEZIA, LO SCORSO 23 APRILE, HA AVUTO LUOGO L’ INAUGURAZIONE UFFICIALE DEL PAVILION DELLA MACEDONIA DEL NORD, CHE SI PROTRARRA’ SINO AL 27 NOVEMBRE. 
L’uomo è l’unico essere che fa riferimento consapevolmente alla sua esistenza e nel contesto della filosofia dell’esistenza (se continuiamo con il pensiero di Sartre sulla libertà umana in termini di scelta personale, scelta di opportunità e presa di responsabilità degli eventi e del rischio per l’esistenza umana)  si trae la conclusione o la contraddizione dell’insensatezza o dell’assurdità della stessa esistenza, che è spesso confermata in molti esempi nel corso della storia.  

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A Predappio: O ROMA O MORTE!
Un secolo dalla Marcia

Sicuramente è la prima iniziativa culturale nazionale, celebrativa dell’imminente centenario dalla fatidica Marcia su Roma del 28 ottobre 1922, fra l’altro allestita proprio a Predappio, il paese della Valle del Rabbi, ove ebbe origine gran parte della vicenda umana e politica del Fascismo.
Dal 23 aprile scorso e sino al 6 novembre 2022, dal venerdì alla domenica e in tutti le altre festività, con orario d’apertura 10.30-13.00 e 14.00-19.00 (altre informazioni utili su www.romaomorte.it) sarà, dunque, visitabile in via Roma n. 51 a Predappio la mostra storico-documentaria O ROMA O MORTE!
Un secolo dalla
Marcia, evento che ricostruisce le ragioni, gli antefatti, lo svolgimento di un avvenimento che tanto ha segnato la storia del ‘900 italiano.

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La vera storia di Robin Hood

Le origini della leggenda di Robin Hood sono particolarmente oscure. I più antichi riferimenti scritti sono solo brevi frammenti. Il primo si trova nel poema “Pietro l’aratore”, scritto nel 1377 dal chierico londinese William Langland, dove un personaggio dice solamente: “Non so bene il Paternoster così come lo canta il prete, ma i versi di Robyn Hood quelli sì, eccome, li conosco”. Davvero poco, ma almeno ci permette di sapere che nel XIV secolo la figura di Robin Hood era già argomento di ballate. In un manoscritto del 1410, conservato nella cattedrale di Lincoln, nell’Est dell’Inghilterra, compare la frase: “Robin Hood in Sherwood stood” (Robin Hood a Sherwood stava), un modo per dire qualcosa di ovvio. Ancora poco, ma anche questo piccolo dettaglio ci permette di sapere che le sue avventure erano ambientate nella foresta di Sherwood. Esistono poi altri riferimenti, sempre molto brevi, che danno l’idea di come, alla fine del Medioevo, la figura di Robin Hood fosse ormai riconosciuta ovunque come sinonimo di bandito gentiluomo. Si tratta in tutto di cinque poemi, o ballate, e del frammento di una commedia. Tuttavia, il primo racconto completo di cui si abbia oggi traccia fu stampato nel 1510 e intitolato “Le gesta di Robin Hood”.

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