INDIANI DI RISERVA
DI MARIO ALBERTI
una recensione del Concerto di Ariccia Palazzo Chigi, Sala Maestra, 7/7/24
La Sala Maestra del Palazzo Chigi di Ariccia è già colma quando arrivo. Le sedie occupano la maggioranza dell’ampia stanza.
DI MARIO ALBERTI
una recensione del Concerto di Ariccia Palazzo Chigi, Sala Maestra, 7/7/24
La Sala Maestra del Palazzo Chigi di Ariccia è già colma quando arrivo. Le sedie occupano la maggioranza dell’ampia stanza.
intervista al Maestro Mario Alberti
D: Eccoci qua, parliamo dell’album “Indiani di Riserva” direttamente con il suo autore, il Maestro Mario Alberti.
Rispetto ai tuoi album precedenti come Suonate Barocche (2002), Antiche Melodie (2003), Danza Antica (2006), Francesco che sarà santo (2010), Anima nuda (2015), che erano vicini alla musica classica, “Indiani di Riserva” sperimenta la forma canzone nella più colta tradizione cantautoriale.
Una “Rilettura del Linguaggio”
per una sua migliore interpretazione
a cura di FRANCESCO RICCI
Tra i tanti meriti della Letteratura vi è anche quello di aiutare a comprendere il significato esatto di un fenomeno, di un evento, di una realtà (storica o sociale o politica o di altro genere). Forte di tale rivelazione-chiarimento, il lettore si accorge con facilità quando suddetto significato viene travisato o ignorato per fare posto a un’interpretazione mendace o di comodo. È quanto accade, ad esempio, tutte le volte che si pronunciano parole come villaggio, comunità, frontiera o, per essere ancora più precisi, si fa ricorso, con tono compiaciuto e celebrativo, a espressioni come “villaggio globale”, “comunità virtuale”, “senza frontiere”.
Grande il successo per la première del lungometraggio In viaggio con lei del regista Gianluca Gargano, organizzata dall’Italia Green Film Festival, distribuito da 102 Distribution e sostenuto dalla Calabria Film Commission. Il docufilm, selezionato tra una rosa di ben seicento film provenienti da tutto il mondo, è tra i primi cinquanta in lista per la premiazione finale dell’Italia Green Film Festival in programma il 30 luglio.
L’INFINITO LEOPARDIANO
______________Riflessioni e Considerazioni a cura di
ALESSANDRO LONGO e di MARINELLA ROCCA LONGO*
PREMESSA
Oltre due mesi fa, precisamente il 20 marzo, sulla Consul-Press sono state pubblicate alcune
“libere riflessioni e modeste e rispettose considerazioni su L’Infinito di Giacomo Leopardi“
a firma Alessandro Longo riguardante un suo intervento dal titolo
Da “L’Infinito” di Giacomo Leopardi ……. a “L’Universo Infinito”
RADIOGRAFIA SU UNA FOTO
DI PIER PAOLO PASOLINI
a cura di FRANCESCO RICCI
Premessa
A definire l’esistenza dell’uomo del terzo millennio le cose non servono o servono pochissimo. La nostra, infatti, è piuttosto l’epoca delle non cose, vale a dire delle informazioni che noi produciamo e consumiamo. Anche la fotografia digitale, e in particolare il selfie, condivide lo status ontologico di quest’ultime. Informa, non narra. Non oppone resistenza, non costituisce un punto fermo, non stabilizza la vita umana. In quanto non cosa, è sempre disponibile e a portata di mano. Possiede il respiro dell’attimo, non è fatta per venire conservata: il suo destino, al pari di qualunque altra informazione del nostro smartphone, è quello di essere scacciata e rimpiazzata dal contenuto successivo.