La tematica dell’istruzione ha accompagnato questi mesi frenetici, ma a parer mio senza ricoprire il ruolo fondamentale che dovrebbe avere. Ci si è preoccupati di tutto il resto e c’è stata tanta confusione su un aspetto come questo che caratterizza la vita di ogni individuo, dall’infanzia alla età adulta. Non interessa a nessuno? Non interessa a nessuno la tutela di un’istituzione che ha il compito di formare gli adulti del domani? Per tutti è più importante andare a mangiare una pizza con gli amici, prendere un volo per Ibiza, bere uno Spritz all’aperitivo, sì mi sembra proprio di sì.
Ho 24 anni e anche per me è importante la vita sociale e il divertimento, ma nel periodo storico che stiamo vivendo mi chiedo se è davvero questo quello che conta o se è più importante agire con giudizio e preservare gli sforzi fatti e i risultati raggiunti. Mi domando se sia più importante andare a ballare in discoteca o laurearmi. La mia risposta ce l’ho, forte e chiara! Comprendo le necessità economiche che hanno spinto tutte le attività a ripartire, ma non voglio tollerare le contraddizioni presenti ovunque. Non posso tollerare che il giorno della mia laurea, il coronamento di cinque anni di sforzi, dovrò stare seduta dietro a un computer, mentre il mondo fuori si comporta come se niente fosse successo.
Non chiedo di rinunciare a condurre una vita il più normale possibile, vita che io stessa cerco di vivere ogni giorno, ma chiedo che sia data la stessa importanza e attenzione a tutti gli ambiti, nel mio caso quello universitario. Se posso andare a cena fuori, se posso divertirmi in un locale, perché non posso recarmi in università per laurearmi? Chiedo di dare valore a quello che conta davvero e di eliminare tutte le contraddizioni, confido nel buon senso, anche se purtroppo pare non essere presente nella maggior parte delle persone.”