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“Il silenzio degli Invisibili” di Giampietro De Angelis

Un viaggio attraverso sé stessi nei panni del protagonista. Tra presente e passato, tra insegnamenti e cose imparate. La felicità nelle piccole cose, ma anche in quelle grandi. La storia di una persona semplice ma dall’animo nobile che attraverso le difficoltà è riuscito a diventare ciò che è e a stare bene con sé.

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Predappio, ex Casa del Fascio:
in abbandono il simulacro di un “odiato regime”

Predappio, ex Casa del Fascio……
“campa cavallo che l’erba cresce”

________________FRANCO D’EMILIO

Giorni fa verso Premilcuore, inevitabile che transitassi per Predappio, quindi, all’andata e al ritorno, gettassi l’occhio, prima nella luce del mattino, poi nel precoce buio del pomeriggio dicembrino, sulla mole possente della ex Casa del Fascio, ancora prigioniera dell’incuria e della dannazione della storia. Che tristezza!
Nei miei 36 anni di adozione romagnola, riguardo alla superba costruzione fascista con la torre eccentrica, dominante la piazza principale di Predappio, ho solo assistito a fiumi di parole, a progetti, perlopiù campati in aria, soprattutto, al protagonismo degli amministratori locali, da quello eccessivo e smargiasso della sinistra, ora sonoramente sconfitta, a quello più sobrio, ma tanto incerto dell’attuale centrodestra. Si veleggia, ormai, verso 80 anni di abbandono della ex Casa del Fascio, quale simulacro dell’odiato Fascismo, e ancora lunga, proprio degna del proverbiale detto “campa cavallo che l’erba cresce”, si prevede l’attesa perché l’edificio mussoliniano possa vedersi restaurato e recuperato a nuova utilità pubblica.

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I problemi delle “Minoranze Linguistiche”,
durante la 26^ 27^ Legislatura del Regno d’Italia

UNO STUDIO REDATTO dalla BIBLIOTECA della CAMERA dei DEPUTATI,
PRESENTATO A MONTECITORIO
SU INIZIATIVA DELL’ On. ETTORE ROSATO

Martedì 14 Dicembre, nella Sala Stampa di Montecitorio è stato presentato il volume “I Deputati delle minoranze linguistiche della XXVI e XXVII Legislatura del Regno d’Italia “, prestigiosa edizione della Biblioteca della Camera dei Deputati.

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Atreju può dare una svolta alla politica europea?

articolo di Terenzio d’Alena

Si è conclusa trionfalmente la kermesse politica di Atreju, organizzata quest’anno in maniera più celebrativa a Roma  in piazza Risorgimento, che qualcuno ha tentato di ribattezzare “piazza Miki Mantakas” in onore del giovane greco aderente al FUAN ucciso in circostanze ormai chiare nel 1975. Il numeroso e correttissimo pubblico ha apprezzato relatori ed intervistati capaci di parlare  fuori dei denti, una volta tenuto volontariamente lontano il politicaly correct. Passeggiando lungo la location non priva di stand di sapore natalizio, fra piste di pattinaggio e presepi viventi, alla fine tutti si sono rivelati ampiamente soddisfatti del successo di pubblico e degli stimoli culturali, con la ciliegina finale della relazione di Giorgia Meloni, come al solito capace di dare il meglio di sè quando gioca in casa. Dunque una organizzazione curata e fantasiosa, ma imperfetta se solo si pensa alle polemiche suscitate dai controllori dei green-pass, oberati di lavoro all’ingresso del megapadiglione assembleare (anch’esso disegnato e allestito con gusto), però pronti a favorire l’amico dichiarato o il sedicente senatore nonostante i precisi ordini di chiusura per fine capienza.

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