Il maestro Riccardo Muti si trova in disaccordo con tutti questi cuochi che troneggiano nei programmi di cucina e in un’intervista al Messaggero afferma che quando vede certi programmi è costretto a cambiare passando ai canali stranieri per trovare della sostanza.
Plinio il Vecchio il suo teschio è l’unica reliquia dell’Impero Romano? Lo storico dell’arte giornalista Andrea Cionci ha tagliato il nastro di un oblio che quasi attendeva la sinergia della ricerca multidisciplinare dopo “Cent’anni di solitudine”
Chef a confronto, non solo su metodi di cottura ed impiattamenti vari ma anche su temi più “impegnati”, non che la cucina in Italia sia un argomento da non considerare…!
ITALIA E RUSSIA A ROMA INSIEME CON ARTE E MUSICA
Roma, sabato 19 Gennaio scorso, nella prestigiosa Sala Verde dell’Istituto Nazareth in Via Cola di Rienzo, si è tenuto il concerto lirico di inizio anno per brindare al Capodanno Ortodosso e per riprendere le attività del Centro Culturale Italia Russia che eredita i principi e gli scopi del Centro di Cultura Russo in Roma fondato da Wanda Gasperovich fin dagli inizi del 2000, ormai 20 anni fa. L’Associazione Culturale ha come finalità promuovere e favorire in Italia, in Russia e in qualsiasi altro paese dell’Unione europea, gli scambi culturali, scientifici, economici e turistici tra l’Italia e la Federazione Russa. Inoltre, l’Associazione curerà tutte le attività finalizzate a divulgare l’arte e la cultura e a rafforzare i rapporti tra i due paesi Italia e Russia.
Pubblichiamo gli auspici del programma cuturale per
l’anno in corso a cura di
E’ un’espressione latina, utilizzata retoricamente quando si è alla ricerca investigativa del movente che spinge qualcuno ad una certa azione, risalente a Lucio Cassio e a Cicerone, ripresa poi da Seneca che la mette in bocca a Medea “cui prodest scelus, is fecit”, cioè “chi trae vantaggio dal crimine ne è l’autore (o il mandante). Lasciandoci guidare da questa massima non possiamo comprendere le ragioni di quanto accade da molti anni nel Medio Oriente, senza risalire alle origini storiche del colonialismo, il cui albero, di salde radici e vari innesti, produce ancora frutti amari.
Era una guerra persa, fin da settembre scorso erano centinaia gli incendi che hanno devastato l’Australia, con almeno 29 persone morte, migliaia di edifici e case distrutte, ecosistema devastato, decine e decine di milioni di animali morti tra le fiamme.
La siccità, il caldo estremo i venti secchi, ora hanno lasciato il campo alla pioggia. Il cielo ha deciso di affiancare il lavoro dei vigili del fuoco per fare fronte comune contro l’emergenza epocale. A Melbourne, solo due giorni fa, si sono avute addirittura inondazioni.
Nel Nuovo Galles la pioggia è stata di fatto determinate nello spegnimento di numerosi incendi e in questo fine settimana sono previste altre piogge. Anche a Sidney si prevedono piogge almeno fino a domani, domenica.