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In memoria di George Floyd, quando la protesta contro il razzismo diventa globale

25 maggio, Minneapolis (USA), perde la vita George Floyd, durante un arresto. Le mobilitazioni contro il razzismo innescate negli Stati Uniti dalla morte dell’afroamericano George Floyd per mano della polizia si sono accese in Europa e in altri paesi fino a diventare un fenomeno globale.

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Psicologia in Italia. La professione che guarda al Futuro e alla programmazione della politica

IL CONTRIBUTO DEGLI PSICOLOGI
NELLA PROGRAMMAZIONE DEI POLITICI
  

di Raffaele Panico

L’Agenzia Giornalistica Consulpress, con attenzione sensibile alla ripresa dell’anno scolastico – per alunni. genitori, corpo docente, dirigenti e realtà territoriali – ha formulato questa domanda, inserita nel dibattito sulla fase di rientro dopo il periodo di “confinamento” o lockdown: “come possiamo tutti collaborare e partecipare al percorso formativo e  informativo, finalizzato alla migliore garanzia didattica e prevenzione della integrità per la salute e la didattica stessa, anche, e soprattutto, a fronte di non evidenti certezze. Una puntuale corretta informazione tra pubblico e privato, e le famiglie, diventa in queste settimane fondamentale per affrontare questa nuova sfida risposta cui dare indicazioni e indirizzi per la piena ripresa dell’anno scolastico”.

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Italia in Guerra, 10 Giugno 1940 in un libro del Prof. Piero Melograni

RADIO RADICALE, BEN DIECI ANNI DOPO: 
attualità di un dibattito radiofonico
nel Settantesimo della tragedia del 10 giugno

Raffaele Panico 

In occasione della tragica annunciazione avvenuta giusto 80 anni fa, vogliamo ricordare le parole pronunciate in un dibattito radiofonico “da allora la vita degli italiani non fu più la stessa”. È quanto aveva detto il professor Piero Melograni in una trasmissione nel Settantesimo anniversario della tragica dichiarazione di guerra consegnata agli ambasciatori di Francia e Inghilterra. Così passo dopo passo, il Regno d’Italia si avvolse il cappio al collo e tentava un impossibile equilibrismo per tenersi lo sgabello sotto i piedi. 
Step by step, qui l’inglesismo torna sarcastico per ironia della sorte, come un ritornello dell’epoca “la fine dell’Inghilterra da Giarabub comincerà” (Giarabub oasi felice della Libia italiana), ritornello divenuto un mulinello attorno cui la storia si è avviluppata: ovvero, passo dopo passo, a seguire la vigliacca dichiarazione di guerra alla Grecia, Paese e popolo amico dell’Italia (le ideologie e le convinzioni politiche passano, l’ethos i popoli e le loro culture restano!), la spedizione Amir in Russia, contro una potenza l’URSS sottovalutata dai nazisti tedeschi, ma non dall’Italia che manteneva ottimi rapporti di natura industriale e commerciale confermati anche nel secondo dopoguerra.

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10 Giugno 1940. L’Italia in Guerra

80° ANNIVERSARIO DELL’ENTRATA DELL’ITALIA
NELLA SECONDA GUERRA MONDIALE

Dopo vent’anni circa dalla Grande Guerra, una Seconda Guerra Mondiale, ancora più Grande della Prima, il 10 Giugno 1940 veniva dichiarata dal Balcone di Palazzo Venezia, sito in Piazza Venezia a Roma. Le grandi potenze europee erano già in guerra, l’Italia dopo un periodo di Neutralità o di Non Belligeranza entrò in guerra, esattamente dopo circa 10 mesi, come era accaduto per la Grande Guerra. Quest’anno ricorre 80° Anniversario dell’entrata dell’Italia nella Seconda Guerra Mondiale.

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10 Giugno 1918. L’Impresa di Luigi Rizzo

GIORNATA DELLA MARINA MILITARE

Il 10 Giugno si celebra la Festa della Marina Militare, a memoria di un momento cruciale della Storia d’Italia, che ha visto la Regia Marina in un ruolo centrale. Il 10 Giugno 1918 durante la Grande Guerra si verificò la gloriosa impresa dell’affondamento della Corazzata Austriaca Santo Stefano. Vogliamo ricordare che sempre il 10 Giugno, ma del 1940, l’Italia entrò nella Seconda Guerra Mondiale, confidando fondamentalmente sulla potenza della Regia Marina. Quest’anno ricorre 80° Anniversario dell’entrata dell’Italia nella Seconda Guerra Mondiale.

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Chanel in controtendenza con la sua Balade en Méditerranée

Nessun cambiamento di rotta, Chanel resterà Chanel anche dopo la crisi sanitaria, anche in un mondo che cercherà di cambiare i propri paradigmi. Bruno Pavlovsky, presidente delle attività legate al segmento moda della maison, è fermamente ancorato alle tradizioni: il dibattito in corso sull’assetto e i tempi della moda, non riguardano la griffe francese che manterrà invariata la propria strategia.

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